Per i fatti di Piazza San Carlo a Torino
Confermata la condanna a 18 mesi per Appendino (M5S)
 
La sera di sabato 3 giugno 2017, a Torino, in occasione della partita finale di Champions League che vide contrapposti la Juventus al Real Madrid fu installato in piazza San Carlo un grande schermo per permettere ai tifosi di seguire in diretta la partita.
Durante lo svolgimento della partita, una quindicina di borseggiatori entrò in azione utilizzando anche dello spray al peperoncino al fine di neutralizzare le vittime e per assicurarsi la fuga, scatenando confusione e panico tra la folla al punto tale che la calca che ne seguì provocò il ferimento di 1.672 persone e la morte, in conseguenza delle gravissime ferite riportate, di due donne e un uomo: la prima, la trentottenne Erika Pioletti di Domodossola, morì all'ospedale dopo dodici giorni di agonia senza riprendere conoscenza, la seconda, la sessantacinquenne Marisa Amato di Beinasco, si spense dopo un anno e mezzo a seguito di lesioni fisiche gravissime in conseguenza delle quali era rimasta tetraplegica ed il terzo, il quarantanovenne sammarinese Anthony Bucci, si arrese dopo un calvario durato due anni e mezzo durante il quale convisse con più organi vitali gravemente compromessi e l'amputazione di un piede.
A seguito di ciò, furono condannati in via definitiva per omicidio preterintenzionale i quattro borseggiatori a 10 anni di reclusione.
Nel frattempo la magistratura individuava ipotesi di reato anche a carico dei funzionari preposti alla pubblica sicurezza, ovvero Chiara Appendino, allora sindaco M5S di Torino, Paolo Giordana, suo ex capo di gabinetto, Angelo Sanna, ex questore di Torino, Maurizio Montagnese, allora presidente di Turismo Torino, e l'architetto Enrico Bertoletti, che si era occupato della progettazione e della messa in opera del maxischermo e che ha rinunciato a proporre appello. Tutti e cinque furono condannati il 27 gennaio 2021 in primo grado dalla Corte d'assise di Torino a 18 mesi di reclusione per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro colposo.
Per il PM che porterà l'accusa dinanzi al Tribunale di Torino Chiara Appendino doveva pienamente essere ritenuta corresponsabile della tragedia di Piazza San Carlo in quanto “non ebbe – affermò testualmente durante la sua requisitoria - solo un ruolo politico ma anche gestionale”. E lo stesso PM ricordò in aula che la Appendino era titolare delle deleghe alla sicurezza in città, e quindi era preposta in prima persona ad accertarsi che in piazza San Carlo tutto fosse in ordine, ma nonostante ciò volò a Cardiff, dove si disputava la partita, nel pomeriggio del 3 giugno, lasciando 30 mila mila persone in balia degli eventi, disinteressandosi completamente di quanto poteva accadere in piazza San Carlo.
Il 3 marzo 2022, in un separato processo, la stessa Corte d'assise avrebbe condannato, in primo grado, a due anni Michele Mollo, funzionario della questura di Torino, a un anno e 4 mesi Alberto Bonzano, funzionario della polizia di Stato, e a un anno e 2 mesi Marco Sgarbi, dirigente della polizia municipale di Torino, tutti e tre per per omicidio colposo, lesioni colpose e disastro colposo.
Pochi giorni fa, il 27 giugno, la Corte d'Assise di appello di Torino – la quale aveva precedentemente riunito i due giudizi che avevano portato alle sentenze di primo grado - ha pienamente confermato la condanna a 18 mesi di reclusione per Chiara Appendino, confermando anche le condanne nei confronti di Giordana, Montagnese, Bonzano e Sgarbi.

5 luglio 2023