Ebrei antisionisti a Roma: “Cessate il fuoco”
La polizia identifica tutti i presenti
Lo scorso 19 novembre Il LƏA ossia il Laboratorio Ebraico Antirazzista composto da giovani ebrei italiani democratici, progressisti, antifascisti e antisionisti, ha manifestato pacificamente a Roma davanti al Colosseo per chiedere a Israele l’immediato cessate il fuoco a Gaza, ai palestinesi di Gaza la liberazione degli ostaggi e la fine dell’occupazione israeliana in Cisgiordania e nelle Alture del Golan al fine di porre le basi per una lotta comune all’antisemitismo e all’islamofobia.
Il presidio era stato indetto una settimana prima quando era stato diffuso dall'associazione un suo comunicato nel quale metteva in evidenza che vi sono “dodicimila civili uccisi dall’esercito israeliano a Gaza”
, “oltre due milioni di gazawi assediati, intrappolati e bombardati”
, “centinaia di abitanti della Cisgiordania espulsi in questi giorni dalle loro case o imprigionati senza motivo da Israele”
, “attivisti israeliani e palestinesi duramente colpiti per le loro opinioni”
conclude ritenendo che “si tratta di crimini contro l’umanità e di crimini di guerra che non possono essere giustificati né moralmente, né in nome di un’illusoria soluzione militare”
. “La comunità internazionale ne è complice
– prosegue il comunicato - e la retorica dello scontro di civiltà che coltiva sta alimentando un’inquietante esplosione di islamofobia e antisemitismo”
. “LƏA indice dunque un flash mob il 19 novembre – conclude la nota
- al fine di chiedere ai membri delle istituzioni italiane e europee e a tutti gli attori coinvolti di premere per un cessate il fuoco immediato, il rilascio di tutti gli ostaggi, una soluzione politica che comporti la fine dell’occupazione e libertà, eguaglianza e sicurezza per tutti gli abitanti e i popoli della regione, in Europa il rispetto della libertà di espressione e una lotta congiunta ad islamofobia e antisemitismo”
.
È una presa di posizione coraggiosa e importante che deve essere tenuta nella massima considerazione, perché proviene da quella parte del mondo ebraico italiano giovanile, democratico, progressista e antisionista che si unisce idealmente alle tante anime dell'antisionismo ebraico in tante parti del mondo, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna, dall'Iran alla stessa Israele dove sempre più ebrei non ne possono più di essere accostati a Israele e alle sue nefandezze che gettano fango sul buon nome degli ebrei sparsi per il mondo e che alimentano l'antisemitismo ai danni dei tanti ebrei incolpevoli (si veda Il Bolscevico n. 40 del 16 novembre 2023).
Eppure ai sionisti e ai loro fiancheggiatori politici la manifestazione pacifica dei giovani ebrei – che ha pubblicamente condannato sia l'antisemitismo sia l'islamofobia - non è piaciuta, tanto che alla fine del presidio la Digos – che si trovava nei pressi del Colosseo dall'inizio della manifestazione – ha trattenuto per più di un’ora, identificato e schedato oltre a circa cinquanta giovani ebrei venuti a Roma da varie parti d'Italia anche passanti che si sono fermati a dare sostegno all'iniziativa e i giornalisti e i fotografi presenti per motivi di lavoro.
Quella della Digos è stata un'iniziativa ripugnante e abominevole attuata in esecuzione di ordini superiori perché l'ultima volta che nel territorio italiano furono identificati e schedati degli ebrei fu negli anni 1938 e 1939 quando insieme ad altri due corpi di polizia anche il corpo degli agenti di pubblica sicurezza – antenato dell'attuale polizia di Stato, della quale la Digos costituisce una divisione – attuò concretamente le leggi razziali del fascismo tramite una sistematica identificazione della popolazione ebraica italiana ed anche straniera, con le gravi conseguenze che tutti noi oggi sappiamo.
L'attuale governo e le autorità di polizia che da esso dipendono hanno compiuto ottantacinque anni dopo un simile ripugnante gesto contro dei giovani ebrei, un'azione perfettamente in linea con il clima di intimidazione e repressione che si respira nel paese nei confronti di qualunque movimento di protesta non in linea con l’attuale governo neofascista.
Il PMLI esprime tutta la solidarietà ai giovani ebrei del LƏA Laboratorio Ebraico Antirazzista incoraggiandoli ad andare avanti con le loro iniziative, perché il miglior modo di combattere l'antisemitismo è combattere l'ideologia sionista e lo Stato di Israele restituendo agli ebrei la dignità calpestata da Israele e dalle sue malefatte: si ricordino le parole di una delle personalità più importanti dell'ebraismo tra il XX e il XXI secolo, Giuseppe Hamadani Cohen (1916-2014), che fu rabbino capo dell’Iran dal 1994 al 2007 e che definì spesso Israele uno “Stato antiebraico” in quanto a suo avviso calpesta sin dalla sua fondazione i più elementari valori della millenaria tradizione ebraica gettando fango e ignominia sugli ebrei del mondo intero.
29 novembre 2023