Al vertice dei ministri della Difesa di Bruxelles
La Nato vara nuovi aiuti militari all’Ucraina
Zelensky: “Putin non riuscirà ad ottenere l’Ucraina. Vogliamo piena protezione della nostra sovranità, pieno ripristino della nostra integrità territoriale, piena garanzia della sicurezza dell'Ucraina dopo l'aggressione”.
 
I ministri della Difesa della NATO riuniti a Bruxelles l’11 e 12 ottobre hanno ribadito il sostegno dell’Organizzazione atlantica all’Ucraina. A loro si è unito il presidente ucraino Zelensky ospite al quartier generale per prendere parte alla riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina guidato dagli USA, insieme a più di 50 Paesi. Il segretario generale NATO Jens Stoltenberg ha detto al presidente Zelensky che “la vostra lotta è la nostra lotta, la vostra sicurezza è la nostra sicurezza e i vostri valori sono i nostri valori. E saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, indicando che “rafforzeremo ulteriormente le nostre relazioni”. "L'Ucraina ha ripreso il 50% del territorio occupato dalla Russia da febbraio dello scorso anno infliggendo alti costi alle forze armate russe. La Russia è militarmente degradata, economicamente indebolita e politicamente isolata" ma "dobbiamo continuare a sostenere un flusso costante di armi e munizioni all'Ucraina". Nello specifico il vertice ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev da 200 milioni di dollari. Nel pacchetto è compresa, tra l’altro, la fornitura di missili Aim-9 Sidewinder a corto raggio, munizioni per i razzi Himars e missili anticarro Tow.
Il presidente Zelensky, rivolgendosi al Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, noto anche come “riunione di Ramstein”, ha espresso la sua gratitudine a tutte le nazioni per il loro instancabile lavoro e per le forti decisioni congiunte che hanno preso. Ha delineato la visione ucraina e le esigenze di difesa prioritarie con l’avvicinarsi dell’inverno.
“Lunedì prossimo (16 ottobre, ndr) – ha detto Zelensky – segnerà il 600° giorno della nostra resistenza all’aggressione su vasta scala della Russia e oggi nessuno può dire con certezza per quanti giorni ancora dovremo difendere la nostra indipendenza e identità. Ma possiamo già affermare con certezza alcune cose. Primo: Putin non riuscirà ad ottenere l’Ucraina. Secondo: la Russia non può permettersi una nuova corsa agli armamenti. Terzo: la democrazia può vincere questa battaglia. È necessario non solo per il nostro Paese, ma per ogni nazione, per il mondo intero. Il tempo in cui viviamo non è il tempo della schiavitù delle nazioni. Le ambizioni di Mosca non si sono mai limitate all’Ucraina. E noi tutti vogliamo che tali ambizioni vengano sconfitte in Ucraina, il prima possibile, in modo da non dover cercare proiettili e carri armati per altri Paesi in Europa, Asia o Africa che il dittatore russo potrebbe cercare di conquistare o di ridurre in rovina nel suo folle impero o zona di influenza”. “So – ha proseguito il presidente ucraino - cosa è necessario per accelerare la giusta fine di questa guerra, lasciatemi sottolineare: una giusta fine. Piena protezione della nostra sovranità, pieno ripristino della nostra integrità territoriale, piena garanzia della sicurezza dell'Ucraina dopo l'aggressione”.
In particolare il presidente ucraino ha aggiunto: “Conoscete tutti i principi di una difesa efficace: non lasciare al nemico la possibilità di riposarsi, riprendersi o scegliere altre tattiche. La Russia ha perso l’iniziativa. Stiamo facendo pressione su questo. La nostra difesa e la nostra controffensiva sono difficili, ma il coraggio ucraino e il vostro sostegno determinano ciò che sta accadendo sul campo di battaglia e, soprattutto, cosa dovrà accadere”. La flotta russa del Mar Nero sta sfuggendo ai droni e missili navali ucraini. La Russia non può gestire questa guerra da sola. Ha bisogno dell’Iran e della Corea del Nord. Tuttavia, “la Russia dispone ancora – ha continuato Zelensky – di risorse sufficienti per fomentare i conflitti e trasformarli in tragedie su vasta scala. Ciò sta accadendo nel Sahel… Non dobbiamo permettere che ciò accada. Possiamo prevenirlo! Dobbiamo esercitare una pressione ancora maggiore affinché l’aggressore russo si indebolisca più rapidamente e non abbia il tempo di adattarsi alla nostra pressione. Dobbiamo assicurarci che la Russia si diriga verso la sconfitta e non tenti nemmeno di rivendicare altro”.
Lo scorso inverno la Russia ha voluto trasformare il freddo in un’arma contro l’Ucraina distruggendo le sue centrali elettriche e la rete di approvvigionamento. Il presidente ucraino si è detto grato a ogni Paese che ha aiutato l’Ucraina sia con sistemi di difesa aerea sia con attrezzature energetiche, sottolineando, al contempo, che il prossimo inverno la Russia cercherà nuovamente di colpire le infrastrutture critiche del suo Paese. “La difesa aerea – ha detto Zelensky – è una parte significativa della risposta alla domanda su quando finirà giustamente questa guerra per l’Ucraina. La protezione del cielo è la garanzia che ci sarà una vita normale nelle città, nell’economia, nel funzionamento dei nostri corridoi nel Mar Nero e nella regione del Danubio. Garantirà che i jet russi non si avvicinino ai nostri confini e risolverà il problema delle bombe guidate russe. Abbiamo tutti bisogno di questo tipo di spinta adesso. Un passo avanti nella nostra difesa. La difesa aerea, per l’Ucraina, è di vitale importanza. Per la Russia sarà il fallimento della sua strategia chiave: la strategia del terrore, cosa le rimarrà se non questo? Abbiamo bisogno che i bambini possano studiare nelle scuole, non online. E abbiamo bisogno che le persone vivano non solo tra un allarme aereo e l’altro, ma in base ai loro piani, per giorni, settimane e mesi. Quando ciò accadrà, milioni di nostri cittadini inizieranno a tornare dall’estero”.


18 ottobre 2023