Manifestazione a difesa del diritto di sciopero a Roma
Salvini precetta di nuovo i lavoratori dei trasporti
Ridotto a 4 ore lo sciopero di 24 ore proclamato dai sindacati di base
Continua il braccio di ferro tra il ministro dei Trasporti e i sindacati. Per il fascioleghista Matteo Salvini tutte le occasioni sono buone per attaccare il diritto di sciopero, anche quando le interpretazioni di una legge già di per se tra le più restrittive al mondo non riescono a dare giustificazioni credibili, perciò si appella a cavilli e motivazioni false o risibili.
Stavolta la giustificazione è stata questa: “i disagi per l’utenza sarebbero ulteriormente aggravati dalla particolare condizione di pericolo che interessa alcune aree della Penisola a causa delle avversità atmosferiche di eccezionale intensità, e dal maggior aumento della mobilità non dettata da esigenze lavorative che si riscontra in questo periodo dell’anno”. Praticamente lo shopping natalizio sarebbe un aggravante rispetto al solo pendolarismo per lavoro. “Nonostante il Tar del Lazio, improvvisatosi improbabile meteorologo e bottegaio, il sole risplende in quasi tutta Italia e la corsa ai regali non è partita (…né può “decollare” visti i salari da fame dei lavoratori) ma l’adesione alla mobilitazione degli autoferrotranvieri è stata significativa in ogni città: Roma, Milano, Palermo, Napoli, Firenze, Bologna, Padova, Genova, Venezia, Verona e altre ancora”, commenta una nota di USB al termine dello sciopero che si è svolto venerdì 15 dicembre.
Tutto il governo Meloni è contro il diritto di sciopero, una misura smaccatamente fascista, ma è Salvini quello che si espone di più. Non solo perché è ministro dei Trasporti, ma anche perché in vista dei prossimi appuntamenti elettorali (a partire dalle europee) cerca d'intercettare la parte di elettori più reazionaria, in competizione con Fratelli d'Italia. Le sigle sindacali di base Usb Lavoro privato, Al Cobas e Cub Trasporti Cobas lavoro privato, Sgb e Adl Cobas, avevano chiesto di sospendere la precettazione, che aveva ridotto lo sciopero dei trasporti da 24 a 4 ore, ma non c'è stato niente da fare. L’ordinanza ha ridotto lo sciopero nazionale del Trasporto pubblico locale (Tpl), mentre non ha interessato gli scioperi locali di 24 ore indetti localmente (Napoli e Umbria e altri territori).
I sindacati per il momento non hanno intenzione di disobbedire perché le multe sono salate, specie per i lavoratori. La mobilitazione però, va ricordato, nasce dal rifiuto delle associazioni padronali a trattare il miglioramento delle condizioni di lavoro e salari degli autoferrotranvieri che guadagnano in media 1250 euro al mese, la sicurezza per addetti e utenza, gli investimenti pubblici per il settore e gli argini alle privatizzazioni. Quindi il governo è il primo a mettere in discussione l'efficienza del TPL. I sindacati hanno promesso che non se ne staranno zitti e buoni. Intanto è stato organizzato dall'Usb un corteo di studenti e lavoratori dell’Usb a Roma per protestare contro le ultime mosse del ministro dei Trasporti Matteo Salvini e per il diritto allo sciopero.
La precettazione “è un atto puramente repressivo, c’è una legge che detta tutti i metodi e le forme per proclamare uno sciopero di 24h. Tutte le organizzazioni che hanno proclamato lo sciopero per la giornata di oggi hanno rispettato tutti i canoni legislativi. Salvini dice che siamo vicini a Natale ma possiamo scioperare fino al giorno 17 dicembre”, spiega Roberto Cortese, Usb Lavoro Privato. “È palese che il ministro Salvini stia scrivendo una legge tutta sua: gli autoferrotranvieri più di 4 ore non possono scioperare a livello nazionale. Questo è un atto repressivo e illegittimo“, continua. Nel corteo erano presenti cartelli come “il diritto di sciopero non si tocca” e “il divieto di sciopero è una misura fascista”. Arrivati al ministero dei Trasporti, i manifestanti hanno urlato: “Salvini vattene” e “vai a casa”.
20 dicembre 2023