Mentre il criminale di guerra Putin celebra il primo anniversario dell’annessione delle terre ucraine
Zelensky: “il punto è uno solo: la nostra vittoria”
La Resistenza ucraina infligge altre importanti perdite all’invasore russo. Dall'inizio della guerra la Russia ha perso oltre 270 mila soldati e ingenti quantità di mezzi armati
 
"I momenti difficili ci hanno reso forti. E i forti avvicinano i tempi della vittoria. Passo dopo passo. Oggi, domani, ogni giorno, ogni minuto. Nessuno dovrebbe o sarà in grado di "spegnere" la nostra resilienza, resistenza, grinta e forza d'animo. Né in modo regolare né in emergenza". Lo ha scritto su Telegram l’1 ottobre il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in occasione della giornata in onore dei veterani e dei caduti delle forze armate ucraine. "Il punto è uno solo: la nostra vittoria. Mentre l'avviciniamo ogni giorno, diciamo: "Lotteremo per tutto il tempo necessario". Lo abbiamo fatto nei primi minuti del 24 febbraio; lo abbiamo fatto per tutti questi 585 giorni e continueremo a farlo", ha concluso.
La ferma e ferrea determinazione del presidente ucraino accomuna tutta la Resistenza di Kiev, che il 30 settembre ha risposto per le rime alle celebrazioni neozariste russe per l’anniversario dell’illegale annessione dei territori ucraini. "Non ci sono 'nuovi territori della Russia', non ci sono 'territori annessi' e non c'è alcuna possibilità che la Russia riesca a mantenere il controllo su di essi. Esiste solo il territorio dell'Ucraina, compresa la Crimea, dove si stanno combattendo pesanti battaglie per distruggere il gruppo di occupazione russo e le ambizioni dello Stato autoritario russo". Lo ha scritto su Telegram il consigliere del presidente ucraino Mykhailo Podolyak rispondendo al vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev che ha parlato di annettere nuove regioni il giorno del primo anniversario di annessione dei territori occupati, in cui il presidente russo e criminale di guerra Vladimir Putin si è congratulato con i cittadini per la "riunificazione di 4 regioni alla Federazione russa": Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. "Oggi è il giorno della riunificazione delle nuove regioni con la Russia. L'operazione militare speciale continuerà fino alla completa distruzione del regime nazista di Kiev e alla liberazione dei territori nativi russi dal nemico. La vittoria sarà per noi. E ci saranno altre nuove regioni all'interno della Russia", ha scritto su Telegram il falco del Cremlino spalla di Putin. Quest’ultimo parlando di quella che Mosca definisce la "riunificazione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson" con la Russia, si è congratulato con tutti i residenti del paese per questo "evento determinante, veramente storico e fatidico". È quanto si legge sull'agenzia Tass. Un anno fa, ha dichiarato il nuovo Zar del Cremlino, "è stata fatta una scelta consapevole, attesa da tempo, combattuta e veramente popolare". E gli abitanti del Donbass "hanno mostrato coraggio e carattere inflessibile". Il popolo del resto della Russia "ha sostenuto con tutto il cuore la scelta dei propri fratelli e sorelle": "difendendo i loro compatrioti nel Donbass e nella Novorossiya, i russi stanno combattendo per la loro Patria, per la sua sovranità, per i valori spirituali e l'unità, per la vittoria".
Il 29 settembre intanto il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov, ha invitato il Paese a "spegnere" il panico e a non cadere nello sconforto sulla possibilità di una guerra prolungata tra Ucraina e Russia. Lo riferisce Unian. Allo stesso tempo, in un'intervista alla tv nazionale con Natalia Moseychuk, ha sottolineato che è difficile per lui capire la logica di alcuni partner dell'Ucraina quando parlano di una "guerra per anni". Danilov suggerisce che molto probabilmente "stanno procedendo in base ai fattori che hanno sul tavolo oggi", ma aggiunge anche che gli alleati "non accettano la frammentazione della Russia, ne hanno paura". Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino ammette che i partner "ci dicono: “vi sosterremo fino a quando...” e non ho mai sentito la frase “vittoria” da nessuna parte”.
Dal campo registriamo che il 26 settembre le forze ucraine hanno colpito con sistemi di razzi a lancio multiplo Himars il quartier generale russo nella regione di Kherson uccidendo 8 ufficiali e ferendone altri 7: lo ha reso noto una fonte del servizio di sicurezza ucraino, come riporta Ukrainska Pravda. La fonte ha condiviso un video dell'attacco, avvenuto durante una riunione alla quale erano presenti ufficiali del 24* Reggimento fucilieri motorizzato e della 70ᵃ Divisione fucilieri motorizzata. "La riunione è terminata prematuramente: 8 ufficiali hanno lo status di '200', 7 di '300'", ha detto la fonte riferendosi ai codici numerici usati per indicare morti e feriti. Il 28 settembre un bombardamento russo ha ucciso tre donne in un quartiere residenziale nella città di Kherson. "Tre donne che si trovavano in strada sono state uccise. Ogni giorno la gente si trova sotto il fuoco nemico", ha detto il ministro ucraino dell'Interno Ihor Klymenko, citato da Ukrainska Pravda. Nella stessa giornata i combattenti della Legione Libertà della Russia, oppositori di Putin e alleati con la Resistenza ucraina, hanno annunciato di essere entrati dall'Ucraina nel territorio russo della regione di Belgorod dove è in corso una battaglia. Lo scrivono sul loro canale ufficiale affermando che non ci sono feriti né morti tra i legionari. Lo riporta Unian. "Continuiamo a ripulire la nostra casa dalla sporcizia di Putin. La battaglia è iniziata", dice il post. Intorno alle 10:40, il quartier generale operativo dei legionari della regione di Belgorod ha annunciato che le guardie di frontiera russe e altre forze di sicurezza "erano impegnate in battaglia sulla linea di demarcazione". Il 29 settembre almeno tre persone sono state uccise sempre nella regione meridionale ucraina di Kherson nell'ultima ondata di attacchi russi. Lo ha reso noto il governatore militare Oleksandr Prokudin su Telegram, aggiungendo che cinque residenti sono rimasti feriti dai pesanti bombardamenti, mentre altre due persone sarebbero state ferite il giorno seguente. L'esercito russo ha sparato sulla regione complessivamente 96 volte in 24 ore, ha detto ancora Prokudin. Kherson ha assistito a ripetuti e pesanti bombardamenti che hanno causato molte vittime civili negli ultimi giorni. Il 30 settembre si è infine registrato un massiccio attacco aereo russo su Odessa. Missili, droni ed esplosioni sulla città e nel distretto. La notizia è stata confermata anche dall'agenzia russa Tass. "A Odessa si sono verificate una serie di esplosioni - scrive la Tass - nella regione è stato dichiarato un allarme antiaereo". L'Aeronautica militare ucraina conferma che droni da combattimento russi, probabilmente Shahed, sono sulla regione di Odessa. Secondo i militari ucraini, il sistema di difesa aereo è operativo contro i droni nemici nella regione di Dnipropetrovsk.
Le forze ucraine hanno distrutto 5 mila droni russi dall'inizio della guerra. Lo riporta sulla piattaforma X il ministero della Difesa di Kiev.
Dall'inizio della guerra in Ucraina la Russia ha perso circa 278.130 soldati. Lo riporta lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, citato da Ukrinform. Tra il 24 febbraio 2022 e il 30 settembre 2023, le perdite totali in combattimento della Russia comprendono anche 4.691 carri armati, 8.984 veicoli corazzati da combattimento, 6.447 sistemi di artiglieria, 796 razzi a lancio multiplo. sistemi, 537 sistemi di guerra antiaerea, 315 aerei, 316 elicotteri, 8.854 veicoli a motore e serbatoi di carburante, 20 navi da guerra/imbarcazioni, 1 sottomarino, 5.006 veicoli aerei senza pilota, 932 unità di equipaggiamento speciale. Sono stati abbattuti un totale di 1.529 missili da crociera nemici.
D’altro canto nel mese di settembre le forze armate russe hanno ucciso oltre 17mila soldati ucraini. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, durante una riunione del consiglio del ministero della Difesa. Lo riporta Ria Novosti. "Più di 2.700 unità di armi ed equipaggiamenti militari ucraini sono stati distrutti", ha aggiunto Shoigu, secondo cui Kiev, dall'inizio della controffensiva, ha perso 66.000 uomini e 7.600 armi.

4 ottobre 2023