Mentre proseguono i criminali bombardamenti russi sui civili
Continua la controffensiva ucraina
Il leader nordcoreano Kim Jong-un in soccorso al nuovo zar russo per fornirgli armi contro l'Ucraina
ZELENSKY: “NON DAREMO TREGUA A PUTIN. ABBIAMO L’INIZIATIVA. QUESTO E’ UN VANTAGGIO”
 
Il messaggio settimanale dell’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, del 18 settembre sintetizza in modo puntuale e realistico la situazione dell’aggressione neozarista russa e della Resistenza di Kiev. "Stiamo attraversando l'83esima settimana della guerra su vasta scala che l'occupante, ha portato nella nostra pacifica terra ucraina. Il nemico sta impiegando tutte le armi a sua disposizione contro la nostra Patria, compresi sottomarini, missili avanzati e aviazione strategica. Lungo tutta la linea del fronte si combattono battaglie intense e sanguinose. L'occupante russo continua a violare il diritto internazionale attaccando incessantemente i civili e i villaggi dell'Ucraina". "Ancora una volta, - ha proseguito Shevchuk - in questi ultimi giorni, centinaia di città e villaggi ucraini nelle regioni di Kharkiv, Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia, Kherson, così come Odessa e Sumy, hanno subito pesanti bombardamenti da parte delle armi russe. Decine di persone hanno perso la vita, mentre centinaia sono rimaste ferite. Il nemico sta deliberatamente cercando di distruggere e devastare il grano in Ucraina. Le infrastrutture portuali ucraine sono state nuovamente danneggiate. Tuttavia, il nostro esercito, le nostre ragazze e ragazzi al fronte stanno incessantemente lavorando, passo dopo passo, per liberare città e villaggi ucraini. Mentre preghiamo per loro e li ringraziamo per questa settimana che è stata vissuta e riconquistata dal nemico, diciamo: l'Ucraina resiste! L'Ucraina combatte!".
Partiamo dalle notizie dal campo. Sempre il 18 settembre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito che la controffensiva “non è molto veloce” ma ha assicurato che il suo esercito "non darà tregua Putin”. “Abbiamo l'iniziativa. Questo è un vantaggio", ha dichiarato Zelensky a Cbs News, "abbiamo fermato l'offensiva russa e siamo passati alla controffensiva, ma nonostante ciò, non è molto veloce". Il leader di Kiev ha poi sottolineato che l'Ucraina e i suoi alleati "non possono perdere tempo". "Dove non possiamo passare con un veicolo blindato, andiamo in aereo. Se non possiamo volare, mandiamo i droni. Non dobbiamo dare tregua a Putin", ha aggiunto.
La controffensiva ucraina "non è fallita", ma la strada per una vittoria finale di Kiev nel conflitto con la Russia è ancora lunga, lo ha detto il 17 settembre in un'intervista il capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti, generale Mark Milley. L'Ucraina ha lanciato a giugno una controffensiva per riprendere il territorio occupato da Mosca dopo aver ricevuto armi occidentali e aver preparato nuovi battaglioni. "So che alcuni osservatori dicono che questa offensiva è fallita. Non è fallita", ha detto il generale statunitense alla CNN. E la conferma è arrivata pressoché in contemporanea dal campo. Le Forze armate ucraine hanno annunciato infatti la liberazione di Klishchiyivka, vicino a Bakhmut. La dichiarazione è stata rilasciata con un video dall'80° brigata separata d'assalto aereo delle Forze aeree dell'Ucraina. Nelle immagini si vedono anche il reggimento Tsunami e la Brigata Luty; il successo è stato confermato anche dal ministero degli Interni, come riporta Rbc Ucraina. "I soldati della Brigata 'Luty' insieme ai soldati dell'80° brigata d'assalto aereo e della 5° Brigata meccanizzata separata hanno cacciato gli occupanti russi e restituito la bandiera ucraina alla Klishchiyivka liberata", ha detto il ministero. Nella stessa giornata l’intelligence del ministero della Difesa britannico ha reso noto che "L'esercito russo si sta concentrando sulla città di Tokmak, nel Sud dell’Ucraina, trasformandola nella seconda linea di difesa principale: il potenziamento delle difese indica probabilmente la crescente preoccupazione della Russia per lo sfondamento tattico ucraino della prima linea di difesa principale da nord", sottolineando come negli ultimi giorni "l'esercito russo abbia rinforzato le sue difese intorno alla città occupata, a 16 chilometri dalla linea del fronte. I russi stanno schierando ulteriori posti di blocco, strutture difensive anticarro e scavando nuove trincee".
"Grazie al successo delle nostre truppe, la linea difensiva del nemico è stata spezzata in direzione di Bakhmut”. I russi hanno "cercato di chiuderla gettando nella battaglia tutte le riserve disponibili". Lo riferisce il giorno dopo il comandante delle forze di terra ucraine Alexander Syrsky, citato dal canale Telegram Military Media Center, aggiungendo che le forze armate russe hanno perso alcune delle unità migliori nelle battaglie in quell'area, ma la situazione sul fronte orientale resta difficile e le battaglie sono feroci. Secondo il comandante "Mosca non abbandona i tentativi di riconquistare posizioni perdute" verso Kupiansk e Lyman. Mentre il 16 settembre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha confermato la riconquista da parte delle truppe di Kiev della località di Andriivka, vicino Bakhmut, nell'Ucraina orientale. Lo stato maggiore aveva già dato notizia della liberazione di Andriivka nella mattinata di ieri, dopo che le notizie analoghe del giorno precedente si erano rivelate inesatte. "Per l'Ucraina si tratta di un risultato significativo e importante", ha sottolineato il capo dello stato ucraino nel suo messaggio video.
Il giorno prima le forze ucraine hanno ripreso il controllo delle piattaforme di trivellazione di petrolio e gas al largo della costa della Crimea. Secondo una fonte citata dalla Cnn il 15 settembre, le forze speciali sono arrivate a bordo di gommoni fino alle Torri Boyko, controllate dai russi subito dopo l'annessione della Crimea nel 2014. Durante l'abbordaggio della piattaforma, gli ucraini sono stati presi di mira da un velivolo russo che però è stato abbattuto con un missile antiaereo portatile. "Abbiamo limitato severamente le azioni dei russi nel Mar Nero, in particolare nelle acque dell'isola dei Serpenti." ha detto la fonte. "Li abbiamo respinti sulle coste della Crimea". Un'altra fonte ha riferito che le navi russe danneggiate in un attacco missilistico su un cantiere navale di Sebastopoli sarebbero la nave da sbarco Minsk e il sottomarino Rostov sul Don. Il ministero della Difesa russo ha confermato che due navi da guerra sono state danneggiate da un attacco missilistico ucraino, senza però nominarle.
In definitiva la scorsa settimana, le forze ucraine hanno riconquistato due chilometri quadrati di territorio a est e oltre 5 chilometri a sud. Ad affermarlo la viceministra della Difesa, Hanna Malyar, in un aggiornamento su Telegram in cui ha ribadito che le forze di Kiev hanno liberato dall'occupazione russa i villaggi di Andriivka e Klishchiivka sul fronte di Bakhmut. "Durante la settimana sono stati liberati 2 km quadrati in direzione Bakhmut", ha detto Malyar aggiungendo che dall'inizio della controffensiva sono stati liberati 51 chilometri quadrati vicino a Bakhmut. "In una settimana, le forze di difesa del sud hanno liberato 5,2 km quadrati di territorio" e "dall'inizio dell'offensiva la cifra totale è di 261,7 chilometri quadrati".
Intanto "Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha riferito che la Russia ha perso 272.320 soldati in Ucraina dall'inizio della sua invasione il 24 febbraio dello scorso anno". Lo riporta il The Kyiv Independent. Il numero dei soldati russi deceduti comprende anche "530 vittime delle forze russe subite nell'ultimo giorno". Secondo il rapporto di Kiev "la Russia ha perso anche 4.620 carri armati, 8.828 veicoli corazzati da combattimento, 8.537 veicoli militari e serbatoi di carburante, 6.003 sistemi di artiglieria, 776 sistemi di razzi a lancio multiplo, 523 sistemi di difesa aerea, 315 aerei, 316 elicotteri, 4.742 droni, e 20 navi da guerra".
Non si arrestano neppure i criminali bombardamenti russi contro i civili in tutta l’Ucraina. Il 6 settembre un pesante attacco russo contro il mercato a Kostiantynivka, nel Donetsk ha provocato 16 morti, tra cui un bambino, e 34 feriti. Come ha riferito la polizia, il mercato nell'Ucraina orientale era affollato quando è stato colpito intorno alle 14, e una trentina di chioschi, insieme a una banca, un complesso residenziale e delle automobili, sono stati danneggiati. Secondo il ministero della Difesa di Kiev si è trattato di un missile balistico russo. È stato di 74 feriti il bilancio dell'attacco missilistico russo dell’8 settembre contro Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella regione di Dnipropetrovsk: lo ha reso noto il capo del Consiglio di Difesa della città, Oleksandr Vilkul. Tre dei feriti sono in gravi condizioni, ha sottolineato Vilkul. L'attacco, che ha provocato anche un morto, è stato lanciato con un missile balistico Iskander. Nella notte del 14 settembre l'esercito russo ha bombardato il villaggio di Novodmitrivka, nella comunità di Bilozerka, nella regione di Kherson, uccidendo un bambino di 6 anni. Lo ha affermato l'Ufficio del procuratore generale ucraino in un messaggio Telegram, come riporta Ukrinform. I missili, che hanno colpito una casa privata, oltre a uccidere il piccolo hanno ferito in modo grave suo fratello di 13 anni e 3 vicini che erano accorsi per prestare aiuto. I russi hanno bombardato il 18 settembre anche il villaggio di Avdiivka, appena liberato dalle forze ucraine, e la periferia di Toretsk, nella regione di Donetsk. In seguito all'attacco nemico, due persone sono morte e un'altra è rimasta ferita. Lo riferisce RBC-Ucraina citando la Procura generale. Ad Avdiivka una donna è stata uccisa nel cortile di casa. Mentre il 16 settembre due persone sono rimaste uccise a causa di un attacco delle forze russe contro un'auto civile nella regione di Kharkiv. Lo ha detto la procura regionale di Kharkiv in un post su Telegram. La notizia è rilanciata dall'agenzia ucraina Ukrinform.
"Il mio cuore va alle persone in Ucraina che sono state colpite dall'attacco di ieri contro i civili nel mercato di Kostiantynivka, nel Donetsk, dove anche è stata coinvolta anche una farmacia”. “Da quando è iniziata la guerra, l'Organizzazione mondiale della sanità ha accertato 1.147 attacchi a realtà del settore salute, che hanno provocato almeno 104 morti e 151 feriti. Si tratta del numero più alto di attacchi mai registrato dall'Oms in un'emergenza umanitaria". Sono le parole del direttore generale dell'agenzia Onu per la sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha commentato il 7 settembre su X, l’ex Twitter, l'ultimo raid che ha colpito in Ucraina anche servizi dedicati alla salute delle persone. "Gli attacchi alla salute e ai civili ovunque sono inaccettabili e devono cessare", è l'appello del capo dell'Oms, che ribadisce come questi non possano diventare degli obiettivi in un conflitto.
Sul piano diplomatico le ultime due settimane hanno fatto registrare le dichiarazioni del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al quotidiano tedesco “Welt”: "Chi parla di tracciare nuovi confini, di una pausa, di un cessate il fuoco per risolvere la situazione, o non capisce come funziona con Putin o, addirittura, vuole aiutarlo". Kuleba, parlando di possibili trattative con la Russia per porre fine alla guerra, ha ribadito che "l'Ucraina non concederà neanche un metro quadrato del suo territorio". Il ministro ucraino ha sottolineato che tracciare nuovi confini "non porrà fine al conflitto, ma sarebbe un invito per Putin per una guerra ancora più grande". Il 9 settembre Zelensky ha invece affermato che “L'offensiva mondiale delle sanzioni deve riprendere”, invitando la comunità internazionale a imporre nuove sanzioni contro la Russia piuttosto che cedere alle richieste di Mosca. "Attualmente, assistiamo ad una prolungata pausa delle sanzioni da parte dei nostri partner. E ai tentativi attivi della Russia di aggirare le sanzioni", ha affermato nel suo intervento video notturno.
Il giorno prima si è appreso che "Le elezioni farsa della Russia nei territori temporaneamente occupati sono nulle. Non avranno conseguenze legali e non porteranno alcun cambiamento nello status internazionale dei territori ucraini sequestrati dalle forze militari russe". Così, in una nota, il ministero ucraino degli Esteri a proposito dell'avvio, da parte di Mosca, delle elezioni locali nelle regioni di Donetsk, Kherson, Zaporizhzhia e Luhansk, occupate e poi annesse dalla Russia. Il dicastero ucraino chiede quindi "ai partner internazionali" di "condannare le azioni inutili e ostinate della Federazione Russa e a non riconoscere la legittimità di qualsiasi 'amministrazione' creata a seguito di queste elezioni illegali, così come qualsiasi decisione che sarà presa da loro".
Intanto con la visita in Russia iniziata il 13 settembre il leader nordcoreano Kim Jong-un è andato in soccorso al nuovo zar russo per fornirgli armi contro l'Ucraina. Nell’incontro con Putin ha affermato che la Russia "si è alzata in piedi per difendere la sua sovranità e sicurezza opponendosi alle forze egemoniche", offrendo il suo "pieno e incondizionato sostegno" alla "sacra lotta" della Russia per difendere i suoi interessi di sicurezza neozaristi e imperialisti. Il 17 settembre il leader nordcoreano e il ministro della Difesa russo Sergey Shoigu hanno discusso a Vladivostok della cooperazione e degli scambi tra le forze armate dei due paesi. Come riferiscono i media di Pyongyang Kim e Shoigu "si sono scambiati opinioni su questioni relative al continuo rafforzamento dell'interazione tattica e strategica, della cooperazione e degli scambi reciproci tra le forze armate dei due paesi nel campo della difesa e della sicurezza". Il ministro della Difesa nordcoreano Kang Sun Nam ha da parte sua "espresso la disponibilità a cercare un ulteriore rafforzamento della coesione bellica e della cooperazione con l'esercito russo e a difendere in modo affidabile la pace e la stabilità in nella regione e in tutto il mondo".

20 settembre 2023