Sospettato di filo-putinismo, Salvini e i neri lo difendono
Il generale Vannacci insulta omosessuali e migranti
Lega e Forza Nuova gli spalancano la porta per una candidatura elettorale
Meloni tace
Si intitola “Il mondo al contrario
” il libro del generale Roberto Vannacci, già comandante della Task Force 45 durante la guerra imperialista in Afghanistan, che ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", della Brigata Paracadutisti "Folgore" e del contingente italiano nella guerra in Iraq e destituito proprio in questi giorni per i contenuti fascisti e razzisti del suo libercolo autopubblicato dal comando dell'Istituto Geografico Militare di Firenze da parte del ministro della Difesa (e lobbysta del comparto armamenti) Guido Crosetto di FdI.
Da tempo vicino apertamente alle posizioni di Putin del quale ha pubblicamente esaltato le politiche di controllo delle immigrazioni interne alla Federazione Russa e quelle sulla "sicurezza" contro i reati più comuni, esaltando apertamente quindi la sua nerax dittatura.
Vannacci, nel sunto online sul contenuto del libro, ha dichiarato che la scopo del medesimo è quello di “provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità”
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Il libro è pieno di vomitevoli, razziste e fasciste affermazioni omotransfobiche, antifemminili, antiambientaliste, in particolare contro i migranti e pieno di retorica sicuritaria contro la microcriminalità e contro le lotte per i diritti e per il lavoro da parte delle masse oppresse e sfruttate alle quali sono negati i diritti: “I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy”.
Sugli omosessuali e le coppie gay in particolare afferma nel libro: "normali non lo siete, fatevene una ragione!"... "la normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali"
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Vannacci si definisce "erede di Giulio Cesare" (l'imperatore che fu dittatore di Roma ed estese il dominio dell'impero fino all'oceano Atlantico e al Reno e, peraltro, era omosessuale, ndr) e spiega che in Italia vige appunto una "dittatura delle minoranze"
: immigrati, omosessuali, animalisti e molti altro. “Paola Enogu è italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”
scrive parlando dell'atleta azzurra, sfociando nel razzismo con argomentazioni che ricordano il nazifascismo.
Per Vannacci se un ladro entra in casa "perché non dovrei essere autorizzato a sparargli, a trafiggerlo con un qualsiasi oggetto mi passi tra le mani"
, "se pianto la matita che ho nel taschino nella giugulare del ceffo che mi aggredisce, ammazzandolo, perché dovrei rischiare di essere condannato?"
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Nel testo anche riferimenti alla questione migranti e alle "discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze"
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Quindi appunto l'esaltazione del regime neozarista di Putin: “Per non parlare della
Russia, ed in particolare di Mosca, dove incontravo, ben dopo l’imbrunire nei grandissimi e bellissimi parchi cittadini, donne sole e mamme con bambini che assaporavano il fresco delle sere estive senza il benché minimo timore di essere molestate da qualcuno. Ma là c’è una dittatura - tuona qualcuno - come se una delle caratteristiche delle democrazie fosse quella di autorizzare ladri, stupratori e criminali a esercitare liberamente le loro attività. E il problema è anche questo. Se la democrazia non riesce a dare risposte concrete soprattutto nei confronti della delinquenza comune e di quei reati, come i furti, che toccano più di ogni altro il cittadino, allora l’elettorato si rivolgerà verso sistemi diversi, verso forme di governo più efficaci nei confronti dei malviventi”
(cioè verso il fascismo) “In Russia c’è lavoro, e ce n’è anche tanto. Rispetto a molti posti del mondo, vi si vive anche abbastanza bene... In Russia, nonostante l’incredibile estensione del territorio e l’impossibilità di gestirne e controllarne le frontiere, l’immigrazione clandestina non esiste o è un fenomeno relegato alle popolazioni nomadi delle steppe asiatiche. Il clandestino in Russia non lo vai a fare perché sai che non avrai vita facile... A chi viene accettato è garantito il contratto di lavoro e il contratto per la casa prima ancora dell’ingresso nella terra degli Zar. Se poi non rispetti le leggi e la cultura locale, oltre a finire in carcere per gli eventuali reati commessi, vieni rispedito al mettente senza troppi complimenti... Certo è più facile e conveniente venire in Europa. In Italia se rubi, molesti il prossimo o non paghi il biglietto del treno mica ti rimandano a casa!”
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Affermazioni deliranti e inaccettabili, tanto che almeno ufficialmente i massimi gradi dell'esercito si sono dissociati e lo stesso ministro Crosetto lo ha spinto alle dimissioni e ha aperto un'indagine disciplinare su di lui, ma ha specificato che tutto questo per lui è "un atto dovuto che compio in quanto ministro della Repubblica"
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In questo caso la polemica tra lui e Vannacci rappresenta una contraddizione tra neofascisti, con Crosetto volto a impedire un danno d'immagine per il governo di cui è parte in seguito alle proteste e allo sdegno che i contenuti del libro hanno suscitato nell'opinione pubblica. Tant'è vero che nella stessa FdI e tra le forze della maggioranza come della destra extraparlamentare Vannacci viene difeso e osannato. Eloquente poi in questo senso il silenzio della stessa Meloni, la quale quindi non segue il suo ministro appoggiando quindi implicitamente il generale, anche per impedire che un certo tipo di elettorato si sposti da FdI verso altri lidi neofascisti e razzisti, interni ed esterni alla maggioranza.
Il libercolo di Vannacci ha infatti mandato in estasi la Lega razzista e fascista di Salvini e i partiti e gruppi neofascisti e neonazisti come Forza Nuova di Roberto Fiore, che gli hanno offerto una candidatura elettorale.
Lo difendono a spada tratta poi tra gli altri l'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, trincerandosi dietro il "diritto alla libertà di opinione", il megalomane narcisista Vittorio Sgarbi e il deputato FdI, Giovanni Donzelli, responsabile organizzativo dello stesso partito neofascista della Meloni, che ha affermato: "Non vorrei arrivare al principio che si scrivono idee solo se piacciono al Pd"
... "Leggo che il Pd e le sinistre dicono di no. Ma cosa vogliono? La lapidazione in piazza? Il rogo dei libri che non condividono? Il gulag delle idee che non corrispondono alle tante correnti con cui litigano?. Non voler eliminare il
favor familiae non è omofobia, è la Costituzione".
Costituzione del 1948, ormai carta straccia, che semmai vieta la ricostruzione sotto ogni forma del partito fascista e la presenza di militari italiani come Vannacci fuori dai confini nazionali, inoltre è la fonte del diritto di norme ben precise del nostro ordinamento, quali la Legge Mancino, che punisce anche l'istigazione all'odio razziale. Peraltro sentire parlare di "libertà di opinione" dagli eredi di Mussolini e di Almirante è la beffa peggiore del danno, poiché le libertà di opinione e di espressione (in termini democratico-borghesi) furono reintrodotte in Italia dopo la Liberazione dal nazifascismo e il ventennio mussoliniano, grazie soprattutto ai gloriosi partigiani, perlopiù comunisti, i quali, armi in pugno, hanno spedito nelle fogne i topi di fogna fascisti e razzisti di allora, dei quali i neofascisti in doppiopetto di oggi rappresentano la continuità. Ricordiamo in questo senso che da anni FdI cerca di mettere fuorilegge i partiti comunisti nel nostro Paese e in particolare proprio il PMLI.
Importanti le prese di posizione di partiti, associazioni e sindacati contro le deliranti parole di Vannacci, che si sono aggiunte a tutta una serie di vergognose affermazioni di figure istituzionali del regime neofascista come quella del consigliere regionale veneto ex leghista, oggi in Fdi, Joe Formaggio, che ha affermato ai microfoni dell’emittente Rete veneta: “Voglio vedere la maggioranza dei cittadini veneti di pelle bianca. Posso dirlo o no? E anche la gente la pensa così”. “Oggi sono andato in viale Milano a Vicenza, ero l’unico bianco. Non mi piaceva e non piace nemmeno alla maggioranza delle persone. Non possiamo fare diventare l’Italia la seconda Africa, non voglio vedere il Veneto con la maggioranza di cittadini di colore scuro”
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Agghiacciante anche su queste dichiarazioni il silenzio del Presidente Mattarella, che vale più di mille parole.
Lo sdegno crescente nel Paese contro tutto questo da solo però non basta. Urge essere coerenti e conseguenti e costituire un ampio fronte unito antifascista e antirazzista che butti giù da sinistra e dalla piazza l'infame nero governo Meloni, respingendo colpo su colpo la sua propaganda neofascista, razzista, antifemminile e omotransfobica volta ad inculcare nelle masse la triade mussoliniana "Dio, Patria, Famiglia" a colpi anche di revisionismo storico anticomunista e contro la Resistenza, cosa che avviene anche attraverso libercoli come quelli di Vannacci e le dichiarazioni di esponenti delle istituzioni del regime neofascista e dei giornalisti servi del regime.
Occorre lottare per lo scioglimento di tutti i gruppi neofascisti, razzisti, ultracattolici, antiabortisti, antifemminili e anti LGBTQI+.
Come indicato dal fondamentale Documento del Comitato Centrale del PMLI contro il governo Meloni del 25 ottobre 2022: "In questo fronte unito il proletariato - la classe delle operaie e degli operai che producono tutta la ricchezza del Paese ma ne ricevono solo le briciole - deve assumere un ruolo dirigente appropriandosi della sua cultura storica, che è il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e non quella dell'operaismo, dell'anarco-sindacalismo e del riformismo. Finché non si riuscirà ad abbattere il governo neofascista Meloni bisogna rimanere uniti, poi ognuno andrà per la propria strada. Il PMLI andrà fino in fondo sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista. Che gli autentici fautori del socialismo - donne, uomini, Lgbtqia+ - capiscano che il loro dovere rivoluzionario è di dare tutta la propria forza intellettuale, morale, politica, organizzativa e fisica al PMLI per il trionfo del socialismo in Italia".
6 settembre 2023