Studiare costerà di più quest'anno
Quasi 100 euro in più per studente
Gli studenti dei licei romani si mobilitano contro il caro scuola e per il diritto allo studio
Dopo le stangate su bollette, carburanti, alimentari, spese sanitarie e beni di prima necessità, con l'avvio del nuovo anno scolastico le famiglie operaie e popolari devono fare i conti anche con il caro libri e il vertiginoso rincaro del corredo scolastico: zaini, quaderni, astucci e cancelleria varia per far studiare i propri figli.
Aumenti speculativi e ingiustificati da parte delle case editrici (come ad esempio le nuove edizioni dei libri di testo che cambiano solo poche righe e qualche esercizio rispetto alla precedente edizione, costano di più e non sono reperibili nei mercatini dell'usato) che graveranno sui bilanci famigliari per quasi 100 euro in più per studente rispetto all'anno scorso.
Secondo Assoutenti, che nei giorni scorsi ha diffuso le prime stime sul caro scuola, nel corso dell'anno scolastico 2023/2024 ogni famiglia dovrà affrontare rincari tra l’8 e il 10% in più a studente; mentre, secondo il Sindacato italiano librai e cartolibrai, il rialzo medio potrebbe toccare punte del 12%. I prodotti di cartoleria registrano un incremento medio del 9,2% su base annua, a causa dei rincari delle materie prime e dei maggiori costi di produzione.
Chi dovrà acquistare da zero il corredo (zaino, diario, astuccio, penne, matite, quaderni e altro) dovrà spendere circa 50 euro in più rispetto al 2022. Per i libri di testo, secondo Assoutenti, la spesa sale in base al grado di istruzione: si passa dai circa 300 euro a studente della prima media ai 600 del liceo ma si può arrivare anche a 700 euro.
“Un business che supera quota 1 miliardo di euro all’anno. La spesa media solo per i libri salirà in media di circa 45 euro a studente. Se si scelgono prodotti di marca e nuove edizioni dei testi la spesa può facilmente superare i 1.200 euro a studente”.
Cifre insostenibili per una famiglia operaia soprattutto se si considera che il tetto massimo (fissato nel 2013, con un decreto ministeriale, a 294 euro per la prima classe, 117 per la seconda e 132 per la terza) è stato ampiamente superato anche quest'anno.
Contro il caro scuola si sono già mobilitati i licei romani che il 12 settembre (primo giorno di scuola per molti istituti superiori romani) hanno inscenato una protesta ai piedi della scalinata davanti al ministero dell'Istruzione e del “merito” in Viale Trastevere. Gli studenti hanno esposto uno striscione con su scritto “non me lo posso permettere” accanto a una montagna di libri di testo non più utilizzabili perché sostituiti con le “nuove” edizioni e uno scontrino gigante che riassume le principali voci di spesa che ogni anno uno studente deve affrontare: 1.302,60 euro la spesa media per un ragazzo o una ragazza di primo liceo, fino a 200 euro per una certificazione di lingua, 300 euro per il viaggio di istruzione in primavera, e via elencando.
Perciò, chiariscono i portavoce degli studenti romani: “Non possiamo pensare di definire ancora pubblico il nostro sistema d’istruzione quest’anno scolastico, ancora più dei precedenti, ha inizio con una richiesta economica molto pesante per le famiglie. Tra costo dei libri, trasporti e tutto il materiale scolastico necessario, il carovita che sta colpendo tutto il Paese si riversa necessariamente anche sulla scuola... Oggi ci siamo sommersi di libri per far capire alle istituzioni il peso del caro scuola nelle vite di tutti gli studenti e le studentesse del Paese. Un peso che verte sulle famiglie nei termini di caro libri, caro trasporti, di spese ulteriori necessarie per garantire il diritto allo studio ai propri figli e figlie. Lotteremo in tutto il Paese perché il diritto allo studio venga garantito, come diritto universale riconosciuto dalla nostra Costituzione. Non ce lo possiamo permettere, e per questo non resteremo a guardare!”
20 settembre 2023