Bugia di "Repubblica Firenze" e "Corriere fiorentino" sul PMLI alla manifestazione di Firenze in solidarietà col popolo palestinese
Combattere la disinformazione. Questo è il caposaldo del quale si vantano pubblicamente i direttori ed i giornalisti di alcuni quotidiani borghesi fra i più importanti del nostro Paese, come Repubblica
e il Corriere della Sera
; un coraggio editoriale che dovrebbe essere il marchio di fabbrica di ogni servizio e articolo redatto da penne considerate “autorevoli”, e che si definiscono indipendenti.
Ma appena si trovano di fronte ad una contraddizione, ad una posizione che pesta i calli alla narrazione borghese dominante, ecco che invece dell'informazione, questi pennivendoli al soldo del potere della borghesia abbracciano il suo opposto, ovvero la disinformazione che mira a far terra bruciata e ad isolare chi non si allinea alla posizione “ufficiale” che deve risultare dalle cronache, e pertanto letta ed assunta acriticamente dalle masse popolari.
E così, circa la partecipazione di militanti del PMLI che hanno portato le rosse bandiere del Partito e il cartello “Con Hamas, le brigate Ezzedin Al-Qassam e il popolo palestinese, per la liberazione della Palestina” alla manifestazione di sabato 21 ottobre a Firenze, un articolo apparso sulla cronaca locale di Repubblica
del direttore Maurizio Molinari, a firma di Azzurra Giorgi, che si rivolge con disprezzo ai nostri compagni definendoli “individui” e non membri di una delegazione di partito, ben sottolinea “il monito” lanciato loro dalle scale della basilica secondo il quale “questa piazza si dissocia e chiede di abbassare i cartelli e di uscire”. Eppure nessun compagno se n'è andato, e le bandiere rosse del Partito sono rimaste ben in alto per tutta la durata della manifestazione.
Alcuni partecipanti hanno solidarizzato con i compagni e con la nostra posizione. Ma di questo nell'articolo non v'è traccia. Leggendo il pezzo, pare che si sia trattato di una estromissione istantanea e senza appelli, tale anche da guadagnarsi il sottotitolo dell'articolo di Giorgi, avallato dal caporedattore fiorentino Fabio Galanti.
Di peggio ha fatto il governativo Corriere Fiorentino
, costola locale del Corriere della Sera,
che al sedicente quanto falso “allontanamento” del PMLI dedica addirittura il titolo. La firma è ancora una volta di Giulio Gori, che si conferma paladino della disinformazione su questo argomento, e che dà ampio risalto alla vicenda facendone un punto centrale del suo pezzo. Gori scrive che i compagni “...vengono allontanati dal presidio per rientrarvi solo quando hanno abbassato le insegne”. In realtà, come abbiamo già accennato, nessuno è stato allontanato; il cartello è stato abbassato dopo una mezz'ora su insistente e prepotente richiesta di un paio di organizzatori, ma le bandiere sono rimaste a sventolare nel cielo di Firenze, ed i volantini diffusi dai compagni che indossavano ancora le fotografatissime locandine “Con Hamas...” nei “corpetti”, in un clima di solidarietà e di discussione. Va anche detto che il cartello è stato abbassato solo per evitare che la contraddizione degenerasse e compromettesse il successo dell'importante manifestazione per la liberazione della Palestina.
Il Segretario Generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, si è congratulato coi compagni presenti per il coraggio e la determinazione con cui hanno difeso il diritto del PMLI ad esporre il cartello del Partito.
Dopo l'articolo sul presidio pro-Palestina della settimana precedente, e date le inesattezze riportate sempre dal Gori sul Corriere Fiorentino
, il Comitato provinciale di Firenze del PMLI aveva inviato una lettera al direttore Roberto de Ponti (http://www.pmli.it/articoli/2023/20231018_37b_LetteraPMLICorriereFirenze.html) rimasta senza risposta e, ovviamente, senza alcuno straccio di pubblicazione. Addirittura, alla faccia del diritto di replica e della trasparenza, oggi siamo di fronte ad un nuovo e strumentale attacco.
Ecco come il Corriere
fa “informazione”! Fra l'altro potrebbe stupire (ma neppure tanto) che questa operazione, che ha come primo obiettivo quello di isolare posizioni che tengono insieme tutta la Resistenza palestinese, e come secondo quello di screditare il PMLI, sia opera di un giornalista come Gori che vanta una collaborazione col Manifesto
trotzkista oltre che col meloniano Corriere della Sera.
In fin dei conti però non c'è nessuna ragione per rimanere stupiti; noi sappiamo bene che l'informazione del regime capitalista neofascista utilizza da sempre penne accondiscendenti per raggiungere i suoi obiettivi, e lo stesso fanno le istituzioni borghesi dando loro spazio.
Gori e compari cercano pretestuosamente di dividere Hamas dalla Resistenza e dal popolo palestinesi esattamente come i fascisti e gli anticomunisti hanno da sempre cercato di dividere la Resistenza italiana in buoni e cattivi. Da una parte i badogliani e le formazioni bianche o al più Giustizia e Libertà, e dall'altra i cattivi, ossia le brigate Garibaldi di ispirazione comunista. Si propongono di dividere dall'interno la Resistenza palestinese emarginando la sua forza trainante e attualmente di punta, che mira alla liberazione e all'indipendenza rispetto a quelle componenti palestinesi come l'ANP di Abu Mazen che hanno tradito da tempo questa battaglia firmando i disattesi accordi di Oslo e tentando di disarmare il popolo palestinese in lotta. È proprio per l'attività rinunciataria di queste forze, che operavano “in rappresentanza dell'intero popolo palestinese”, che Israele nel frattempo ha potuto fare il bello e il cattivo tempo. Non è un caso se oggi in Cisgiordania e a Gaza sono proprio costoro a essere il bersaglio delle contestazioni da parte della popolazione; a Ramallah è stata addirittura assaltata la stessa sede dell'ANP.
Rifugiandosi su posizioni di inaccettabile e sostanziale equidistanza, il PD che governa Firenze, insieme ai suoi satelliti quali l'ANPI e la CGIL, cercano in ogni modo di staccare i palestinesi da Hamas e così finiscono per abbracciare gli stessi obiettivi dei nazisionisti israeliani. Gli avvenimenti di piazza Santa Maria Novella lo confermano clamorosamente.
Eppure non siamo l'unica organizzazione politica che sostiene Hamas nella guerra di liberazione della Palestina contro Israele sionista e neonazista, sebbene per opportunismo o per codardia nessun altro ha avuto il coraggio di sostenere pubblicamente nelle manifestazioni una posizione antimperialista così chiara e giusta.
Checché ne scrivano le penne di regime come quella dichiarata di Azzurra Giorgi o quella “normalizzata” dal potere locale di Giulio Gori, non ci facciamo certo intimidire e continueremo a tenere alta la bandiera della Resistenza armata palestinese, sostenendo fino in fondo tutte le organizzazioni che compongono questo fondamentale fronte antimperialista di carattere internazionale fino alla liberazione della Palestina.
25 ottobre 2023