Nel frattempo gli operai “Jabil” di Marcianise fanno ritirare i licenziamenti
Protesta dei lavoratori “Fca Services” a Pomigliano D’Arco: No alla cessione del ramo d’azienda
Redazione di Napoli
Dopo le importanti iniziative delle operaie e degli operai della “Stellantis” di Pomigliano D’Arco - che tra lavoratori e indotto supera le 5mila unità attestandosi tra le fabbriche più grandi della Campania - contro la tracotanza padronale, con scioperi interni, sit-in e manifestazioni, ora è la volta di una nuova protesta sempre nel settore auto.
Martedì 13 giugno le lavoratrici e i lavoratori della “FCA Services” - operanti, in questo caso, nel settore della fatturazione delle buste paga - hanno indetto uno sciopero di 4 ore, dalle 8 alle 12 contro l’annuncio della cessione del ramo d’azienda che nasconderebbe, tra l’altro, dei licenziamenti mascherati da “esternalizzazione”. Trattasi del trasferimento di ben 28 dipendenti presso un provider
esterno, la società statunitense “Genpact” che secondo i sindacati non è in grado di garantire il mantenimento dei posti di lavoro aziendali.
La “Fiat Chrysler Automobiles” - frutto delle manovre del fu amministratore delegato Sergio Marchionne -, multinazionale italiana, statunitense e olandese, non ha alcuna intenzione di cedere alle proteste dei lavoratori, dopo la mobilitazione operaia della vicina fabbrica della “Stellantis”, rimanendo prepotentemente sulle proprie posizioni. Lo sciopero sindacale del 13 giugno è stato vittorioso e non mancheranno ulteriori iniziative dei lavoratori per fermare l’ennesimo ricatto trincerato dietro la vigliacca operazione della cessione del ramo d’azienda che porterà con sé l’inevitabile licenziamento dei 28 impiegati.
Importante vittoria, nel frattempo, dei combattivi operaie e operai della “Jabil” di Marcianise, in provincia di Caserta, con il ritiro della procedura di licenziamento per i 190 lavoratori dello stabilimento della multinazionale dell’elettronica. Questo congelamento, però, non evita la cassa integrazione, che potrebbe durare altri dodici mesi a partire dal 1 giugno. Una prima vittoria anche se ritenuta parziale dai sindacati in lotta che chiedono a Jabil di indicare anche una soluzione strutturale alla crisi di commesse che non sembra essere ancora superata.
Sta di fatto che i quasi duecento lavoratori e lavoratrici non verranno cacciati a giugno dalla storica fabbrica di “terra di lavoro”: “il ritiro dei licenziamenti, che avevamo chiesto a gran voce, è una buona notizia - affermano il segretario generale della Cgil di Caserta Sonia Oliviero e il segretario Fiom-Cgil, Francesco Percuoco -, ma ci preoccupa ancora una volta l'assenza di una soluzione industriale capace di dare una prospettiva al sito di Marcianise”. I sindacalisti chiedono certezze per scongiurare i licenziamenti con un passaggio da 440 a 250 unità in fabbrica: “Bisogna fare chiarezza su cosa si sta discutendo con il governo, se è vero, come ci viene raccontato, che i tre mesi trascorsi non sono stati sufficienti a trovare soluzioni funzionali al futuro del sito di Marcianise; è pur vero inoltre che i lavoratori sono rimasti esclusi dal confronto senza poter valutare a quale soluzione si sta lavorando”.
21 giugno 2023