Messina
In 5 mila manifestano contro il ponte sullo Stretto voluto dal governo neofascista Meloni
Partecipazione militante del PMLI. Schembri sostiene la lotta nell'assemblea in piazza

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
A Messina sabato 17 giugno grande partecipazione popolare e unitaria per dire No Ponte. Hanno dato vita a questa giornata di lotta i comitati di lotta "No Ponte" messinesi, i sindacati CGIL, USB e COBAS, eppoi PMLI, PCL, PRC, FGC, PD, ACOB CT, Antudo, NOMUOS, FAS, e tantissime altre associazioni e movimenti.
Un serpentone attraversa le strade del quartiere Ganzirri con oltre cinquemila manifestanti, presenti delegazioni provenienti da diverse parti della Sicilia e della Calabria. A guidare il lungo corteo, partito da via Primo Palazzo per raggiungere il Parco Horcynus Orca, nei pressi di Torre Faro (Scilla e Cariddi) a 13 km a nord-est di Messina, un camioncino amplificato che invita a cantare e danzare su canzoni di protesta e antimafiose come “I cento passi” e dove si svolgono anche alcuni comizi volanti dei promotori. A seguire un grande striscione con la parola d'ordine "No Ponte" e poi quello dei Comitati messinesi con in testa due dei capi storici della lotta, Antonio Mazzeo,e Renato Accorinti.
Una battaglia di lunga durata contro il ponte e il governo neofascista Meloni che hanno tutto l'interesse a realizzare questa mostruosità, in una zona ad alto rischio sismico, devastando uno dei luoghi più suggestivi e belli della Sicilia, dove migliaia di persone che vivano in armonia con la splendida natura, con il rischio per molti di loro di essere espropriati e deportati in altre zone. Si tratta di un crimine contro il territorio e l'umanità, di una forzatura devastante e ambientale nell'interesse del profitto capitalista e mafioso.
Il combattivo corteo si conclude con un’assemblea di piazza con i liberi interventi di tutti. Messi sotto accusa il sistema capitalista e mafioso, con il suo profitto, la militarizzazione della Sicilia con le basi americani e Nato e il Muos tutte in funzione delle guerre imperialiste. Si chiede la smilitarizzazione della Sicilia, si dice No al poligono militare nelle Madonie, si ribadisce il No al Ponte.
Non sono mancate critiche alla CGIL e al PD, pur aderenti alla manifestazione, mentre sono stati toccati i temi del disagio sociale che vive la Sicilia, dal lavoro alle infrastrutture viarie, ferroviarie, marittime portuali.
Una rappresentanza della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI ha partecipato con spirito unitario e solidale a questa lotta contro il criminale progetto del ponte sullo Stretto. I compagni portavano la rossa e gloriosa bandiera del PMLI, il manifesto storico di diversi cortei di protesta No ponte "Lottiamo uniti contro il ponte di Messina. Destinare i relativi investimenti a risolvere la grave crisi idrica e potenziare le linee ferroviarie e stradali marittimi pubbliche e i porti della Sicilia e della Calabria". I marxisti-leninisti sono stati accolti con interesse dai manifestanti e la bandiera e i manifesti del Partito sono stati fotografati.
Il compagno Sesto Schembri, a nome del PMLI, ha preso la parola soffermandosi sulla bellezza della natura della zona e sulla denuncia di questo progetto che stravolgerà la vita degli abitanti del luogo e l'equilibrio ambientale. Ha insistito sul fatto che il capitalismo, fondato sul profitto, non si arresta di fronte a nessun ostacolo umano e ambientale pur di far profitto; un profitto che è disposto a raggiungere anche attraverso le guerre imperialiste. Quindi, ha concluso, uniamoci contro il ponte e per abbattere governo neofascista Meloni, per il socialismo.
I compagni hanno distribuito come volantino l'articolo de Il Bolscevico "I manifestanti No ponte sullo Stretto contestano Salvini con lanci di carta igienica".

21 giugno 2023