Organizzato dal PMLI assieme ad altre forze partitiche e sindacali
A Campobasso dibattito pubblico sulla Palestina
Dal corrispondente dell’Organizzazione di Campobasso del PMLI
Si è regolarmente tenuto venerdì 3 novembre nella principale piazza di Campobasso, piazza del Municipio, il dibattito pubblico organizzato dall’Organizzazione locale del PMLI (assieme a PC, PCI, PCL, Azione Civile, USB, Cobas e Attac Italia) volto ad informare la popolazione su come stiano realmente i fatti nei territori palestinesi a seguito dell’intervento militare sionista di queste settimane.
Pur nelle diverse sfumature (con particolare riferimento al ruolo di Hamas dove abbiamo registrato vedute differenti), tutti gli oratori hanno sostanzialmente evidenziato che l’aggressione sionista ai danni delle masse palestinesi sia assolutamente criminale e da condannare. Nell’intervento del compagno Giovanni Colagiovanni abbiamo ricordato che la carneficina in atto non prende certo le mosse da questo o quel fatto specifico: è da un secolo difatti, che la furia omicida sionista si abbatte sul popolo palestinese; l’invasione di Gaza, in corso da quasi un mese, ne è solo l’ultimo atto, l’ultimo anello che si va ad aggiungere ad una catena di sangue e morte. Ribadito come, essendo la Palestina sotto attacco imperialista da parte dello Stato d’Israele, spetti ai propri abitanti il diritto di scegliere le modalità di difesa/contrattacco più idonee per mantenere il proprio territorio.
Non si è avuta una forte affluenza, ma va considerato che non è stata propagandata a sufficienza l'iniziativa oltre al clima molto inospitale della serata campobassana. Segnaliamo altresì con piacere la partecipazione di alcuni studenti di area anarchica, con i quali abbiamo preso l’accordo di tenerci aggiornati su prossime iniziative. Da registrare pure, con molto piacere, la presenza (seppur solo verso la fine del dibattito) di alcuni giovani rifugiati egiziani e di un iracheno, con i quali abbiamo avuto un proficuo scambio di opinioni; prima di lasciare la piazza, abbiamo lanciato assieme a loro il coro Palestina libera in lingua inglese, “Free free Palestine, free free Palestine”.
Nel complesso, è stato un evento positivo: continueremo a monitorare la situazione valutando il caso di svolgere nuove iniziative per provare a scalfire la cappa imperante della disinformazione di regime su quanto sta avvenendo in quest’area del Mediterraneo orientale, una narrazione dei fatti che criminalizza vergognosamente coloro che sono le vittime del genocidio in corso.
8 novembre 2023