Al congresso di fondazione della Federazione del PCI di Prato
Panzarella: Forte appello del PMLI a unirsi contro il governo neofascista Meloni e la guerra imperialista
Dal corrispondente della Cellula "G. Stalin" di Prato
Il 15 ottobre si è svolto presso il “Circolo 29 Martiri” di Figline di Prato il Congresso di fondazione della Federazione di Prato del PCI.
All'assise congressuale è stata invitata anche la Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI.
Il compagno Franco Panzarella, delegato dal PMLI a prendere parte all'iniziativa, è stato accolto molto calorosamente da tutti i compagni delegati compresi quelli provenienti dalle Federazioni di Firenze e Pistoia.
Prima dell'inizio dei lavori al compagno è stata offerta la colazione e a fine lavori anche il pranzo, due momenti conviviali che hanno ulteriormente favorito il dibattito e il confronto su vari temi di politica estera e interna.
Nel corso del suo intervento, che pubblichiamo di seguito, il compagno ha lanciato un forte appello all'unità antimperialista, anticapitalista e antifascista contro la guerra e il governo neofascista Meloni.
L'intervento del compagno è stato applaudito da tutti i delegati e in molte parti citato e condiviso negli interventi di altri delegati.
Care compagne e cari compagni, vi porto il saluto militante, anticapitalista e antimperialista del Partito marxista-leninista italiano.
A nome della Cellula “G. Stalin” di Prato auguro a tutti voi (a cominciare dal compagno Enrico Zanieri, che ringrazio calorosamente per l'invito) un buon e proficuo lavoro congressuale.
Un caro saluto a pugno chiuso di benvenuto lo rivolgo anche al segretario della Federazione di Firenze, Nuccio Marotta, e al Segretario regionale Toscana, Marco Barzanti.
La situazione politica, economica e sociale che ci troviamo ad affrontare sia a livello internazionale che nazionale è drammatica.
Sul fronte interno il nemico numero uno è il capitalismo e il governo neofascista Meloni che ne regge le sorti e ne cura gli interessi e che nel giro di un solo anno ha ulteriormente peggiorato le condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari e con la prossima finanziaria si appresta a dare il via a una vera e propria macelleria sociale che prevede fra l'altro ulteriori privatizzazioni e tagli alla spesa fino al 2026, lo smantellamento di ciò che resta della scuola pubblica e in particolare degli istituti tecnici e professionali che Valditara vuole trasformare in centri di avviamento al lavoro come ai tempi di Mussolini, il criminale impoverimento e tagli alla sanità pubblica, licenziamenti di massa, sfruttamento e ulteriore indebolimento del potere di acquisto dei salari attraverso la riedizione dei vaucher a fronte di un'inflazione reale a due cifre.
Una politica capitalista e neofascista che avrà pesanti ripercussioni anche sul nostro territorio e in particolare a Prato dove la coraggiosa e determinata lotta dei compagni del Si-Cobas ha portato alla luce una condizione di sfruttamento schiavista specie tra i lavoratori immigrati. Un territorio dove 500 operai della ex Gkn sono stati licenziati con un sms con la complicità del governo, delle istituzioni e dei vertici sindacali confederali e ai quali ora il governo Meloni nega perfino un tavolo di trattativa per la reindustrializzazione.
Una città da sempre governata dal Pd, a parte la parentesi Cenni, dove la sanità è allo sfascio e le liste di attesa per esami specialistici arrivano fino a due anni; dove il servizio di trasporto pubblico fa acqua da tutte le parti ed è inesistente dalle 20,00 fino alle 6,00 di mattina; dove la disoccupazione, l'impoverimento delle famiglie e l'aumento della povertà ha raggiunto livelli record; dove non ci sono spazi di aggregazione, ricreativi e sociali per i giovani e l'abbrutimento della vita politica e sociale è diventato il problema di “ordine pubblico” numero uno.
Mentre i sindaci delle grandi città recentemente hanno avuto anche la faccia di raddoppiarsi lo stipendio.
Se a ciò aggiungiamo e le nefaste conseguenze che avranno il progetto fascio-leghista di autonomia differenziata e la controriforma presidenzialista della Costituzione con l'elezione diretta del “capo della nazione” come ha preannunciato la Meloni, non ci sarà più scampo per nessuno.
Perciò non bisogna dare tregua al governo neofascista Meolini. Prima che sia troppo tardi uniamoci contro la guerra, in difesa della Resistenza palestinese e per combattere e abbattere il governo neofascista Meloni.
Sul fronte internazionale invece, a poco più di un anno dall'aggressione imperialista della Russia di Putin all'Ucraina, una nuova carneficina si prospetta all'orizzonte medio orientale ad opera dei criminali nazisti e sionisti israeliani che minacciano di radere al suolo Gaza.
Per quanto riguarda la guerra in Ucraina sappiamo benissimo che sulle cause che hanno scatenato l'aggressione di Putin abbiamo delle divergenze. Noi però siamo pronti al confronto e al chiarimento con chiunque ha a cuore gli interessi della classe operaia, la pace e lo sviluppo di un vasto fronte unito antimperialista, anticapitalista e antifascista per opporsi alla guerra imperialista, al capitalismo e al governo neofascista Meloni.
Lenin ci ha insegnato che la sovranità, l'indipendenza e la libertà di ogni paese sono inviolabili; che ogni popolo deve essere padrone del proprio destino; che ogni nazione ha diritto all'autodeterminazione e soprattutto che l'antifascismo e l'anti-nazismo, così come la rivoluzione e il socialismo non si esportano con le armi.
I comunisti hanno sempre affrontato e risolto i problemi partendo dalla contraddizione principale.
Per questo, fin dal primo momento, noi marxisti-leninisti ci siamo schierati senza esitazione al fianco dei popoli ucraino e palestinese e della loro eroica resistenza contro gli eserciti invasori russo e israeliano.
Noi ci battiamo per l'Ucraina libera, indipendente, sovrana e integrale e per uno Stato palestinese in cui possano vivere in pace sia il popolo ebraico che quello palestinese.
Noi non siamo per la pace a qualsiasi costo. Noi ci battiamo per una pace giusta e duratura che deve sanare prima di tutto le ingiustizie storiche perpetrate da Putin in Ucraina e dal sionismo, appoggiato dall'imperialismo USA, europeo e dai loro lacchè, in Palestina.
Una pace giusta e duratura che in Ucraina la si può ottenere solo con il ritiro degli invasori russi da tutti i territori occupati compreso il Donbass, mentre in Medio Oriente la si può ottenere solo con la distruzione dello Stato colonialista e razzista di Israele e la creazione al suo posto di uno Stato palestinese libero e indipendente, dove possano convivere con parità di diritti mussulmani, cristiani ed ebrei. Uno Stato e due popoli.
Intanto uniamoci e condanniamo insieme con sdegno la carneficina di Gaza causata dai criminali bombardamenti del nuovo Hitler Netanyahu.
18 ottobre 2023