Presenti 40 delegazioni nazionali più Ue e Onu
Il vertice di Gedda appoggia la formula di pace di Zelensky
Sventato un attentato di Putin per uccidere Zelensky
Sicuramente un successo per l’Ucraina aggredita dall’imperialismo russo il vertice svoltosi a Gedda, sul Mar Rosso, in Arabia Saudita, il 5 e 6 agosto scorsi. L’obiettivo era trovare un fronte comune a sostegno della pace in Ucraina soprattutto con i Brics, o meglio i Bics (Brasile, India, Cina e Sud Africa), vista l’assenza di Mosca. E nonostante dal vertice non sia uscita alcuna dichiarazione congiunta, le diplomazie internazionali presenti, ben 40 delegazioni nazionali più Unione europea e Nazioni Unite, hanno raccontato di un “accordo secondo cui qualsiasi processo di pace debba avere al centro il rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina e il ripristino del primato della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. In definitiva un appoggio alla formula di pace di Zelensky in dieci punti.
Lettura confermata da Andriy Yermak, capo dell’Ufficio di Zelensky, che in una nota ha evidenziato le “consultazioni molto produttive sui principi chiave su cui dovrebbe essere costruita una pace giusta e duratura”. Secondo Kiev, pur con “punti di vista diversi, tutti i partecipanti hanno dimostrato l’impegno dei loro Paesi nei confronti della Formula di pace” in dieci punti proposta a settembre 2022 all’Assemblea generale dell’Onu dal presidente Zelensky. I consiglieri per la sicurezza nazionale presenti a Gedda si sarebbero accordati per la “formazione di gruppi di lavoro sui temi chiave” del piano di pace di Kiev, come “la sicurezza alimentare globale, la sicurezza nucleare, la sicurezza ambientale, il rilascio di aiuti umanitari, dei prigionieri di guerra e dei bambini ucraini” deportati in Russia.
Significativa la presenza di Cina e India finora molto vicine alla Russia. Il rappresentante speciale di Pechino per gli Affari euroasiatici, Li Hui, secondo fonti europee, “ha partecipato attivamente ed è stato favorevole all’idea di un terzo incontro a questo livello”. Sempre secondo fonti UE, infatti, è “plausibile” un vertice a livello dei capi di stato e di governo “prima della fine dell’anno”. Il precedente vertice, svoltosi a Copenaghen il 24 giugno, con solo 15 stati partecipanti, era stato un sostanziale insuccesso. Invece questo di Gedda sembra essere davvero il primo gradino per costringere la Russia a ragionare. Una Russia, invitata al summit ma assente, che tramite il portavoce del Cremlino Peskov ha commentato a caldo rabbiosamente: «Non c’è alcun presupposto per la pace, l’operazione militare proseguirà»; e ha inviato lo stesso giorno decine di missili sulle città ucraine.
Sul vertice, a fine giornata, è intervenuto anche il premier ucraino Zelensky su Twitter: “Continenti diversi, approcci politici diversi agli affari globali, ma tutti sono uniti dalla priorità del diritto internazionale. Ed è per questo che l'Ucraina ha proposto la Formula di Pace perché l'ordine internazionale basato sulle regole, violato dall'aggressione russa, deve essere ripristinato”. Zelensky ha poi affermato che è importante che a margine del vertice ci siano anche negoziati bilaterali.
“È stato un vertice molto produttivo. Siamo soddisfatti” perché “ci ha permesso di risolvere vari problemi. Ha formulato una piattaforma universale preliminare per uscire dalla guerra”. Lo ha dichiarato Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, commentando in un’intervista a “la Repubblica” l’esito della riunione che si è tenuta a Gedda, in Arabia Saudita.
“I contorni sono delineati in modo abbastanza consensuale. Senza eccezioni, tutti i partecipanti aderiscono alla posizione secondo cui il futuro accordo di pace deve basarsi sull’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina”, ha proseguito Podolyak, secondo cui è importante che i lavori nella città sul Mar Rosso abbiano coinvolto Paesi che “solo ieri dubitavano della natura di genocidio di questa guerra e credevano fosse possibile negoziare con Mosca attraverso concessioni”.
Secondo il consigliere di Zelensky, la presenza della Cina a Gedda “è un evento storico. Ha una comprensione molto più profonda della storicità dei processi in atto rispetto alla Russia. Pensa al futuro, mentre la Russia nella sua attuale forma politica se ne andrà tra mesi”. Per il consigliere, infine, la non disponibilità ucraina ad avviare negoziati senza liberazione dei territori è “un principio base. E finora non si parla di negoziati con la Russia”.
A margine del vertice il servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu) ha annunciato di aver arrestato un'informatrice russa che stava organizzando un attacco aereo russo nella regione di Mykolaiv durante la visita del presidente Volodymyr Zelensky. Lo ha riportato l'”Ukrainska Pravda”. “Il servizio di sicurezza ha arrestato un'informatrice dei servizi speciali russi, che, alla vigilia del recente viaggio del presidente nella regione di Mykolaiv, stava raccogliendo informazioni sulla visita programmata”, ha dichiarato il servizio di sicurezza, spiegando che la donna, che lavorava in un negozio in una base militare, “ha cercato di stabilire l'orario e l'elenco dei luoghi dell'itinerario provvisorio del capo dello Stato nella regione”. Lo sventato attentato di Putin per uccidere Zelensky proprio in quei giorni dimostra quanto il nuovo Zar del Cremlino temesse quei pronunciamenti del vertice di Gedda.
6 settembre 2023