Rapporto ISPRA su cemento e territorio nel 2021
La Campania a forte rischio ambientale
Legambiente: “Serve una riforma energetica e la modifica della legge del 110%”
Redazione di Napoli
L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) non ha dubbi: la provincia di Napoli è la seconda in Italia per percentuale di suolo consumato nel 2021 con il dato percentuale allarmante del 34,6%, secondo soltanto a Monza. È questa la fotografia impietosa registrata dall’ente pubblico di ricerca italiano sottoposto alla vigilanza del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica che ha dato la misura di come l’impiego del cemento nell’hinterland partenopeo sta diventando una realtà pericolosa per l’ambiente e la cosiddetta “ecosostenibilità”.
La maglia nera spetta a Casavatore con un impressionante 91,1%, seguono Arzano con l’83,2% e Melito con l’81,2%, quest’ultimo commissariato non a caso dopo l’arresto del sindaco per infiltrazioni camorristiche. Napoli si attesta al 63,2% del territorio consumato con una quantità di verde sottratta che cresce di più di un punto percentuale rispetto al 2020. Ciò significa, in sostanza, l’aumento di reati di abusi edilizi (si veda il territorio ischitano), l’intensificazione di costruzioni e di cemento in un rapporto per cui, secondo l’ISPRA, ogni secondo vengono ricoperti ben 2,2 metri quadrati di superfice, ossia quasi 70 chilometri quadrati all’anno.
La media nazionale di 7,1% dà lo specchio della situazione da affrontare con l’incapacità sia del governo neofascista Meloni che di quello regionale antipopolare di De Luca di porre freno al “consumo del suolo” e alla selvaggia cementificazione del territorio, con una crescita dell’espansione urbana ed extraurbana, nonché infrastrutturale.
Legambiente ha denunciato più volte in questi anni la totale mancanza di una legge adeguata che ponesse un limite ben definito a questa situazione da scempio ambientale: “ora c’è il rischio del Pnrr e i connessi investimenti infrastrutturali potrebbero contribuire a una bolla espansiva del consumo di suolo, atteso che ci siamo impegnati come Paese ad attuare la riforma relativa alla riduzione del consumo di suolo”, ha precisato il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani. Che rilancia: “Sarà fondamentale lavorare per orientare il mondo dell’edilizia verso l’efficientamento energetico degli edifici per contrastare il consumo di suolo correggendo in corsa lo strumento del 110% e privilegiando gli interventi più performanti sotto il punto di vista energetico”.
21 giugno 2023