Dieci omicidi sul lavoro in 36 ore
La strage di lavoratori non si ferma
+17% rispetto allo scorso anno
Operai, metalmeccanici, muratori, carpentieri, autisti, elettricisti, agricoltori, tessitori e perfino operatori ecologici assassinati sul luogo di lavoro, dilaniati dall'esplosivo e dalle macchine, travolti, schiacciati, asfissiati, folgorati, sfracellati al suolo: da Roma a Bologna, da Napoli a Vicenza, da Treviso a Salerno, da Chieti a Bologna, da Agrigento a Lamezia Terme continua la strage di lavoratori perpetrata quotidiamente dal bestiale sistema di sfruttamento capitalista in nome del massimo profitto.
Una scia di sangue che inonda tutta l’Italia senza soluzione di continuità, da Nord a Sud, da Est a Ovest, investe i capannoni, le fabbriche, i campi, i cantieri edili, stradali e ferrovieri e non risparmia proprio nessuno: giovani e giovanissimi, lavoratori esperti e ultra sessantenni costretti a svolgere lavori e mansioni pericolose senza un minimo di sicurezza e a lavorare ben oltre le 8 ore di lavoro giornaliere in cambio di un salario da fame e ben oltre i 65 anni di età per maturare il “diritto” a una misera pensione.
Una mattanza di lavoratori che nelle 36 ore intercorse fra il 13 e il 15 settembre ha toccato la cifra record di dieci morti.
I primi tre omicidi si sono verificati all’azienda “Esplodenti Sabino” di Casalbordino (Chieti), storica azienda attiva nello smaltimento e recupero della polvere da sparo da bonifiche. Un'esplosione verificatasi durante la fase di lavorazione di munizionamento, eseguita per conto dell'Agenzia industrie difesa, è costata la vita a Giulio Romano, 56 anni, originario di Casalbordino; Fernando Di Nella, 62 anni, di Lanciano (Chieti)e Gianluca De Santis, 44 anni, residente a Palata (Campobasso).
Poche ore dopo ad Arzano (Napoli) ha perso la vita Giuseppe Lisbino, un operaio di 44 anni, originario di Frattaminore (Napoli) che è precipitato da circa dieci metri di altezza mentre stava montando pannelli fotovoltaici sul tetto di un'azienda.
La mattanza è proseguita con i due autisti dell'autobus e del camion che si sono scontrati frontalmente sull’autostrada A1, all'altezza di Fiano Romano (Roma).
Il settimo omicidio è avvenuto invece alle 3 del mattino del 14 settembre all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna dove un operaio edile di 52 anni, dipendente dell'azienda Frantoio Fondovalle di Modena, è rimasto schiacciato da un mezzo dell’azienda durante i lavori di manutenzione della pista.
Poche ore dopo la funesta dinamica si è ripetuta a Napoli dove un operatore ecologico di “Asia Napoli”, società comunale per la raccolta dei rifiuti, ha perso la vita investito da un camion adibito al servizio di pulizia e spazzamento nel deposito dell’azienda.
Il nono omicidio è avvenuto a San Polo di Piave (Treviso) all’interno dell’azienda vitinicola Ca’ di Rajo dove un enologo di 46 anni, originario di Roma ma residente a Bassano del Grappa (Vicenza) è morto nel tentativo di salvare un collega (rimasto gravemente ferito) entrato senza respiratore in una cisterna della cantina per eseguire alcuni lavori di manutenzione.
Un'ora dopo a Salerno ha perso la vita, Antonino Donato, secondo ufficiale di marina in servizio sulla Cartour Delta. Il giovane è stato travolto da un trattore dell'impresa portuale durante una manovrava in retromarcia su una banchina.
Secondo i dati pubblicati da “L'Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro” e aggiornati quotidianamente dal curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione: nei 5 giorni intercorsi fra la strage alla “Esplodenti Sabino” di Chieti del 13 settembre, ad oggi, 18 settembre, sono stati assassinati 24 lavoratori nei luoghi di lavoro; dalla strage dei 5 operai investiti da un treno alla stazione di Brandizzo (Torino) il 30 agosto scorso, gli omicidi nei luoghi di lavoro sono stati 62; dall'inizio dell'anno si contano già 683 morti sui luoghi di lavoro (1.032 se si contano anche quelli in itinere, cioè i lavoratori morti durante il tragitto casa lavoro che l'Inps e l'Inail escludono dalle statistiche ufficiali ndr) siamo già al 17% di morti in più rispetto allo stesso periodo del 2022 quando i morti furono in totale 752. “Ancora 15 giorni così – commenta Soricelli nel suo blog - e arriveremo a superarlo l'intero e orribile 2022”.
20 settembre 2023