Israele nazisionista attacca Greta Thumberg per la sua solidarietà alla Palestina
Il ministero dell’Istruzione di Israele, Yoav Kisch, ha dichiarato lo scorso 23 ottobre che non avrebbe più concesso alcuno spazio nei programmi e nelle scuole israeliane a Greta Thunberg e alle sue iniziative dopo la pubblicazione due giorni prima sul social X, da parte dell'attivista svedese, di un post in cui lei e altre tre attiviste, una delle quali dichiaratamente ebrea, mostravano cartelli inneggianti alla lotta dei palestinesi e condannavano i bombardamenti israeliani su Gaza.
Kisch ha immediatamente mobilitato il mondo dell'ambientalismo israeliano promuovendo la formazione di una vera e propria opposizione a Greta Thunberg, alle sue lotte, alle sue iniziative e alla sua organizzazione in quanto – come si legge in una lettera aperta firmata da 100 ambientalisti israeliani che appoggiano il governo di Netanyahu e che hanno tacciato l'attivista di superficialità e di mancanza di scrupoli morali per la sua presa di posizione politica - “persone di ogni estrazione sociale potrebbero pensare che la superficialità dimostrata sull’altro argomento possa mettere in dubbio la serietà e la profondità del suo attivismo per l’ambiente
”.
In parole povere, il regime sionista e i suoi servi delegittimano la figura di Greta Thunberg accusandola di avere preso una precisa posizione politica a favore della Palestina soltanto per inesperienza dovuta alla sua giovane età o a causa di una scarsa conoscenza dei problemi politici.
Lo stesso, a guardare bene, era accaduto a Patrick Zaki, prima indicato dal mondo accademico e politico italiano e non solo come un campione della libertà di pensiero e un perseguitato a causa delle sue idee e poi immediatamente scaricato sia dalle università, che hanno cancellato tutte le conferenze programmate con lui o su di lui, sia dal mondo della politica parlamentare, che gli ha dato il benservito, quando si è espresso contro Israele e a favore della Palestina.
Ciò dimostra chiaramente che per l'ideologia borghese e per i suoi lacchè giornalistici, intellettuali, accademici e politici – e questo vale a maggior ragione per Israele - una persona come Greta e le sue lotte hanno valore soltanto fino a quando l'attivista si mostra in sintonia con l'ideologia borghese dominante, salvo poi delegittimare la prima e affossare le seconde non appena la stessa Greta dimostra indipendenza di giudizio e critica un cardine – la difesa di Israele e del sionismo – della stessa politica occidentale.
Ovviamente nessun giornale scrive che c'è una parte notevole del mondo ambientalista israeliano che è dalla parte di Greta sia per le lotte climatiche sia per il sostegno alle lotte dei palestinesi, come nel mondo al di fuori di Israele c'è una notevole parte dell'attivismo ebraico in tutto il mondo che non ne può più di Israele e del sionismo, e la riprova di ciò sta nel fatto che nella foto incriminata la ragazza che sta accanto a Greta tiene in mano un cartello dove si legge “this jew stands with Palestine
”, ossia “questa ebrea sta dalla parte della Palestina
”.
Noi marxisti leninisti continuiamo a sostenere, come sempre abbiamo fatto, le lotte ambientaliste di Greta e siamo al suo fianco, e anche al fianco della giovane attivista ebrea antisionista che le sta accanto nella foto, anche nella lotta per la liberazione della Palestina.
6 dicembre 2023