Sotto la direzione di Monica Martenghi
Buon lavoro delle compagne all'assemblea nazionale di Non una di meno
Importante intervento di Caterina Scartoni. Diffuso l'Editoriale di Scuderi. Il Segretario generale del PMLI elogia il lavoro di squadra delle compagne
Una delegata di Palermo definisce neofascista il governo meloni
Il 7 e l'8 ottobre si è tenuta a Firenze l'assemblea nazionale di Non Una Di Meno, che come obiettivo aveva quello di un rilancio politico e riorganizzativo del movimento transfemminista soprattutto in vista del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere e maschile sulle donne. L'assemblea di oltre 300 partecipanti, in maggioranza giovani, provenienti da tutto il Paese, dal Nord al Sud, si è svolta al Pala Affari di Firenze, dopo che la rettrice Alessandra Petrucci aveva negato gli spazi dell'università con la pretestuosa giustificazione che l'assemblea di Non una di meno non presentava “sufficienti riferimenti accademici e scientifici”. Un atto politico grave, la prima volta nella storia delle assemblee di NUDM, svolte sempre negli atenei di città come Bologna, Roma, Pisa, Torino perché come si legge in una nota di NUDM “l’università è il luogo per eccellenza della sensibilizzazione, dello sviluppo del pensiero critico, della cittadinanza attiva, e del miglioramento delle condizioni sociali ed economiche delle donne”. Alla luce di questo diniego suonano false le parole che disse la stessa Rettrice all'indomani del suo insediamento il 1° settembre del 2021: “Confermo ora il mio impegno ad ascoltare, collaborare e sostenere tutte le componenti della nostra istituzione valorizzandone gli aspetti umani e prestando particolare attenzione alle persone, che ne sono la parte viva e vitale”.
L'assemblea comunque si è svolta e si è sviluppata in un clima sereno e franco dove i vari “nodi” territoriali di NUDM hanno riportato quali erano i punti forza e i limiti sulla base di tre domande guida per la discussione della plenaria: 1) Che cosa ci spinge a partecipare a Non una di meno – ovvero che desiderio ci muove? 2) Che cosa ci blocca, ci allontana? Cosa pensiamo renda difficile avvicinarsi a NUDM? Cosa potrebbe spingere a partecipare più attivamente? 3) Cosa immaginiamo/desideriamo per il 25 novembre? Domande scaturite dalla minore partecipazione delle donne e delle persone LGBTQI+ alle iniziative che si sono svolte in questi ultimi anni di NUDM, come ad esempio la manifestazione nazionale dello scorso anno di novembre per la giornata contro la violenza maschile e di genere. Una dato preoccupante, rilevato da più interventi delle delegate, tanto più oggi che la recrudescenza delle violenze sessuali e i femminicidi non ha fine e che il governo etichettato fascista da più delegate attua politiche antifemminili e repressive.
Nella mattina della prima giornata si è discusso sulle prime due domande, mentre il pomeriggio l'assemblea si è divisa in tavoli di lavoro chiamate “laboratorie” sulle varie sfaccettature della violenza di genere: dai centri antiviolenza, al legale giuridico, sull'educazione affettiva e sessuale, narrazioni tossiche, violenza economica, sessismo nei movimenti ecc. Nella seconda giornata la plenaria è continuata con il terzo quesito cioè come NUDM intende presentarsi per il 25 novembre.
All'assemblea era presente anche una piccola squadra di compagne del PMLI (sebbene una scelta discutibile di NUDM ne avesse fatto coincidere l'apertura nello stesso giorno della grande manifestazione nazionale della CGIL e di altre organizzazioni a Roma) che sotto la direzione di Monica Martenghi, Responsabile della Commissione donne del CC del PMLI, ha svolto un buon lavoro cercando di orientare dove possibile la riflessione su un piano anticapitalista e contro il governo neofascista, sia in plenaria con l'importante intervento di Caterina Scartoni, interotto per motivi di tempo che pubblichiamo integralmente a parte, sia al tavolo di lavoro “violenza economica” dove le compagne hanno dato spunto di riflessione spiegando che la “violenza economica” è strutturale alla società capitalistica e che il lavoro e la socializzazione del lavoro domestico, sono due obiettivi strategici per le masse femminili senza i quali è impossibile si realizzi una reale e concreta uguaglianza fra i sessi. La domenica le compagne hanno diffuso il volantino riportante lo storico e importantissimo Editoriale di Giovanni Scuderi “La questione del potere politico”, accolto bene dalle delegate che solo in alcuni e isolati casi non l'hanno voluto.
Il buon lavoro politico delle compagne del PMLI non è caduto nel vuoto ma si è potuto constatare quando è stato letto il report alla plenaria del tavolo di lavoro sulla “violenza economica”, tavolo a cui avevano partecipato le compagne, che è ha reputato responsabile della “violenza economica” il sistema capitalista, mettendo come prioritarie le rivendicazioni come il lavoro e non sussidi assistenzialistici, il diritto alla casa, alla sanità pubblica, e tutti quei servizi che aiutino le donne ad uscire da una condizione di violenza familiare e sociale. Un altro segnale incoraggiante del buon lavoro svolto è venuto dalla discussione sulla manifestazione del 25 novembre che più intervenuti hanno chiesto con forza che la manifestazione sia contro la violenza di genere ma anche contro il governo Meloni. In questo si è contraddistinta la delegata di Palermo che ha definito il governo Meloni neofascista.
Sebbene NUDM abbia il merito di coinvolgere molte donne, in assemblea si è sentita la mancanza della componente proletaria, delle lavoratrici dei vari settori, delle migranti. Come quella delle sindacaliste, che nelle precedenti assemblee, anche se in forma minoritaria c'era. Le operaie e le lavoratrici dei vari settori, sono indispensabili per un movimento che si dichiara tale, come spiega Stalin: “Nessun grandioso movimento di oppressi, nella storia dell’umanità poté fare a meno della partecipazione delle donne lavoratrici. Le donne lavoratrici, le più oppresse fra tutti gli oppressi, non sono mai rimaste e non potevano rimanere lontane dalla via maestra del movimento di emancipazione”.
Questa riflessione all'interno di NUDM del coinvolgimento della componente proletaria non c'è e se c'è è ancora troppo debole.
Come l'aver individuato il capitalismo come causa della violenza maschile sulle donne e di genere da parte di NUDM è comunque un merito. La questione è quella di capire fino in fondo, cosa che non è emersa nella plenaria, che per rimuovere le cause ultime della discriminazione e l'oppressione economica, sociale, politica e familiare della donna non basta aspirare a un cambiamento generico del capitalismo. Il capitalismo va abbattuto insieme alle sue istituzioni, e a tutta la sua sovrastruttura ideologica, statale, politica, giuridica, culturale e morale e darsi l'obiettivo strategico di conquistare una nuova società, che per noi è il socialismo con al potere il proletariato, l'unica società in grado di dare una reale uguaglianza fra donna e uomo.
Il Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi in un messaggio alla compagna Martenghi ha elogiato il buon lavoro delle compagne.
11 ottobre 2023