Dopo il nulla osta della prefettura guidata dalla moglie del ministro di polizia Piantedosi
Vergognoso intitolare una strada di Grosseto al fucilatore di partigiani Almirante
Dare forza al movimento antifascista contro la decisione della giunta grossetana di “centro-destra”
Dal corrispondente del PMLI per la Toscana
Intollerabile e vergognoso il via libera definitivo della prefetta di intitolare una via di Grosseto al fucilatore di partigiani Giorgio Almirante.
Una proposta avanzata dalla giunta di “centro-destra” guidata dal neopodestà Antonfrancesco Vivarelli Colonna che nonostante le numerose proteste ha trovato la sponda nel via libera della prefettura di Grosseto guidata da Paola Berardino, peraltro moglie dell'attuale ministro dell'Interno il fascioleghista Matteo Piantedosi, che ha anche dichiarato: “Giorgio Almirante, parlamentare di lungo corso del nostro ordinamento repubblicano, ha già dodici siti intitolati sul territorio nazionale. Non capisco perché a Grosseto ci sia tutta questa discussione... credo non sia possibile immaginare che vi siano problemi di ordine pubblico per l'intitolazione di una strada a un protagonista della vita politica decennale del nostro Paese”.
La nera proposta venne lanciata già nel 2018 dall'allora assessore comunale e oggi deputato Fabrizio Rossi (FdI).
Lo scorso fine maggio il Comitato provinciale ANPI Grosseto “Norma Parenti” aveva organizzato presidi di protesta sotto il municipio e 29 realtà politiche e associazioni locali riunite in “Grande alleanza democratica e antifascista” avevano raccolto 2.000 firme consegnate al prefetto, per ribadire il No alla strada in onore di Almirante. L'ANPI sta valutando il ricorso al Tar.
Davvero debole la presa di posizione del PD col deputato grossetano Marco Simiani che afferma: “la prefettura doveva dimostrare una maggiore sensibilità: avrebbe dovuto valutare con maggiore obiettività ogni aspetto.... la pacificazione non si impone con la toponomastica ma con il rispetto di tutte le posizioni politiche e non dimenticando fatti tragici causati dalla violenza nazista e fascista”.
Per noi la pacificazione tra fascisti e antifascisti non potrà mai esserci, è questo il concetto e la battaglia da portare avanti senza cedere niente. Occorre essere fermamente contrari alla per Almirante e dare forza alla protesta contro l'intitolazione di qualsiasi strada a chi ha sostenuto il regime fascista, tenendo alta la memoria storica soprattutto rivolgendosi ed essendo d'esempio per le giovani generazioni.
Almirante è stato fucilatore di partigiani, sostenitore della cosiddetta “repubblica di Salò” e come può la Grosseto antifascista dimenticare l'Anniversario della strage di Niccioleta, la località mineraria nella sua provincia, quando nella notte tra il 12 e il 13 giugno 1944 le SS tedesche e i collaborazionisti repubblichini circondarono il paese e imprigionarono tutti gli operai, trucidandoli in massa qualche giorno dopo. Questa rappresaglia fu eseguita come punizione alla popolazione per aver ignorato il bando fascista che imponeva agli “sbandati” di consegnarsi alla polizia repubblichina, pena la “fucilazione nella schiena”. Un bando che portava la firma del capo di gabinetto del ministro della “Rsi”, Mezzosoma ossia Giorgio Almirante. Colui che dopo la guerra divenne il leader del ricostituito partito fascista con il nome MSI e la cui “carriera politica” è stata strettamente intrecciata con i tentativi di colpo di Stato, stragi, scorribande delle squadracce fasciste da lui ispirate, foraggiate e protette. Almirante, padre spirituale e politico del governo della neofascista Giorgia Meloni dal quale trova ispirazione e fondamenta per dirigere FdI.
Per tutte queste motivazioni occorre opporsi e scendere in piazza contro la decisione di intitolare una via a chi ha rappresentato, difeso e sostenuto i fascisti nel nostro Paese. La protesta di piazza e la creazione di un largo fronte unito antifascista sono le giuste armi per ricacciare nelle fogne i fascisti di ieri, di oggi e i loro sostenitori a capo delle istituzioni borghesi.
Da denunciare un’altra vergognosa iniziativa, sempre del Consiglio comunale grossetano, che il 19 settembre ha ospitato presso la sala consiliare la presentazione del libro omofobo e razzista del generale Roberto Vannacci.
27 settembre 2023