Partecipato presidio a Borgo San Lorenzo in difesa della sanità pubblica, allo sfascio anche nel Mugello
“Lottiamo in difesa e per rafforzare la sanità pubblica anche in Mugello! Diritto alla Salute gratuito e universale alla popolazione! Sanità territoriale” : le parole d'ordine portate in piazza dal PMLI.Mugello
Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Venerdì 30 giugno si è svolto un partecipato presidio in via Togliatti a Borgo San Lorenzo (Firenze) davanti alla sede dell'Unione dei comuni del Mugello in occasione del Consiglio dell'Unione, che tra i vari punti all'ordine del giorno ha avuto anche la situazione della sanità della zona. Sanità che anche nel Mugello, dove ha il suo perno nell'ospedale di Borgo San Lorenzo, è allo sfascio.
La lista è lunga si parte dai lavori di ristrutturazione dell'ospedale mai iniziati dopo anni di promesse secondo le quali dovevano essere già terminati, ci sono i tagli, le esternalizzazioni, compreso il servizio prelievi ematici, la carenza cronica del personale a iniziare dallo stesso ospedale come testimoniato anche dai lavoratori della struttura, con servizi spostati negli altri nosocomi fiorentini costringendo, vista la vastità del territorio, a percorrenze che vanno dai 70 ai 120 km, per di più in buona parte su strade montane con i relativi problemi specialmente nel periodo invernale aggravati ora dal dissesto stradale provocato dal maltempo del mese scorso che ha duramente colpito anche la Romagna toscana di cui fanno parte i comuni dell'alto Mugello.
I medici di base nei vari paesi non vengono più sostituiti quando raggiungono la pensione, per cui i pazienti vengono ripartiti tra gli altri medici rimasti, che arrivano ai 1.800 pazienti residenti più 500 domiciliati cadauno, così per un appuntamento servono settimane e anche mesi. Il solo fatto che a fine inverno l'unico, tra i numerosi medici della zona, che conta oltre 50mila abitanti, andati in pensione fu sostituito fece notizia. Anche il medico di base sta diventando sempre più un miraggio con la conseguenza che molti ricorrono al pronto soccorso anche per situazioni che non lo richiederebbero.
Responsabilità di questa situazione ricadono sui governi di tutti i colori succedutesi in questi decenni fino all'attuale governo neofascista Meloni, e sulla giunta regionale di “centro-sinistra” guidata da Eugenio Giani.
Il presidio, promosso a seguito di un appello dal “Comitato per la salvaguardia dell'Ospedale del Mugello e la tutela del diritto alla salute” e “Non una di meno Mugello”, ha visto l'adesione di un'ampia serie di forze politiche e sindacali: Coordinamento 194, Libere tutte, Mugello in comune, Nursind, Dicomano che verrà, CUB Sanità,Territorio beni comuni, USB, Ogni giorno è il Primo Maggio, Collettivo Unità Anticapitalista Firenze.
Diverse le bandiere presenti da quelle del Nursind, uno dei sindacati degli infermieri, a quelle dei COBAS, dell'USB, CUB fino a quelle della CISL. "Non una di meno Mugello" aveva il proprio striscione di presenza, altri avevano scritte significative come "Le nostre vite valgono più dei vostri profitti", "La salute non si vende". Ha stonato molto, ma non ci meraviglia vista la linea concertativa che sta seguendo, l'assenza della CGIL: voleva evitare di “pestare i piedi” alle numerose amministrazioni sue amiche di “centro-sinistra” della zona”?
Hanno partecipato al presidio compagni facenti riferimento all'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI, nel quadro del lavoro di massa. Hanno portato in piazza un apprezzato e fotografato cartello con scritto: “Lottiamo in difesa e per rafforzare la sanità pubblica anche in Mugello! Diritto alla Salute gratuito e universale alla popolazione! Sanità territoriale”. Avremmo aderito volentieri all'appello anche come Partito ma l'iniziativa era aperta, discutibilmente, solo a sindacati e associazioni.
D’altronde anche per il futuro il fronte unito è bene che sia il più ampio possibile a tutti i livelli perché la situazione sanitaria della popolazione è molto difficile come emerso dalle discussioni in piazza; questo presidio è stato un po' come alzare il coperchio su quel pentolone fatto di malasanità, con storie di sofferenze fisiche per cure e visite mai effettuate per liste infinite e costi esosi o in molti casi proibitivi del privato a cui, di conseguenza, si è costretti a ricorrere. Ognuno dei manifestanti come del resto tutti i lavoratori e le masse popolari, che non navigano certo nell'oro, potrebbero scrivere un libro con storie simili mentre le lavoratrici e i lavoratori della sanità, potrebbero scrivere addirittura enciclopedie!
Non ci sembra casuale che la seduta del Consiglio dell'Unione non si sia tenuta nella più ampia sede del Consiglio comunale di Borgo San Lorenzo, com’era stato annunciato. Ciò avrebbe permesso ai partecipanti di entrare in sala e, come minimo, seguire la discussione.
Comunque il presidio davanti all'Unione dei comuni un primo risultato lo ha ottenuto: come riporta una nota degli organizzatori, vi sarebbe l'impegno assunto dagli amministratori per “tempi certi per la ristrutturazione dell'ospedale, reinternalizzazione del servizio prelievi, rifiuto di nuove esternalizzazioni, personale adeguato per garantire i servizi (con contratti stabili), anche per quanto riguarda i medici di famiglia”. A questo si è aggiunto, il giorno seguente, il commento su “La Nazione” del governatore toscano “targato” PD Eugenio Giani secondo cui i lavori di ristrutturazione dell'ospedale partiranno a gennaio 2024.
Sarà essenziale non accontentarsi da parte della popolazione e dei lavoratori della sanità di queste promesse ma continuare la mobilitazione perché esse abbiano un riscontro pratico. Estremamente positivo che in tal senso “Non una di meno Mugello” abbia programmato una manifestazione in autunno.
5 luglio 2023