Genova: 5 mila in piazza. Diffusione capillare dell'Editoriale di Scuderi “La questione del potere politico”
Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Genova del PMLI
Il 17 novembre migliaia di lavoratrici e lavoratori sono scesi in piazza a Genova per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil nel settore dei trasporti e dei pubblici servizi. Manifestazioni si sono tenute in altre città liguri.
Più di 5 mila manifestanti hanno riempito le strade di Genova, provenienti da tutta la regione. Il corteo, partito dal terminal traghetti, si è concluso con un presidio davanti alla prefettura, dove una delegazione è stata ricevuta dal capo di gabinetto del prefetto.
Tra le prime adesioni allo sciopero, nonostante le limitazioni imposte dal governo neofascista, quella del porto di Genova, dove già dai turni del mattino risultava un'adesione dell'85% media, con punte del 90%. L'adesione nelle ferrovie è stata dal 40% a livello regionale. Nel trasporto pubblico locale genovese ha aderito il 47% del personale viaggiante, la metropolitana di Genova ha subìto la cancellazione di metà delle corse. Tra il personale Amt del trasporto provinciale ha aderito alla protesta il 37% dei lavoratori. Significativa l'adesione tra i corrieri e nella logistica: Fedex 90%, Amazon 50%, Geam (Porto di Genova) 100%, in Amiu ha aderito alla protesta il 55% del personale.
Alta l'adesione anche negli uffici dell'amministrazione regionale con picchi del 100% in alcuni settori come nel caso dei Centri per l'impiego. Estrema soddisfazione da parte dei sindacati anche per la partecipazione alla protesta del personale della sanità nonostante la precettazione di alcuni operatori del Galliera. Uffici del comune e reparti d'ospedale rimasti aperti nonostante le intenzioni dei lavoratori di scioperare in blocco, solo perché costretti dalla precettazione.
Arrabbiati e combattivi i cori lanciati dai lavoratori contro il ministro Salvini, numerosi gli slogan e i cartelli dove si manifestava tutto il dissenso.
Sono state distribuite centinaia di copie dell'Editoriale del compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, “La questione del potere politico”.
A fine corteo tra i vari discorsi dei portavoce ufficiali dei sindacati citiamo Magni, Segretario generale della CGIL Genova, con un'importante analisi sulle attuali condizioni di lavoro e di quelle future. Tra gli argomenti degni di nota sono la ferma posizione contro l'autonomia differenziata, critica sulla legge di bilancio e la controriforma presidenzialista della neofascista Meloni, anche se poi tutto viene ricondotto alla difesa della Costituzione borghese del '48.
Parallelamente si è svolto un secondo corteo, in occasione della giornata degli studenti. Da Piazza Corvetto ed è arrivato in Piazza Matteotti, dove si sono tenuti dei comizi, tra cui: per la solidarietà al popolo palestinese, la richiesta di una nuova scuola pubblica, no ai PCTO, lo stop dell'invito delle armi in Ucraina e allo Stato di Israele. Questa manifestazione parallela è stata accompagnata da cori, canti e fumogeni; ma non bisogna farsi distrarre da questa combattività tutto sommato “di carta”.
Questa manifestazione si è tenuta a livello nazionale, ma in molte regioni, come in Liguria, c'era lo sciopero generale contro il governo e per salvare i diritti dei lavoratori che sono sempre più incerti. Invece si è deciso di farla separata, praticando una scissione tipica della tattica dell'anarchismo e del trotzkismo.
Hanno aderito e guidato il corteo FGC, OSA, CR, UDS, lanciando anche slogan del tipo: "la CGIL racconta balle e lo fa sulla tua pelle" e simili. Questo in ottica di promozione dei sindacati di base, in particolare l'USB che è strettamente legato ad OSA e CR.
Di fatto una scissione dai lavoratori in sciopero, per portare in piazza bene o male le stesse cose, se non le posizioni sull'Ucraina e Palestina (cosa irrilevante, in quanto al corteo dello sciopero erano presenti bandiere della Palestina).
Ma questo divide et impera
è tutto fuorché giusto tatticamente. C'erano diversi giovani che scendevano in piazza per la prima volta, ma come in una bolla, estranea alla vera lotta che andava infiammandosi poco distante da lì; in sostanza, hanno marciato in un ambiente egemonizzato dal revisionismo e dall'anarchia (erano esposti striscioni con la A cerchiata), di promozione delle uniche organizzazioni che hanno aderito, dei loro sindacati di base (con tutte le contraddizioni del caso) e del loro agire da scissionisti, tenendo lontani i giovani dalle lotte operaie.
Il Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, ha inviato al Responsabile dell'Organizzazione della provincia di Genova, compagno Giole, il seguente messaggio assai gradito: "Caro compagno Giole, abbiamo apprezzato il tuo generoso tentativo di partecipare alla manifestazione di questa mattina a Genova, nonostante la febbre. Un esempio per tutto il Partito, a cominciare dal Segretario generale. Ti auguro fraternamente di guarire presto e bene. Abbi cura della tua importante salute".
22 novembre 2023