Straordinario successo del Pride a Reggio Calabria
Dal corrispondente della provincia di Reggio Calabria
Dopo lo stop forzato causato dalla pandemia Covid, per la settima volta l’onda arcobaleno torna a invadere le strade di Reggio Calabria.
Sabato 22 luglio la comunità Lgbtqia+ in nome dei diritti e contro qualsiasi forma di discriminazione, armata dello slogan “We are everywhere” (noi siamo ovunque) iconica frase dei moti di Stonewall del 1969, si è data appuntamento alla storica Villa comunale Umberto I.
Il Reggio Calabria Pride 2023 promosso dall’associazione Arcigay “Due Mari” anche in questa occasione ha riscosso un grande successo. Oltre un migliaio di manifestanti hanno colorato e animato le vie principali della città dello Stretto con bandiere arcobaleno, cartelli, musica e canzoni.
Nel corteo erano presenti numerosi giovani che per l’ennesima volta hanno dimostrato tutta la loro sensibilità sull’importante tema dei diritti, un bene comune che deve unire e non dividere.
Non potevano poi mancare da parte degli organizzatori dell’evento le stoccate al governo Meloni al quale si è chiesto espressamente “di iniziare ad occuparsi delle persone e delle loro fragilità perché la felicità è un diritto di tutti e non si può più aspettare”.
Grande soddisfazione da parte della presidente Arcigay Natascia Maesi che intervistata da un’emittente locale ha dichiarato: “Una giornata di festa ma anche una giornata di lotta politica in un momento particolare. Siamo nel 2023 e ancora dobbiamo spiegare al ministro allo sport che l’omosessualità non è una scelta e che soprattutto i Pride non sono manifestazioni in cui si esibisce, in cui siamo esibizionisti ma piuttosto portiamo in piazza le nostre rivendicazioni, le nostre battaglie per un mondo più inclusivo che ci preveda, che ci comprenda. Sicuramente Reggio Calabria ma anche tutto il Sud rappresenta un mondo da scoprire e da valorizzare. Anche per quanto riguarda le nostre battaglie e le nostre lotte noi sappiamo che qui al sud è più difficile essere gay, lesbica, trans, bisessuale, intersex, asessuale piuttosto che al Nord. La nostra storia, la storia del nostro movimento è anche storia di immigrazione verso luoghi dove ci sentiamo più al sicuro. Però da qui parte una resistenza importante. Dal margine, dalle periferie noi crediamo che possa nascere una lotta che possa di nuovo parlare dei diritti di quelle persone che adesso sono nel mirino di questo governo”.
Infatti il governo neofascista Meloni vuole difendere e rilanciare la concezione borghese del mondo. Una concezione tanto reazionaria quanto cara alle retrograde istituzioni ecclesiastiche che ha lo scopo di difendere la “sacra famiglia” che deve essere rigorosamente “naturale” e monogamica dove la donna sottomessa all’uomo è condannata alla cura dei figli (forza-lavoro per il capitalismo) e alle faccende domestiche.
Una cultura che è alla base del maschilismo borghese e della discriminazione degli Lgbtqia+ che potranno ottenere una piena emancipazione solo nel socialismo, cioè una volta abbattuto l’ordine sociale vigente.
Lo straordinario successo del Pride di Reggio Calabria è la prova di quanto in questo momento sia urgente e necessario ricorrere alla lotta di classe e di piazza per abbattere il governo Meloni creando un vasto Fronte unito, poi ognuno sarà libero di proseguire per la sua strada.
Che gli autentici fautori del socialismo, donne, uomini e Lgbtqia+ si uniscano al PMLI mettendo a disposizione tutta la loro forza intellettuale, fisica, morale, politica e organizzativa, per la conquista di una nuova società, per la conquista dell’Italia unita, rossa e socialista!
26 luglio 2023