Il GIP: “Un comitato d’affari scandaloso per gestire il Rione Terra di Pozzuoli”
Arrestati i dem Oddati e Figliolia per appalti truccati
CONTESTATA L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
Redazione di Napoli
Un vero e proprio terremoto giudiziario è quello del 15 gennaio scorso con gli arresti disposti dalla Procura di Napoli nei confronti dell’ex coordinatore presso la segreteria nazionale PD e dirigente regionale, Nicola Oddati, dell’ex neopodestà di Pozzuoli per il PD Vincenzo Figliolia, l’imprenditore Salvatore Musella, il vice-presidente Confindustria Alberghi Italia, Giorgio Palmucci, Salvatore della Corte e Giorgio Palmucci, stretti collaboratori di Musella, tutti agli arresti domiciliari; Angelo Tortora, Giovanni Bastianelli, Antonio Carrabba, Sebastiano Romeo (già consigliere regionale calabrese per il PD dal 2015 al 2019), Luciano Santoro (ex assessore comunale a Grottaglie ed ex consigliere provinciale a Taranto dal 2006 al 2013 per il PD) sono stati raggiunti dalla misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Durissimo il commento del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Antonio Baldassarre, che nell’ordinanza per le misure cautelari ha parlato di uno scandaloso comitato d’affari teso a gestire la parte vecchia di Pozzuoli, il Rione Terra, che, dopo anni di appalti e lavori soltanto recentemente, è stato restituito alle masse popolari puteolane. Una maxi opera di bonifica di circa 10 milioni di euro ottenuta, però, con reati come la turbativa d’asta, la corruzione e il traffico di influenze illecite, secondo la tesi accolta dal Gip e propugnata alla Procura napoletana (pubblici ministeri Stefano Capuano, Immacolata Sica, Sergio Amato e Sergio Ferrigno) che contesta agli indagati anche il reato di associazione a delinquere.
Tutto nasce dai rapporti tra il pescecane “mangia-appalti” Musella, padrone della Cytec srl, con una interdittiva antimafia perché già indagato nell’inchiesta sui rapporti tra la famiglia dell’ex parlamentare di Forza fascisti, Luigi Cesaro, e il clan Puca di Sant’Antimo, che, accordandosi con il sindaco uscente Figliolia, avrebbe chiesto all’altro potentato PD, Nicola Oddati, la possibilità di garantire al proprio gruppo societario l’aggiudicazione dell’appalto. L’ex delfino del Bossi del Sud Antonio Bassolino e considerato dal Gip come “spregiudicato esponente politico”, Nicola Oddati avrebbe, in cambio di denaro (si parla di tangenti da 4mila a 20mila euro), vestiti nuovi, lavori di manutenzione della casa di Battipaglia di una sua collaboratrice, chiesto l’ingresso nell’ambito del ministero del Tesoro del boss di Confindustria Alberghi, Giorgio Palmucci, nominato, poi, commissario di gara proprio da Figliolia, primo consigliere comunale PD alle ultime elezioni di Pozzuoli e indagato anche per concussione e peculato in un altro procedimento penale perché avrebbe consegnato ad una donna buoni spesa Covid in cambio di prestazioni sessuali.
Nel 2022 le indagini svoltano con il fermo di Nicola Oddati presso la stazione Termini di Roma con una borsa piena di soldi, 14mila euro: “sono soldi per il tesseramento da portare a Taranto” poiché, all’epoca, Oddati era commissario del PD in Puglia e Calabria. Secondo l’ipotesi degli inquirenti quei soldi dovevano essere una parte di una più ampia tela corruttiva che mirava a raggiungere Salvatore Musella mettendolo in contatto con il PD Luciano Santoro e l’altro PD Sebastiano Romeo nell’ambito di appalti per la ristrutturazione, rispettivamente, di Palazzo Carducci a Taranto e del complesso scolastico Chimirri di Catanzaro. Ma l’affare più imponente è quello del Rione Terra, borgo abbandonato di Pozzuoli a causa del bradisismo, e al centro di decine e decine di tentativi di riqualificazione, fino al progetto “Antica rocca” che l’avrebbe convertito in “un albergo diffuso” sul mare dei Campi flegrei. Spiega il gip: “Palmucci è in rapporti con Oddati in virtù dei contatti politici, Musella lo contatta per avere indicazioni sui titolari di brand, quindi Musella mette in contatto Palmucci con Figliolia: il futuro concorrente della gara presentava al rappresentante dell’ente pubblico banditore il soggetto che sarebbe stato nominato quale membro della commissione di gara proprio dal sindaco di Pozzuoli”. La corruttela svela la sua immagine chiara con Figliolia che avrebbe avuto da Musella la promessa di somme di denaro e assunzioni; Oddati, oltre a cospicue somme di denaro, avrebbe ricevuto anche vetture per uso personale, soggiorni in hotel secondo le intercettazioni e i pedinamenti che hanno sgamato gli attuali indagati, tanto che nell’ordinanza si legge: “È uno spaccato di disinvolto malaffare radicato intorno al comune di Pozzuoli: logiche feudali dove la funzione di sindaco è impersonata quasi come una monarchia assoluta”. 300 pagine che riguardano, tra l’altro, “corruttele variamente determinate e un disinvolto e talvolta sfacciato abuso dei poteri e dei compiti di cui sono titolari a vario titolo pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, oltre a un altrettanto smodato ricorso a forme di pressione esercitate in nome di un potere politico malamente inteso, non già quale rappresentazione e mediazione delle istanze della popolazione per il governo della cosa pubblica, ma solo come forma di gestione di opportunità personali finalizzate al lucro proprio”. “Giova tener presente - afferma il Gip - che nei mesi di intercettazioni e monitoraggi non sono mai emersi altri documenti cartacei che potevano esser recapitati da Musella e Oddati, per di più con tanta premura, il che conferma ancora una volta che doveva trattarsi di denaro”.
Mentre il leader del M5S, Giuseppe Conte, fa appello alla parte buona del PD e chiama al sostegno l’attuale segretaria Elly Schlein, è assolutamente irricevibile il commento di Giuseppe Annunziata, segretario provinciale del PD napoletano, che parla, tra l’altro, di “vicende personali che non riguardano la politica”. Sibillina l’ex grillina Maria Muscarà per cui Oddati, “uomo di fiducia con nomina politica del governatore De Luca, gestiva, evidentemente in un clima di presunta impunità, un traffico di influenze illecite”. “La necessità del rinnovamento del nuovo corso parte da una considerazione semplice: quando i partiti sono chiusi accade questo” ha affermato Sandro Ruotolo, candidato alle prossime elezioni europee per il PD.
31 gennaio 2024