Scarsa prevenzione e cementificazione amplificano gli effetti del maltempo
Governo e amministrazioni locali responsabili dell'alluvione a Fucecchio e nel comprensorio
Mobilitazione spontanea dei giovani in aiuto della popolazione
Redazione di Fucecchio
Anche i comprensori del Cuoio e dell'Empolese-Valdelsa sono stati colpiti dal forte maltempo e dall'alluvione del 2 novembre. In particolare sono stati flagellati i territori di Fucecchio, Cerreto Guidi e Vinci. In quest'ultimo comune ci sono stati anche due morti, una coppia di anziani travolti con la loro auto dalle acque di un torrente. A Cerreto, la frazione di Stabbia è stata devastata dalle acque, come oramai avviene quasi ogni anno. A Fucecchio sono ben 2mila le famiglie, su una popolazione totale di 23mila abitanti, che hanno subito danni, quantificati in alcuni milioni di euro. La Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio del PMLI esprime la piena solidarietà alla popolazione colpita da questa tragedia.
Nonostante l'indiscusso impegno e la buona volontà dei singoli, Protezione civile, amministrazioni comunali e Regione Toscana si sono dimostrate totalmente inadeguate a dare le prime risposte di soccorso alla popolazione. A questo aggiungiamoci gli enti erogatori di energia elettrica e acqua che in certe zone hanno ripristinato i servizi dopo parecchi giorni. La nota positiva è rappresentata dai nostri giovani e giovanissimi. A centinaia, spontaneamente e senza alcuna direttiva dall'alto, hanno infilato gli stivali e imbracciato pale e spazzoloni per aiutare la popolazione a ripulire gli stabili dal fango. Quegli stessi ragazzi che spesso vengono definiti fannulloni, a cui i padroni e gli stessi enti pubblici generalmente riservano lavori precari, malpagati e persino da svolgere gratuitamente.
Passata la fase dei soccorsi dovremo fare qualche riflessione e individuare le responsabilità. Intanto c'è da dire che il governo neofascista Meloni ha stanziato per tutta la Toscana la cifra ridicola di 5 milioni di euro, che servirebbero solo per il comune di Fucecchio. Le responsabilità politiche ricadono, oltre che sui governi nazionali, sulla Regione Toscana a guida PD e sulle giunte locali che nella nostra zona sono generalmente amministrate dallo stesso partito. Troppo facile dare tutta la colpa alla pioggia eccezionale. Il governatore Giani dice che non ci sono i soldi per la prevenzione, ma viene smentito dal segretario dell'Autorità di bacino dell'Appennino Settentrionale. I Consorzi di bonifica fanno una manutenzione parziale del territorio, così come le amministrazioni comunali, a partire dalla “banale” pulizia dei tombini, letteralmente "murati” da foglie e altri residui. E poi, non sono i comuni che realizzano i piani regolatori e rilasciano le concessioni edilizie?
Manca soprattutto una visione generale, o per meglio dire, la colpa anzitutto è di una visione di “sviluppo” legata al profitto, caratteristica del sistema capitalistico. La Regione Toscana e i comuni hanno fatto poco o nulla per la prevenzione e per fronteggiare le problematiche legate al dissesto idrogeologico. Hanno cavalcato l'aggressione al territorio favorendo l'inaudito consumo di suolo, la cementificazione e lo sviluppo selvaggio di nuovi insediamenti industriali, commerciali e abitativi proprio là dove non si doveva. L'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ci dice che la Toscana è tra le regioni con il maggiore consumo di suolo che diventa impermeabile, ai primi posti la piana Firenze-Prato-Pistoia, la valle dell'Arno e l'area di Livorno. Anche nel comune di Fucecchio, nonostante una popolazione che non aumenta e un'economia che ristagna, si preferiscono nuovi insediamenti invece della difesa e del recupero e valorizzazione del patrimonio esistente.
Una politica dissennata che va ad amplificare le conseguenze del cambiamento climatico. Cambiamento che i partiti della destra al governo non ammettono, tanto che molti suoi esponenti, compreso qualche ministro, sono dei noti negazionisti. Addirittura in questi giorni, sul quotidiano filogovernativo e filopadronale fiorentino La Nazione
, è apparso un articolo dal titolo “Ostaggi degli ambientalisti” dove, anziché accusare le sorde e inette istituzioni locali, regionali e nazionali, si punta il dito contro i movimenti ambientalisti che, a suo dire, vogliono lasciare che la natura faccia il suo corso senza che l'uomo intervenga (sic.).
Invece, bisogna rafforzare questi movimenti e costringere le istituzioni borghesi a tutti i livelli, a darsi una smossa per mettere finalmente in massima sicurezza i territori e per garantire comunque un adeguato supporto alle masse popolari in presenza di questi eventi, obbligandole ad aumentare e rafforzare le difese, aggiornare i piani di prevenzione, ridurre il consumo di suolo, cancellare l’espansionismo edilizio su suoli a rischio idrogeologico. Altrimenti dovremo piangere altri morti e assistere a nuove devastazioni.
15 novembre 2023