Incontro su vivibilità e territorio promosso da associazioni ambientaliste e PMLI
Gettate le basi per un fronte unito ambientalista che tenti di salvare il salvabile sull’isola d’Ischia
Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d'Ischia
L’incontro del 21 luglio, promosso dall’associazione “il germoglio” a nome di altre associazioni, e dalla Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d’Ischia del PMLI, ha registrato una notevole affluenza di pubblico nonostante le temperature proibitive. Presenti numerosi interessati alle questioni ambientali, oltre agli avvocati Bruno Molinaro che segue la questione del Parcheggio della Siena e Mauro Buono che segue invece la vicenda di Rio Corbore.
L’incontro nasce dall’esigenza di dare manforte alle azioni legali in corso per lo scempio della Siena e di Rio Corbore, ma anche dalla necessità di creare un coordinamento delle forze ambientaliste con l’obiettivo di costringere le amministrazioni comunali, la Città metropolitana, la Regione ad intervenire per salvare il salvabile.
L’introduzione, curata da Gianni Vuoso de “il germoglio” e Segretario anche della Cellula isolana del PMLI, è stato un grandangolo sul da farsi: sui luoghi pithaecusani di Monte Vico con la vicenda del Teleposto, la Necropoli, Mazzola, Punta Chiarito, sul Pio Monte di Casamicciola per far luce su un cespite che sembra tanto un pianeta misterioso; sulle Torri di Forio fra cui quella di Nacera da poco venduta nell’indifferenza generale, sui parchi da realizzare: l’area naturale dell’Epomeo, quello di Zaro, il parco scientifico proposto dal vulcanologo Luongo a Casamicciola; sulla necessità ormai sempre più urgente, di dotare l’isola di una sentieristica che non riesce ad essere seriamente realizzata, di curare la montagna e le coste con le spiagge; ora pare sia tempo per recuperare concretamente la Colombaia di Visconti o il Faro del Castello Aragonese e il suo stesso Mastio. Ed ovviamente massima attenzione alla viabilità, oggi più che mai caotica con situazioni paradossali come il divieto di circolazione dei mezzi pubblici nelle ZTL o la mancanza di pensiline e l’abbandono di strade e marciapiedi agli abusi degli esercenti che hanno reso l’isola un luogo negato ai disabili. Insomma, il convegno ha lo scopo di creare un fronte unito per l’ambiente.
Aperto il dibattito, per l’avv. Mauro Buono, che sta seguendo la vicenda di Rio Corbore e lo scempio ambientale ormai noto in tutto il mondo, i problemi sono tutti politici e l’ultima parola spetta ai comitati popolari, alle masse.
Quesiti importanti sono stati posti da Nicola Lamonica: per avere notizie di una Necropoli greca sommersa da un parcheggio privato o del sito archeologico di Punta Chiarito. Ha inoltre esposto un manifesto del 1989 che annunciava un convegno sul Pio Monte della Misericordia ancora oggi di grave attualità! L’incontro di oggi - ha precisato Lamonica - deve impegnare tutti su una proposta programmatica che non trascuri il momento attuativo e istituzionale del Comune Unico.
Assenti ingiustificati sindaci e amministratori, in sala c’è solo Marianna Lamonica, new entry del nuovo consiglio comunale di Forio, che non ha esitato a chiarire che si farà portavoce soprattutto delle problematiche ambientali.
Anche per Ermete Ferraro, esponente nazionale dei VAS, realizzare il Comune Unico su quest’isola è vitale perché fra le cause di tanti mali c’è proprio la frammentarietà amministrativa dell’isola. Sì, aggiunge, bisogna passare ai fatti ma sia ben chiaro che si ricorre alla magistratura quando fallisce la politica. Ecco perché è necessario insistere sul rapporto fra ambientalismo e quotidianità, confutare la tesi secondo cui chi parla di ambiente è contrario all’economia, e recuperare il senso dell’ecologia sociale, la dimensione sociale dell’ambientalismo.
Il convegno ha quindi offerto un importante spazio per conoscere realtà che molti ignorano. È infatti generale l’entusiasmo per la bellezza del Castello Aragonese ma nel contempo, si ignorano gravi criticità come ha illustrato Clementina Petroni, castellana del Castello Aragonese, “la piccola Pompei”. Qui la giunta Telese, oltre 20 anni fa requisì il Faro e l’area circostante, oggi completamente abbandonata. Come lo è anche il Mastio, con i suoi 4 mila metri quadrati di terreno intorno, con decine di stanze e spazi sotterranei, oggetto prima, di una speculazione edilizia a cura di due esponenti del PCI e poi venduto a un privato con l’obiettivo di creare un’Università del Turismo ma successivamente bloccata per interventi non proprio legali e oggi vergognosamente abbandonato.
Infine, i chiarimenti sulla vicenda del Parcheggio della Siena, uno dei peggiori eco-mostri dell’isola oggi sequestrato, sono giunti dall’avv. Bruno Molinaro, attualmente legale del Comune d’Ischia. L’ultimo atto della vicenda giudiziaria andrà in scena ai primi di dicembre e qui, ha precisato: “vediamo come va a finire, con la Procura della Repubblica”. Poi ha volto lo sguardo altrove per denunciare lo scarico di rifiuti a Zaro, nel comune di Forio, su una piazzuola abusiva di 200 mq: “Sarebbe sufficiente denunciare l’abuso e farlo rimuovere”. Ha inoltre espresso delle perplessità sull’istituzione del Parco dell’Epomeo che oggi condivide ma “il problema vero riguarda poi, la gestione del parco”. Infine, una proposta che richiama il lavoro del famoso architetto Sandro Petti: “Non riusciamo a liberarci di manufatti oggi bloccati e allora proponiamo di nascondere queste brutture con piante del luogo, alberi, bouganvilles”. Un’idea che Nicola Lamonica ha subito bocciato: “Un altro inganno, invece di abbattere l’abuso lo abbelliamo”.
Per Legambiente, il suo coordinatore isolano Peppe Mazara, si è soffermato sulla transizione ecologica, che richiede un concorso di istituzioni.
Un dibattito intenso e condiviso così come è condivisa la proposta di realizzare il fronte unito per l’ambiente, che si consoliderà in breve tempo e che dovrà scendere in campo secondo un programma di interventi prioritari.
26 luglio 2023