Saluto di Monica Martenghi, a nome del CC del PMLI, in occasione del 47° Anniversario della scomparsa di Mao
Lavoriamo perché il proletariato capisca che il suo obiettivo generale è quello di conquistare il potere politico e il socialismo
Care compagne e compagni, care amiche e amici,
a nome del Comitato centrale del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi, rivolgo un calorosissimo saluto a tutti voi qui presenti a questa importante commemorazione pubblica di Mao. Specialmente a chi ha fatto un lungo viaggio, a chi partecipa per la prima volta alla Commemorazione di Mao e a chi ha gravi problemi di salute. Fra questi il compagno Alessandro Casalini, qui presente facendo uno sforzo encomiabile, cofondatore del PMLI, colonna per la politica estera de “Il Bolscevico”, che sta passando un momento particolarmente difficile. Tributiamogli un caloroso e affettuoso applauso per incoraggiarlo nelle cure mediche che lo riguardano.
Un saluto va anche ai compagni che non sono qui presenti per motivi di salute, economici o di lavoro.
Purtroppo dato il tempo a disposizione molte cose di questo saluto le troverete scritte sul prossimo numero de “Il Bolscevico”.
Esprimiamo il nostro profondo dolore per la morte di operai sul lavoro. Atroce la strage degli operai travolti dal treno a Brandizzo (Torino). Va istituito il reato di omicidio sul lavoro e la procura nazionale alla sicurezza e all’ambiente.
Esprimiamo profondo cordoglio al popolo marocchino per il devastante terremoto che ha colpito la regione delle montagne dell'Alto Atlante nel Marocco meridionale.
Chiediamo con forza al governo di risarcire subito gli alluvionati dell’Emilia-Romagna per i danni subiti.
Condanniamo fermamente le “forze dell’ordine” che ieri hanno brutalmente manganellato e picchiato i lavoratori di Mondo convenienza che da oltre cento giorni picchettano i cancelli del magazzino a Campi Bisenzio (Firenze) contro i licenziamenti, il caporalato e per chiedere l’applicazione del contratto nazionale.
Salutiamo con entusiasmo la più numerosa delegazione qui presente quella della Valdisieve.
Grazie mille alle Commissioni centrali del Partito, al Comitato provinciale di Firenze e alle compagne e ai compagni che con il loro generoso lavoro ci hanno consentito di realizzare questo importante evento, forse unico al mondo, ignorato vergognosamente dai media.
Ringraziamo di cuore i tre membri del Comitato centrale e la Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli per i regali che hanno fatto al Partito in occasione di questa Commemorazione, rispettivamente una stampatrice e cinque bicchieri con l’effige dei cinque Maestri del proletariato internazionale. Espressione di un amore concreto verso il PMLI. Come quello di alcuni simpatizzanti che spontaneamente inviano ogni mese delle donazioni al Partito. Evidentemente sono consapevoli che se non si sostiene economicamente il PMLI esso non può vivere e operare. In effetti le semplici quote dei membri del Partito riescono appena a coprire le spese ordinarie del Centro.
Ringraziamo il compagno Gabriele Urban, Responsabile dell’Organizzazione di Biella, e la cara amica Alessandra, per aver reso omaggio ieri a Lenin, deponendo un mazzo di fiori, a nome del PMLI, ai piedi del suo busto a Cavriago.
Ringraziamo sentitamente tutti coloro che, dall’Italia e dall’estero, ci hanno inviato messaggi di saluto e di sostegno. Particolarmente importanti quelli ricevuti dalla Confederazione delle Sinistre Italiane, dagli Stati Uniti, dalla Bolivia, dalla Cina e dalla Russia.
In queste ultime settimane ci sono arrivati segnali molto importanti e incoraggianti.
Il primo segnale è costituito da uno studente diciassettenne marxista-leninista cinese che ha chiesto di essere membro del PMLI con nazionalità straniera, dalla Lega proletaria cinese del Partito comunista che ha allacciato relazioni col PMLI, dal professore maoista cinese Fred Engst che ha esaltato la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.
Il secondo segnale è costituito dal Partito maoista russo che ha allacciato relazioni col PMLI.
Il terzo segnale è costituito dalla rivista America Rebelde del Cile che dà sempre più spazio al PMLI.
Il quarto segnale è costituito dal fatto che tra i buddisti ci sono dei sostenitori di Mao, come emerge dal messaggio del buddista Ziyou, residente negli Stati Uniti.
Eventi inaspettati e sorprendenti che dimostrano che in Cina e in Russia esistono dei marxisti-leninisti, nonostante la persecuzione da parte dei rispettivi regimi anticomunisti; che Mao è vivo e il suo pensiero è applicato in vari Paesi del mondo; che il PMLI è conosciuto e stimato all’estero.
Ciò ci riempie di gioia rivoluzionaria e ci sprona a migliorare sempre più il nostro lavoro ideologico, politico, sindacale, femminile, giovanile, giornalistico, di massa, di fronte unito anche per non deludere le attese dei compagni esteri sul nostro Partito.
Dal 1976, attraverso le commemorazioni nazionali di Mao, senza considerare il lavoro politico e giornalistico precedente fatto fin dal 1969, stiamo costruendo un monumento indistruttibile a Mao. In particolare con i fondamentali interventi del compagno Giovanni Scuderi, che dobbiamo leggere e rileggere sia per imparare da Mao come si costruisce il Partito del proletariato e tutto ciò che è utile alla lotta di classe e alla rivoluzione, sia per sapere dal massimo dirigente del PMLI cosa bisogna fare di concreto per svolgere bene i nostri compiti e raggiungere tutti i nostri obiettivi.
Il giovane compagno Gioele della provincia di Genova, tre mesi dopo essere stato ammesso al PMLI, ha scritto su “Il Bolscevico” n. 19 di quest’anno che “Gli opuscoli di Scuderi su Mao sono una bomba ideologica, filosofica e storica ad alto potenziale”.
Tenere vivi il ricordo e gli insegnamenti dei grandi Maestri del proletariato internazionale è fondamentale per non perdere la rotta rivoluzionaria. Il 21 gennaio prossimo cadrà il centenario della scomparsa di Lenin. Invitiamo i partiti, le organizzazioni, i movimenti e i singoli suoi seguaci a commemorarlo assieme al PMLI davanti ai suoi monumenti che si trovano a Cavriago e a Capri.
Ricordo delle compagne e dei compagni scomparsi
Il nostro pensiero colmo di gratitudine va alle compagne e ai compagni, membri e simpatizzanti attivi del PMLI, che sono scomparsi: “Lucia” Nerina Paoletti, uno dei primi quattro pionieri del PMLI, Battista Bruni, alias Tino, Cirano Biancalani, Angelo Cimmino, Vincenzo Falzarano, Bruno Ferrari, noto custode del busto di Lenin a Cavriago, Giuseppe Lepore, Marco Marchi, Giuseppe Mazzola, primo contadino del PMLI, Franco Melandri, Ferruccio Panico, Ferdinando Puglia, Lorenzo Santoro, Fabio Zannelli, Salvatore Zunica. Un triste elenco a cui quest’anno dobbiamo aggiungere i compagni Lucia Guida e Andrea Bartoli.
Il 3 febbraio è scomparsa prematuramente e improvvisamente la cara e indimenticabile compagna Lucia Guida, Segretaria della Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio, in provincia di Firenze.
La compagna era nata in Inghilterra nel 1962 da genitori campani emigrati e in seguito rientrati in Italia. Dopo aver conosciuto il compagno Andrea Cammilli, di cui diventerà la compagna di vita, oltreché di lotta e di Partito, il 2 novembre 1988 entra a far parte del PMLI.
Pur non avendo alle spalle precedenti esperienze politiche, all’epoca operaia, era già istintivamente avversa alle ingiustizie sociali del sistema capitalistico e schierata in modo convinto e agguerrito in difesa dei diritti delle lavoratrici e delle donne.
Il 10 novembre 1990, fu invitata a partecipare in rappresentanza della sua Cellula, alla Riunione allargata della Commissione donne del CC del PMLI sul tema “La grande battaglia del PMLI contro la repubblica presidenziale, l’imperialismo e l’interventismo italiano nel Golfo persico, la liquidazione del PCI e il nostro lavoro femminile”.
Nel suo intervento, oltre a commentare ogni singolo punto all’ordine del giorno, ha criticato la linea femminile revisionista e femminista del gruppo dirigente del PCI, e ha denunciato le condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici della zona del cuoio.
La compagna Guida ebbe a dire: “La linea femminile del PCI basata sulla ‘differenza sessuale’ ripropone la vecchia teoria femminista secondo la quale la disuguaglianza fra i sessi sia colpa dell’uomo, senza distinguere fra proletari e borghesi, senza mettere in causa il capitalismo. Si teorizza inoltre che le differenze fra i sessi sarebbero naturali e la donna deve conservare le sue caratteristiche che poi sono quelle indicate anche dal papa, e cioè serva della casa, protettrice degli anziani e produttrice di figli. Un’altra teorizzazione è quella del ‘tempo delle donne’ per cui non si deve sollevare la donna dalla schiavitù casalinga e familiare, ma adeguare gli orari per esempio dei negozi o di alcuni servizi per poter fargli svolgere i ruoli domestici”. “A Fucecchio – ha poi detto - le masse femminili come in tutta Italia subiscono più degli altri le ristrutturazioni industriali, le stangate governative e i tagli dell’amministrazione locale. La ristrutturazione del settore calzaturiero ha colpito soprattutto le donne ricacciandole fra le mura domestiche”. E ha concluso: “Bisogna lavorare e studiare sodo affinché le masse femminili vengano a conoscenza del PMLI e della linea femminile del PMLI. L’unica via per arrivare all’emancipazione femminile e quindi al socialismo. Viva il PMLI! Viva la linea femminile del PMLI!”.
In seguito è stata nominata Segretaria della Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio, carica che ha mantenuto fino all’ultimo giorno. Ha partecipato al 4° e al 5° Congresso nazionale del PMLI come delegata.
Sempre presente alle Commemorazioni di Mao, compresa quella dell’anno scorso. E chi di voi era presente la ricorderà pronunciare il suo intervento dalla tribuna emozionata, come se fosse la prima volta, fiera e sorridente.
Ha partecipato a tantissime iniziative e manifestazioni. Tra queste ricordiamo quella
del 25 Aprile 1994 a Milano con 500mila partecipanti, in difesa dei valori della Resistenza e contro il nascente governo Berlusconi-Bossi-Fini che per la prima volta sdoganava definitivamente gli eredi del fascismo, allora organizzati nell'Msi-An. Numerose le sue presenze alle manifestazioni nazionali a Roma, tra cui quella memorabile del 23 marzo 2002 organizzata dalla Cgil in difesa dell'articolo 18 che portò nella capitale ben 3 milioni di manifestanti.
Per non parlare dei cortei a Firenze, le iniziative del 25 Aprile e del Primo Maggio a Fucecchio ed Empoli. La ricordiamo con grande fierezza tra i partecipanti al picchetto d'onore del Partito al funerale della compagna Nerina “Lucia” Paoletti l'8 aprile 2006. In tempi più recenti ha partecipato alla manifestazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil il Primo Maggio 2018 a Prato e a quella dei 40mila a Firenze del 18 settembre 2021 organizzata dal Collettivo di fabbrica dei lavoratori GKN contro i licenziamenti.
Lucia era una compagna storica, determinata, generosa e sempre ottimista sul piano politico e personale. Con ottimismo proletario rivoluzionario aveva concluso il suo intervento al 5° Congresso nazionale del PMLI con queste parole: “Senza alcun dubbio da questo Congresso ne usciremo più forti, più fiduciosi e più agguerriti. Viva il PMLI! Viva il 5° Congresso”.
Era amata profondamente non solo dalla sua famiglia, dal suo compagno di vita, dai suoi figli e dall’intero Partito, ma anche da tutti coloro che l’avevano conosciuta come testimoniano i numerosi messaggi di condoglianze ricevuti e la grande e sentita partecipazione al suo funerale, con la bara avvolta nella rossa bandiera del PMLI a ricordo indelebile della sua militanza marxista-leninista.
Il compagno Cammilli ha così concluso la sua onoranza funebre: “Il vuoto che lasci è grandissimo, soprattutto per i nostri figli e per me, ma anche in tutti e tutte quelle che ti hanno conosciuto. Sarà durissima andare avanti ma ce la faremo anche per te. Noi ti vogliamo ricordare con il tuo famoso sorriso. Quel tuo radioso sorriso è l’espressione che tutti porteranno con sé”.
Onoriamola alzandoci in piedi e osservando un minuto di silenzio.
Facciamo l’appello: compagna Lucia Guida, PRESENTE!
Il 21 luglio è scomparso il caro e indimenticabile compagno operaio simpatizzante Andrea Bartoli.
Dopo una lunga e terribile malattia è morto all’età di 54 anni. Si era avvicinato al PMLI nel 2006 divenendone presto un simpatizzante attivo. Era abbonato a “Il Bolscevico” fino a quando è uscito in forma cartacea.
Nei venti anni in cui ha collaborato col PMLI ha dato importanti contributi alla causa in varie forme, come emerge dalle sue corrispondenze per “Il Bolscevico” . Corrispondenze sia di carattere ideologico e politico con le quali interveniva sui vari temi d'attualità e di carattere più pratico riportanti la sua attività sindacale. Quando studiava un nuovo testo dei grandi Maestri del proletariato internazionale o del Segretario generale Scuderi, era solito mandare al Partito le sue note e riflessioni.
Particolarmente importante la sua ultima mail del 21 giugno scorso, in cui appoggia la posizione del Partito sull’eventuale utilizzo dei fondi PNRR per inviare armi all’Ucraina. “Care compagne e cari compagni del PMLI, come state? Spero bene”, come sempre si esprimeva premurosamente verso il Partito e i compagni, e prosegue: “Anche io leggendo l'articolo inerente l'utilizzo dei fondi PNRR per armi all'Ucraina sono rimasto un po' ‘spiazzato’. Ma leggendo la mail che mi avete inviato, con le precisazioni dovute a quelle compagne e a quei compagni che hanno criticato la presa di posizione del Partito, oggi mi sento in grado di condividere pienamente la scelta politica del PMLI”.
Era generoso anche economicamente verso il PMLI. Rispondendo a un appello del Partito che si trovava “in grave difficoltà finanziaria” ha versato duecento euro.
Il compagno, che era operaio della lavanderia industriale Chima-Florence nel comune di Scarperia e San Piero, ha speso la propria vita tenendo ben alta la bandiera del socialismo. Per anni militante del PRC ha ricoperto la carica di Segretario del Circolo di Borgo San Lorenzo e di consigliere comunale sempre a Borgo San Lorenzo. Poi l’incontro col PMLI e la scoperta del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la consapevolezza di aver finalmente trovato il suo Partito, il Partito che incarnava i suoi ideali.
Era un coerente antifascista iscritto alla Sezione ANPI di Borgo San Lorenzo. Un filo comune di tutte le attività che svolgeva era l'entusiasmo che metteva nel farle, fossero pratiche ma anche ideologiche come quelle di studio dei testi marxisti-leninisti e dei documenti del Partito. Non possiamo dimenticare le sue partecipazioni alle annuali Commemorazioni di Mao a Firenze, dove molte volte ha letto il proprio saluto, e a quelle di Lenin davanti al busto, posto nella omonima piazza a Cavriago (Reggio Emilia). Ricordiamo la sua partecipazione ai banchini di propaganda del Partito in Mugello e Valdisieve, alle manifestazioni locali cittadine e nazionali sia direttamente col PMLI che come sindacalista marxista-leninista nel quadro del lavoro politico di massa del Partito. È stato in questi anni rappresentante sindacale nella RSU della fabbrica dove lavorava conquistandosi la grande stima dei lavoratori. Alcuni anni fa intervenne in questa veste al comizio del 1° Maggio organizzato in Mugello dai sindacati confederali. Nell’ultimo Congresso della Cgil è stato il presentatore nei congressi di base in varie aziende mugellane della mozione della componente di sinistra di cui faceva parte al Congresso nazionale.
È stato eletto varie volte nel Direttivo provinciale della Filctem-Cgil, organismo nel quale ricopriva la carica di vice presidente. Nel Direttivo non faceva mai mancare il proprio intervento e puntualmente ne faceva il resoconto su “Il Bolscevico” nella rubrica “Corrispondenze operaie”.
Nella veste di sindacalista marxista-leninista, ha ottenuto notevoli risultati applicando la linea sindacale del PMLI e dimostrando di aver compreso appieno l'importanza per il Partito del lavoro di massa tra i lavoratori.
Quanto il suo lavoro sindacale fosse prezioso per il PMLI lo testimonia questo messaggio che gli inviò il 28 novembre 2018 il compagno Scuderi, il quale più volte ha elogiato l’attività sindacale del compagno Bartoli: “Caro compagno, buon giorno e buon Congresso. Tutto il PMLI ti è vicino e ti sostiene. Siamo fieri di averti al Congresso nazionale della Filctem come delegato. Auguri se riuscirai a intervenire. Per il PMLI sei un esemplare sindacalista rosso”. Il compagno rispose con queste parole: “Buongiorno caro compagno Segretario. Grazie per il sostegno e le belle e importanti parole inviatemi. Con i Maestri e il PMLI vinceremo!”.
A fine Congresso, nel farne un bilancio ha scritto: “Sono stati giorni di impegno politico-sindacale che mi hanno arricchito culturalmente. È ovvio che tutto ciò non sarebbe stato possibile senza i preziosi consigli e gli insegnamenti del nostro amato Partito”.
Il compagno Bartoli era stimato dai lavoratori, dai sindacalisti e dalle masse popolari tra i quali si muoveva come un “pesce nell’acqua”. Stima che travalicava i confini borghigiani arrivando nel resto del Mugello e persino nella provincia fiorentina, come testimoniano i numerosi messaggi sui social, gli articoli di giornali online, la presenza di centinaia di persone, compresi dirigenti sindacali e dell’Anpi, nonché rappresentanti di partiti e istituzionali, al suo funerale.
Come ha scritto il compagno Franco Dreoni Responsabile dell’Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI che con il compagno Andrea ha avuto l’onore e la fortuna di condividere un lungo percorso di studio e di lotta “La perdita del compagno Andrea Bartoli è stata una perdita enorme e indelebile per tutto il Partito e il movimento operaio mugellano e non solo. Egli vivrà per sempre nei nostri cuori e sarà fonte d’ispirazione nelle battaglie a cui prenderemo parte”.
Onoriamolo alzandoci in piedi e osservando un minuto di silenzio.
Facciamo l’appello: compagno Andrea Bartoli, PRESENTE!
La biografia di Andrea Cammilli
Come già sapete, l’oratore ufficiale di questa Commemorazione di Mao è il compagno Andrea Cammilli.
Purtroppo per mancanza di tempo non possiamo ripercorrere tutta la sua biografia. Rimandiamo a quella pubblicata su “Il Bolscevico” n. 34 del 2017 dedicato alla Commemorazione di Mao in cui il compagno Cammilli ha tenuto per la prima volta il discorso commemorativo di Mao a nome del Comitato centrale del PMLI.
Da quella biografia ricordiamo solo che il compagno Cammilli è un operaio dall’età di 14 anni, che è entrato nel Partito all’età di 19 anni, che è Responsabile della Commissione di massa del CC del PMLI, che è un sindacalista e che è stato elogiato due volte dal compagno Scuderi in occasione di Sessioni plenarie del CC del PMLI. Ora qualche cenno di aggiornamento della sua biografia.
È membro della Redazione centrale de “Il bolscevico”.
Nel 2018 ha guidato la delegazione del PMLI alla manifestazione nazionale del Primo Maggio organizzata dai sindacati confederali a Prato, lo stesso incarico ha svolto alla manifestazione nazionale contro il G20 e il governo Draghi che si è svolta il 30 ottobre 2021 a Roma.
Nel 2020 è intervenuto alle prime due assemblee nazionali delle lavoratrici e dei lavoratori combattivi organizzate dal SiCobas, proponendo assieme ad altri compagni del Partito, di unificare dal basso la sinistra sindacale, sia quella dei sindacati non confederali che della Cgil.
È stato capo responsabile della delegazione del PMLI ad alcune delle importanti manifestazioni nazionali indette dal Collettivo di fabbrica ex-GKN negli anni 2021-2022. Ha guidato la delegazione del PMLI alla manifestazione nazionale che si è svolta a Roma nell’ambito dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil nel dicembre 2021.
Durante il percorso dell'ultimo congresso nazionale della Cgil è stato uno dei delegati e degli iscritti che hanno rappresentato il documento della sinistra sindacale, sostenendo decine di assemblee di base nella sua provincia.
La biografia del compagno Cammilli conferma la giustezza della posizione del Partito, secondo cui il proletariato deve costituire la testa e la spina dorsale del PMLI. Concetto fondamentale elaborato e rilanciato più volte e in più occasioni dal compagno Scuderi.
Il governo neofascista Meloni
Il proletariato italiano attualmente agisce come una classe in sé pensando unicamente ai suoi problemi materiali e politici immediati. Spetta a noi marxisti-leninisti elevare la sua coscienza politica come classe per sé che mira al cambiamento della società e alla conquista del potere politico. È dura, ma dobbiamo convincerlo a dare un calcio al riformismo, al costituzionalismo e al governismo e ad acquisire la sua cultura che è il marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Leggendo e studiando per prima cosa le opere fondamentali di Mao che sono la sintesi e lo sviluppo del marxismo-leninismo.
Il nemico politico principale del proletariato e delle masse popolari è il governo neofascista Meloni perché anziché migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse, le peggiora. E si appresta a varare una legge di bilancio di lacrime e sangue.
Non dà risposte adeguate su lavoro, salario, pensioni, precariato, caro vita, caro benzina e caro scuola, disuguaglianze sociali, sanità, fisco, Mezzogiorno, ambiente, clima, dissesto idrogeologico, alluvioni, specie quella disastrosa dell’Emilia-Romagna, femminicidi, stupri, extraprofitti, migranti.
Mentre si dimostra attivo ed efficiente nel portare a compimento il piano della P2 di Gelli, Craxi e Berlusconi, non dissimile da quello precedente perseguito dal Movimento sociale italiano di Almirante, fucilatore di partigiani, da cui proviene il partito di Meloni, teso a dare una veste istituzionale e culturale neofascista al regime capitalista italiano.
Da qui il presidenzialismo, l’autonomia differenziata regionale, l’assoggettamento dei pubblici ministeri, il neocolonialismo nel Mediterraneo e nell’Africa, la riscrittura della storia e il rilancio della cultura fascista “Dio, patria e famiglia”, il patriarcato e l’istruzione fascista, il razzismo, la teoria della “sostituzione etnica”, i respingimenti dei migranti, la copertura ai gruppi neofascisti e agli stragisti neofascisti, la limitazione degli scioperi, il pugno di ferro contro i minori che delinquono, e le loro madri, anziché risolvere i problemi sociali e delle periferie urbane, le opere faraoniche, inutili e dannose come il Ponte di Messina, perseguiti da questo governo. Va buttato giù dalla piazza prima che riesca a raggiungere tutti i suoi obiettivi.
Non bisogna farsi alcuna illusione sul comportamento del presidente della Repubblica Mattarella perché, al di là di certe critiche, lavora per la stabilità di questo governo, di questo Stato borghese e di questo sistema economico.
L’ha dimostrato anche al meeting di Comunione e liberazione a Rimini invitando i giovani a essere amici della Costituzione, che è come dire essere amici del capitalismo e della classe dominante borghese, e sostenendo che sarebbero state l’“amicizia e l’armonia tra i popoli e tra le classi a fare progredire l’umanità”, mentre ciò è merito dei conflitti sociali, delle lotte di classe e delle rivoluzioni.
Il compagno Scuderi, parlando con la sottoscritta in preparazione di questa Commemorazione, ha detto: “La Costituzione è la grande montagna che devono scalare i democratici e i progressisti guardando verso il socialismo e il PMLI, se vogliono davvero cambiare l’Italia”.
La Cgil ha organizzato per il 7 ottobre una grande manifestazione nazionale a Roma sui diritti delle masse lavoratrici e pensionate. Apprezzabile, l’appoggiamo. Il PMLI vi parteciperà per propagandare la questione del potere politico, anche se non condivide l’intera piattaforma, specie la parola d’ordine generale “La via maestra”, riferendosi alla Costituzione.
Ma perché Landini la tira per le lunghe sullo sciopero generale? Per noi non c’è più tempo da perdere. Va fatto subito e proclamato dai tre sindacati confederali e dai sindacati di base.
In una situazione in cui una persona su quattro è a rischio povertà o esclusione sociale, in cui un lavoratore su cinque ha un salario molto basso e 5,6 milioni di persone sono in povertà assoluta è quanto mai urgente lo sciopero generale.
La nostra solidarietà militante ai poveri e ai disoccupati cui è stato tolto il reddito di cittadinanza è totale. E appoggiamo le loro manifestazioni di piazza, additando come modello da seguire quello delle napoletane e dei napoletani. Augurandoci che l’Assemblea nazionale dei senza reddito di cittadinanza che si terrà a Roma il 23 settembre abbia pieno successo.
Appoggiamo in maniera militante la manifestazione del 6 ottobre per il clima. Salutiamo con calore il corteo studentesco nazionale che si svolgerà a Firenze il 4 ottobre.
Condanniamo fermamente e con sdegno il femminicidio e gli stupri frutti della cultura borghese patriarcale e maschilista e dell’inettitudine del governo e delle istituzioni, a partire dalla magistratura e dalle “forze dell’ordine”.
Secondo tale cultura e per la destra è sempre la donna colpevole dei femminicidi e degli stupri. Come ha sostenuto anche il compagno di Meloni, il giornalista Mediaset Andrea Giambruno che ha detto: “Se vai a ballare e ti ubriachi trovi il lupo”.
Occorrono subito delle misure adeguate per contrastare la strage senza fine delle donne e gli stupri. Le ultime di modifica al cosiddetto “Codice rosso” non aggiungono niente di più e di meglio. Vanno potenziati e diffusi specie nel Sud i Centri antiviolenza.
Occorre anche dare il lavoro alle donne e risanare a fondo le periferie urbane. Non la passerella di Meloni a Caivano.
La Resistenza ucraina
Il PMLI sostiene l’eroica Resistenza dell’Ucraina, ed è favorevole all’invio di armi da parte dell’Italia. In un primo tempo eravamo contrari, ma da quando l’Ucraina è passata alla controffensiva per cacciare dal suo territorio l’aggressore e occupante imperialista russo, non potevamo più sostenere la precedente posizione. L’internazionalismo proletario e l’antimperialismo per noi marxisti-leninisti non possono essere delle parole vuote e senza conseguenze pratiche, anche se comportano dei sacrifici delle masse, che vanno educate nello spirito di essi.
Sono contrari all’invio delle armi, a parte i pacifisti in buona fede, i putiniani palesi o occulti. Tra essi sono particolarmente attivi il papa Bergoglio, il trasformista liberale Conte, “Il Fatto quotidiano” di Travaglio, Putin e Conte, l’Unione popolare dell’ambizioso e arrivista De Magistris e del PRC, l’imbroglione e opportunista già “marxista-leninista” Michele Santoro, Ugo Maffei, l’ex senatore del PRC Fosco Giannini e i Carc.
Da più parti, dall’estero e dall’Italia, si fanno pressioni dirette e indirette su Zelensky perché faccia la pace con Putin facendogli delle concessioni.
Noi siamo favorevoli alla pace, ma sulla base della “Formula di pace” di Zelensky. In ogni caso l’ultima parola spetta all’Ucraina.
La missione storica del PMLI
Trasformare l’Italia in senso socialista. Trasformare la nostra concezione del mondo in senso proletario. Dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso. Convincere il proletariato a lottare per conquistare il potere politico e il socialismo. Questa è la missione storica del PMLI.
Nel frattempo dobbiamo aiutare le masse, a partire da quelle delle città e dei luoghi di lavoro e di studio in cui siamo presenti, a risolvere i loro problemi materiali, in primo luogo il lavoro e l’aumento dei salari e delle pensioni sociali e basse, praticando una larga politica di alleanza e di fronte unito. Lo dobbiamo fare ogni giorno non badando ai sacrifici, in base alle proprie condizioni professionali, familiari, di salute e di età. Prendendo esempio da chi fa molto e senza soluzione di continuità e non da chi fa poco e saltuariamente.
Abbiamo un forte Comitato centrale e un forte Segretario generale, Maestro, educatore, guida e organizzatore del PMLI compagno Scuderi. Se seguiamo le loro indicazioni con determinazione e intelligenza tattica, possiamo farcela, dobbiamo farcela.
I fondatori del Partito e le compagne e i compagni più anziani siano di esempio ai nuovi militanti, specie quelli più giovani, e questi siano fermamente intenzionati a portare più avanti la fiaccola rivoluzionaria del PMLI.
Il compagno Scuderi ama spesso dire e scrivere: “Non c’è cosa più bella, più utile, più rivoluzionaria, più appagante che si possa fare di quella di dare la propria vita per l’emancipazione del proletariato e dell’intera umanità”.
Avanti con forza e fiducia sulla via dell’Ottobre verso l’Italia unita, rossa e socialista!
Buttiamo giù il governo neofascista Meloni!
Con Mao per sempre, contro il capitalismo per il socialismo e il potere politico del proletariato!
Coi Maestri e il PMLI, uniti sulla linea del PMLI, vinceremo!
13 settembre 2023