Proteste a Firenze contro il progetto di base Nato più grande dell'Europa del sud
Redazione di Firenze
Sulla base di quanto si legge in un bando di gara per l'ingegneria della Difesa, il sito per la realizzazione della nuova Mnd-S - Multinational Division South - della Nato, era già stato individuato, e le procedure di costituzione già avviate nel 2020. Ad oggi mancherebbe solo il definitivo semaforo verde dei vertici politici e militari dell'Alleanza Atlantica imperialista, che però ha tutta l'aria di essere solo un passaggio formale, elemento che non giustifica affatto il silenzio assoluto con il quale tutti i media e le istituzioni politiche coinvolte hanno coperto vigliaccamente questa operazione finora.
Solo grazie ad un comunicato della Rete democratica fiorentina (RDF), un coordinamento che riunisce realtà cittadine importanti come Arci, Anpi, Cgil, Giuristi Democratici, Libertà e Giustizia, Rete degli studenti medi, Centro sociale evangelico, e anche l’Associazione dei senegalesi, adesso è noto che sarà la caserma Predieri di Rovezzano, popoloso quartiere nella periferia sud-est di Firenze, ad ospitare il nuovo avamposto della Nato.
La già grande unità militare, dal 2019 sede della “Vittorio Veneto” erede della divisione “Friuli” e attualmente alle dipendenze delle Forze operative terrestri e del Comando operativo dell'esercito italiano, sarà quindi riconvertita e riorganizzata militarmente, con le conseguenti strutture di comunicazione e informazione, in un comando che garantisca la connessione e l'interoperabilità al servizio dell'alleanza imperialista guidata dagli Usa e dalla Ue.
“Rimaniamo profondamente stupiti - afferma la RDF - che si sia pensato di inserire un comando Nato in un contesto con una forte presenza civile e abitativa, e che lo si sia fatto senza alcuna partecipazione o consultazione della cittadinanza… Questa riqualificazione della caserma Predieri, in un contesto geopolitico estremamente pericoloso e dove la Nato è impegnata in molteplici contesti bellici, ci preoccupa molto. Il futuro Mnd-S della Nato avrebbe un’importanza tattico-strategica enorme, portandolo ad essere uno dei principali obiettivi militari di un conflitto che coinvolga la Nato stessa. Così crediamo che le istituzioni cittadine, regionali e nazionali debbano dare maggiori informazioni e risposte ai legittimi dubbi dei cittadini”.
La denuncia della RDF - che condividiamo - precisa che ci deve essere una netta separazione, anche geografica, dei civili dai militari, soprattutto se la vicinanza con questi ultimi comporta un qualsiasi rischio per la popolazione. “E non lo riteniamo solo noi - affermano - visto che questo è uno dei principi sanciti dal Diritto Internazionale Umanitario”.
In chiusura una nota sarcastica: “ci può far piacere che la progettazione sia stata pensata con ‘particolare attenzione alla sostenibilità ecologica della nuova costruzione, con basso impatto ambientale’, ma messa in questo contesto ci pare una mera dichiarazione di green washing
di un’operazione che ha finalità esclusivamente belliche”. Un vergognoso opportunismo guerrafondaio che nulla ha anche fare in chiave positiva con l'ambiente, continuamente devastato dalle bombe e dalle guerre in generale.
Questa notizia è un motivo in più per scendere in piazza unitariamente opponendosi al progetto, chiedendo l'uscita dell'Italia dalla Nato affinché possa riappropriarsi della propria sovranità nazionale - seppur oggi in mano alla borghesia - della quale la neofascista Meloni si riempie populisticamente la bocca dandole però la sua accezione razzista, nazionalista e patriottarda, e non certo quella di rispondere autonomamente ai bisogni delle masse popolari, sempre più soggiogate e in difficoltà. Allo stesso tempo anche la Nato deve parimenti uscire dall'Italia, abbandonandone le aree occupate con il beneplacito dei governi borghesi, nazionali e locali, nessuno escluso.
A noi sta il compito di contrastare in prima fila ogni imperialismo, nazionale, continentale (UE), dell'est e dell'ovest che sia, senza eccezione alcuna. Opporsi all'allargamento della Nato nelle aree dei Paesi già occupati come il nostro, oppure ad altre nazioni così come abbiamo detto a chiare lettere dopo il recente ingresso nell'Alleanza di Svezia e Finlandia all'indomani dell'aggressione russa all'Ucraina, è dovere di ogni rivoluzionario.
Allo stesso modo e con la stessa determinazione e intransigenza, chi ama la pace vera e non fasulla, l'indipendenza dei popoli e la loro sovranità, non può che opporsi all'espansionismo neozarista di Putin, altra faccia della stessa medaglia imperialista, così come ad ogni guerra imperialista ingiusta sostenendo invece ogni guerra di resistenza giusta, a prescindere da quale sia il governo o la forma di Stato in carica in quel Paese.
Tornando alla “Predieri”, naturalmente auspichiamo che l'assemblea pubblica che alcuni esponenti di RDF hanno affermato ai media di voler indire, si svolga al più presto poiché coinvolgere la popolazione e organizzare un fronte unito quanto più vasto possibile contro l'ennesimo atto di ingerenza imperialista nel nostro Paese fatto con la collaborazione del governo neofascista Meloni e con quello dell'amministrazione cittadina del PD Nardella, rimanga solo sulla carta.
5 luglio 2023