Commento alle quattro splendide poesie antirevisioniste di Mao pubblicate su “Il Bolscevico”
Che si desti il “peng”
di Ugo - Genova
Le quattro intense poesie di Mao proposte da Il Bolscevico
ultimo scorso sono state scritte e sono lì, a testimoniare eventi politici, storici, e tradimenti magari non ancora del tutto compiuti, ma a un passo dall’essere definiti.
Tempo fa avevo una enciclopedia multimediale in cui era impressa la voce del compagno Mao. Quei due dischetti ormai non li ho più, ma vivido in me è rimasto quel suo accento registrato. Mi è sufficiente recuperare la memoria e il gioco è fatto. Mi concentro sulla lettura delle quattro poesie proposte da Il Bolscevico
, e dentro la mia testa riecheggia la voce del Grande Timoniere. Immagino di sentirla rotta dalla delusione, dall’amarezza, nello scoprire che quei compagni che assieme all’Esercito Rosso avevano combattuto per la rivoluzione, avevano gettato la maschera trasformandosi in revisionisti. Tramando per ottenere interessi personali. Creando le premesse per fare fallire la rivoluzione socialista.
Tuttavia, la voce del compagno Mao non tentenna. Non è rotta dall’amarezza, o dalla delusione. Mi arriva ferma, sicura, consapevole, accusatrice. Assieme a Mao rileggo “Dialoghi d’uccelli”. Colgo la sua forza simbolica, la sua determinazione. Mi viene da immaginare che il “peng” sia il popolo sorretto dalla teoria marxista-leninista. Rileggo la poesia. Voglio che mi entri dentro. Ed entra, divento ottimista. Spicca nella poesia la profonda linea di demarcazione fra i rivoluzionari e i revisionisti. Fra chi accetta di vivere in una gabbia, apparentemente dorata, illudendosi di aver ottenuto il massimo possibile e chi pretende, piuttosto, la propria emancipazione.
Pensavo che fra queste quattro poesie quella che mi colpisse di più fosse “Dialoghi d’uccelli”. Ma non è così. Scegliere non mi è possibile. Il compagno Mao quando lo definivano poeta si tirava indietro, negava la descrizione. Eppure, compagno Mao, è sufficiente leggere le citazioni delle tue opere, contenute nel Libretto Rosso
, per cogliere la danza che fai con le parole e con i tuoi versi per togliersi ogni dubbio.
Permettetemi, compagne e compagni, di terminare il mio tentativo di commento ricopiando alcuni versi della poesia “Nubi invernali”: “… Soltanto uomini coraggiosi danno la caccia alla tigre, ancor minore è la paura che i valorosi, hanno dell’orso. Fiori di pruno per la gioia che il grande cielo sia innevato; rigide mosche congelate, e nessuno che se ne stupisca”.
Mi alzo in piedi e ti saluto con il pugno chiuso, mio grande Maestro Mao Zedong.
19 luglio 2023