L'Organizzazione della provincia di Genova invita tutti i membri del PMLI a sostenere la posizione del Partito su Hamas e la Resistenza palestinese
 
Di fronte al successo militare di Hamas iniziato il 7 ottobre, con la conseguente reazione del governo nazi-sionista israeliano, tutti i partiti e organizzazioni hanno immediatamente preso una posizione.
Nel caso delle forze italiane che si richiamano al comunismo, l'appoggio alla causa palestinese è stato innegabile, d'altronde, tutte sono con il popolo palestinese. La cosa si fa ben diversa quando si deve scegliere se stare anche con la guida della Resistenza palestinese.
D'altronde, è estremamente facile fare i pacifisti, mostrarsi come "difensori della vita", come ha detto un certo membro dell'ANPI Alberto Del Nero, reagendo su Facebook a una foto della Delegazione del PMLI al corteo di Milano che esponeva il cartello "Con Hamas". Detto da chi dovrebbe rappresentare la resistenza partigiana italiana.
Oppure come espresso dal più ben noto direttore del TG LA7 Enrico Mentana, "manifesto ributtante" (riferito sempre al nostro manifesto "Con Hamas") e che lui sarà sempre con la fallimentare "soluzione" due popoli due Stati. Anche il giornalista di “Mediaset” Nicola Porro ha attaccato con livore il manifesto del PMLI.
Questi super democratici e pacifistoidi sono esempi di meri piccoli-borghesi opportunisti, caratteristica che si può ben notare anche in molti esponenti della cosiddetta "sinistra radicale" italiana e sedicente comunista.
Con lo scoppio di contraddizioni sempre più aspre, emergono le contraddizioni politico-ideologiche e chi è chi; si fa più netta la linea tra chi è un opportunista di destra o di “sinistra”, sedicenti comunisti o ultra-democratici, e i marxisti-leninisti. Questo compagni, dobbiamo sfruttarlo per la critica. Critica che sarà molto poco digerita da “sinistra”, ma che è essenziale per buttare giù la creazione di una nuova egemonia internazionale opportunista e revisionista, una nuova seconda internazionale come quella liquidata da Lenin, complice del tradimento di classe di milioni di lavoratori e sfruttati.
Chiariamo anche che i comunisti, se supportano la causa palestinese, devono supportare anche la sua resistenza, che è guidata da Hamas al momento e dalla Jihad Islamica. Questo non preclude che nella resistenza palestinese non ci siano i partiti che fanno la resistenza più vicini ideologicamente a noi, basti pensare al FPLP o al FDLP. Infatti, si può notare come il PMLI sia uno dei pochi che si è mostrato subito dalla parte della resistenza palestinese, senza nascondere che dietro a questa resistenza c'è Hamas, a differenza dei sopra citati comunisti che stanno col popolo palestinese ma si dissociano dalla guida della sua resistenza armata; tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Non possiamo nemmeno pensare assurdamente che chi rappresenta la resistenza palestinese più progressista si dissoci dagli altri partiti e organizzazioni più conservatrici solo perché tali, quindi che debbano rompere il fronte unito di resistenza per crearne uno loro. Pensiamo a quello che fecero i comunisti cinesi guidati da Mao con il Guomindang, nonostante i massacri di quest'ultimo ai danni dei comunisti.
Il PMLI non è un simpatizzante dell'estremismo islamico, e nemmeno della religione islamica! È ovvio però che se vuole avere una posizione antimperialista non può non supportare la resistenza palestinese; avrà sì Hamas un carattere ideologico retrogrado e conservatore, ma attualmente conduce una lotta che comporta un progresso per la questione della liberazione nazionale e del popolo palestinese, quindi certo che si può dire che è una lotta rivoluzionaria, che porta in avanti la ruota della storia, verso (anche) il socialismo. Anche se a lottare realmente per esso non ci sarà mai Hamas, ma i marxisti-leninisti.
Perché dovremmo noi omologarci ai partiti e alle organizzazioni della “sinistra” borghese, che da buoni opportunisti non si riconoscono a fianco della resistenza palestinese guidata in primis da Hamas? Noi sappiamo bene che questi rosicano e si contorcono al solo pensiero di vedere un partito ribelle alla linea del pacifismo borghese, realmente antimperialista e alla coerenza politica del PMLI, che continua sulla sua linea coerente, perché giusta.
Questo è provato dalla reazione che è scaturita nelle manifestazioni pro-Palestina da parte di certi "comunisti" che hanno cercato di intimidire i compagni che portavano in piazza il manifesto "Con Hamas" per farglielo togliere, con l'infondata accusa di far tacciare di filo-terrorista il corteo, accusa che ci verrà nuovamente rivolta, ma che noi dobbiamo risolutamente respingere con la ragione e con la fermezza rivoluzionaria, come hanno fatto coraggiosamente i compagni milanesi, fiorentini e catanesi. Ricordiamo ai nostri oppositori chi è a capo della resistenza palestinese, ricordiamo chi è il terrorista (Israele), ricordiamo storicamente in tutto il mondo come e chi ha portato con successo le lotte di liberazione nazionale e anticoloniale, ricordiamo qual è la posizione degli stessi marxisti palestinesi in armi in questi conflitto (che è con Hamas: "le forze della resistenza palestinese appoggiano il “Diluvio di Al Aqsa”, la guerra scatenata da Hamas contro l’occupante sionista e nazista israeliano":
http://www.pmli.it/articoli/2023/20231101_39d_ForzeResistenzaInAppoggioHamas.html
Detto questo compagni, vi invitiamo a farvi forza e a farci forza, per scendere ancora in piazza in tutt'Italia con ardore tenendo bello in alto il cartello del PMLI "Con Hamas" oppure tatticamente tenerlo nel “corpetto”. In alternativa, come ha suggerito il Centro del Partito, si potrebbe portare in piazza un altro cartello: “Con la Resistenza del popolo palestinese e la sua guida”.
È inoltre importante in un momento come questo, in cui i revisionisti si fanno in quattro per l'egemonia sulla questione palestinese, che tutti i partiti, organizzazioni e associazioni di Genova, Liguria e in tutt'Italia che stanno come noi con la resistenza palestinese e il popolo palestinese, a legarsi al PMLI in questa cruciale lotta tra le due linee e far sì che in piazza non vi siano impedimenti da parte di quanti vorrebbero essere chiamati compagni, e quindi si possa manifestare la propria posizione antimperialista a sostegno della causa palestinese.
Bisogna essere consapevoli che il nostro è un Partito grande e glorioso, che siamo mossi da uno spirito e un metodo di analisi marxisti-leninisti, all’avanguardia. Se non si capisce questo, se non si persegue questo, siamo destinati a fallire.
Lottiamo uniti con le forze che guidano la Resistenza palestinese che si batte per la liberazione del popolo palestinese!
Con Hamas e tutte le forze che sono alla testa della Resistenza palestinese!
W la lotta di liberazione dal fiume al mare della Palestina!
Con la Palestina fino alla vittoria!
W i popoli in rivolta!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 
Organizzazione di Genova del PMLI
8 novembre 2023