"La Commemorazione di Lenin ha illuminato di rosso l'Italia e il mondo intero oppresso dall'imperialismo"
"Commovente per gli occhi e il cuore leggere lo speciale numero de 'Il Bolscevico'"
È stato davvero commovente per gli occhi e il cuore leggere lo speciale numero de ''Il Bolscevico'' dedicato alle due Commemorazioni di Lenin a Cavriago e Napoli (dove si è tenuta quella prevista inizialmente a Capri) nel centesimo anniversario della scomparsa. Sono davvero commosso!
Un successo politico straordinario di carattere internazionale, sul piano qualitativo, per gli interventi delle compagne e dei compagni del PMLI, il saluto del compagno Scuderi che, insieme al capolavoro politico del CC del Partito, il documento appunto sul centenario della morte di Lenin e gli interventi delle altre Forze politiche e sociali sostenitrici di Lenin, hanno grandiosamente e in maniera militante onorato la memoria e gli imprescindibili e immortali insegnamenti del padre della Rivoluzione d'Ottobre e grande Maestro del proletariato internazionale.
Ma è stato un grande successo anche sul piano quantitativo, cosa per nulla scontata, dato il numero dei partecipanti e la capacità del PMLI e delle altre Forze sostenitrici di Lenin di coinvolgere centinaia di partecipanti e quindi di rompere parzialmente l'infame blackout stampa che da sempre vige in particolare sul nostro amato Partito, senza che la cosa comunque, come si vede, possa in nessun modo impedirne la sua crescita e il suo successo meritato e conquistato tra le masse con immani sacrifici, ottenuto impugnando con forza la linea generale e di massa del Partito, che se applicata con intelligenza tattica, praticando la critica e l'autocritica, produce nel tempo i suoi rossi frutti. A dimostrazione del fatto che “La devozione assoluta alla rivoluzione e la propaganda rivoluzionaria fatta tra il popolo non vanno perdute, anche quando interi decenni dividono il periodo della semina da quello del raccolto”
, come disse lo stesso Lenin.
Un evento che ha illuminato idealmente di rosso non solo l'intero nostro Paese ma il mondo intero oppresso dall'imperialismo, stadio supremo, monopolistico e in putrefazione del capitalismo, che costituisce l'ennesimo grandioso successo politico del PMLI, uno tra i più importanti della sua storia, che resterà scolpito a caratteri d'oro nella storia del movimento operaio e comunista internazionale.
Un colpo terrificante per il nero governo Meloni, nemico giurato del nostro popolo, del socialismo e del nostro Partito, che com'è noto, i fascisti in doppiopetto, aizzati dall'infame Ue imperialista, vorrebbero persino mettere fuorilegge, nell'ambito del consolidamento del regime capitalista neofascista e del passaggio dalla seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista alla terza, imperniata sulla ''madre di tutte le riforme'', ossia il cosiddetto ''premierato'', ovvero lo strapotere dell'esecutivo e del premier, che altro non è se non la definitiva restaurazione del fascismo in Italia, sotto nuovi metodi e vessilli (e nemmeno tanto nuovi a ben vedere, anzi, visto che si rivendica da parte dei gerarchi del regime sempre più apertamente la continuità storica non solo con il vecchio Msi ma persino con il regime fascista stesso). Voluto dalla ducessa Meloni al servizio della classe dominante borghese, per consolidarne così oltre ogni misura il dominio economico, politico, militare, istituzionale e culturale sulle spalle del popolo italiano in politica interna, costretto a ''credere, obbedire e combattere'' con le ''buone'' (la propaganda, il rilancio della concezione borghese del mondo e l'infame revisionismo storico) e con le cattive, ovvero la brutale, voluta e sempre più feroce repressione delle masse in lotta per ogni diritto loro negato e allo stesso tempo rilanciare in politica estera il famelico imperialismo italiano nel mondo, nell'ambito della lotta per la spartizione del globo tra i Paesi imperialisti, che potrebbe portare ad un nuovo terrificante conflitto mondiale imperialista, contro il quale giustamente il PMLI inviterebbe, se davvero scoppiasse, alla guerra civile il nostro popolo per impedire la partecipazione del nostro Paese.
La Commemorazione di Lenin mostra quindi come il Partito abbia sempre più consenso tra le masse e i sinceri comunisti in particolare e non solo in Italia, cosa che lo proietta alla grande verso la realizzazione dell'obiettivo strategico a medio termine sul quale il PMLI è concentrato, l'acquisizione di un corpo da Gigante Rosso (la testa lo è già). Condizione indispensabile questa affinché il Partito possa svolgere il suo ruolo di avanguardia, fare acquisire alla classe operaia italiana coscienza di essere classe per sé (e non solo in sé) in modo da guidarla verso l'abbattimento violento del capitalismo e del suo infame e sanguinario regime e realizzare il socialismo con la conquista del potere politico da parte del proletariato che poi è la madre di tutte le questioni.
La classe operaia deve necessariamente instaurare la sua dittatura per distruggere i nemici del popolo, realizzare e consolidare il socialismo e porre così le condizioni perché un giorno si realizzi il comunismo con l'estinzione delle classi, ma perché questo si realizzi essa deve essere guidata da un grande, forte, rosso e radicato Partito autenticamente comunista e completamente al suo servizio, Partito che in Italia è appunto il PMLI, un Partito che non ha precedenti nella storia politica italiana e la cui Fondazione, il 9 Aprile del 1977, ha aperto la terza fase della storia della lotta di classe nel nostro Paese tra la borghesia e il proletariato, dopo la prima dominata dal riformismo del PSI e la seconda dal revisionismo del PCI, che si colloca nell'ambito della quarta fase della storia del movimento operaio internazionale, la fase della lotta contro il revisionismo moderno, che perdura tutt'ora, aperta da Mao e dalla sua titanica lotta contro l'ennesima corrente borghese travestita di rosso in seno al movimento comunista internazionale, che ha portato alla decomunistizzazione della masse nei Paesi capitalisti e alla restaurazione del capitalismo nell'Urss di Lenin e Stalin prima nel 1956, e poi, dopo la morte di Mao anche nella RPC.
La qual cosa conferma in pieno il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la Via dell'Ottobre e la necessità della continuazione della rivoluzione in regime di dittatura del proletariato, per impedire la controrivoluzione e il ritorno della borghesia al potere, prendendo a modello la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria cinese ideata e diretta da Mao, che fu determinante per la nascita dello stesso PMLI.
Viva l'immortale opera di Lenin che vive in Italia nel Partito del proletariato, della riscossa, del socialismo e della vittoria! A morte l'imperialismo, fase suprema, monopolistica e terminale del capitalismo!
Buttiamo giù il governo nero Meloni!
Avanti con forza e fiducia sulla Via dell'Ottobre, uniti e combattivi, verso l'Italia unita, rossa e socialista!
Con i cinque grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao e il PMLI vinceremo!
Giordano - provincia di Cosenza
Attorno al busto di Lenin splendeva il sole
La strada ce l'hanno indicata Lenin e Mao. E oggi Scuderi col messaggio alla
Commemorazione di Lenin
Il 21 gennaio, assieme a mia moglie Lisa, sono partito da Genova destinazione Cavriago, Commemorazione del centenario dalla scomparsa del compagno Vladimir Ilic Lenin.
Che in quel paese del reggiano ci fosse un busto del compagno Lenin ne ero a conoscenza. Più di una volta, negli anni scorsi, mi era venuta la tentazione di mettermi in viaggio per andare a deporre un fiore, per rendere omaggio a quel gigante dell’internazionalismo proletario. Ci è voluto il PMLI, con la sua precisa indicazione, con la sua proposta alimentata dagli articoli apparsi su “Il Bolscevico”, con la sua rettitudine morale contenuta nei suoi documenti su Lenin, e con l’entusiasmo che sa suscitare, a farmi dire - Alzati in piedi. Non perdere l’occasione di essere presente. Di poter dire un giorno, io c’ero. C’ero con i compagni del PMLI. C’ero con i migliori compagni di viaggio che ci si può immaginare. C’ero all’ascolto della lettura dell’importante messaggio inviato dal Segretario generale compagno Giovanni Scuderi.
Arrivati a Cavriago, siamo andati alla ricerca della piazza dedicata al grande Maestro dell’internazionalismo proletario Vladimir Ilic Lenin. Trovarla fu soprattutto emozionante. L’informazione necessaria la ponemmo, nella speranza che non ci mandasse altrove, a un anziano che si reggeva con un bastone da passeggio. Ci rispose invece con un sorriso e felice di rendersi utile. Cominciammo, per cui, a porre la richiesta di aiuto a tutti coloro che incontravamo lungo la strada. Poco importa se costoro fossero separati da pochi metri, e che la risposta era sempre la medesima, perché tutti, ma proprio tutti, erano come orgogliosi di darci le indicazioni necessarie; una donna, ascoltando la nostra richiesta fatta a dei giovani, per mostrarci anch’ella la giusta direzione attraversò addirittura la strada.
Arrivammo e scorgemmo le bandiere rosse. Le bandiere del Partito. E i volti raggianti delle compagne, dei compagni. Improvvisamente giunse la musica; l’Internazionale, l’Inno dell’Unione Sovietica. Poi incredibilmente scorgemmo il busto di Vladimir Ilic Lenin. Ci avvicinammo e fu come andare fra braccia fraterne. Fu come immergersi in un presente che diventerà futuro.
Iniziò, quindi, la Commemorazione. Dopo il discorso di saluto e di apertura del Responsabile del PMLI per l’Emilia-Romagna, compagno Denis Branzanti, sono stati letti messaggi di chi fisicamente non ha potuto partecipare (molto importante quello del Segretario generale del PMLI compagno Giovanni Scuderi), quindi si sono succeduti gli interventi dei compagni del Partito, di alcuni esponenti di formazioni politiche che hanno aderito all’iniziativa promossa dal PMLI, quindi l’intervento conclusivo, a nome del Comitato centrale del PMLI, del compagno Erne Guidi. Com'era giusto che fosse, la Commemorazione ha trovato la sua naturale conclusione con canti rivoluzionari, partigiani. E se c’era freddo, e se la temperatura non era superiore a zero gradi, in quel momento il gelo non lo abbiamo più percepito, lo abbiamo sconfitto. L’Internazionale, Bandiera Rossa, Fischia il vento, ci hanno riscaldato, come il successo ottenuto dalla riuscita manifestazione, davvero il cuore.
Al di là delle emozioni, del calore fraterno di stare fra compagni, questa giornata ci ha indicato un percorso che dobbiamo necessariamente alimentare. Il soggetto giusto lo ha dimostrato una volta di più, non può che essere il PMLI. Come ha raccolto attorno al busto del compagno Lenin altre, ma amiche, formazioni politiche, come ha ottenuto molto interesse dei media, avrà pure aperto, visto l’indifferenza, sull’anniversario della scomparsa di Lenin, dei presunti partiti di sinistra, e probabilmente di proprio riferimento, contraddizioni nel proletariato.
La strada da seguire ce l’ha indicata il compagno Lenin. Il compagno Mao. E in questi giorni, con il suo messaggio ai partecipanti alla Commemorazione, il nostro Segretario generale compagno Giovanni Scuderi. Diamogli gambe, diamogli fiato, e andiamo incontro al nostro futuro.
Ugo - Genova
Lenin continua tuttora ad affascinare tantissimi giovani italiani e nel mondo
Credo che la commemorazione in Piazza Lenin è fondamentale per ricordarsi cosa ha rappresentato il compagno V. I. Lenin, un uomo che era disposto a tutto pur di liberare il suo popolo dalle catene del capitalismo, un rivoluzionario da cui dobbiamo ancora apprendere tanto; Lenin ha insegnato a tutti i comunisti il come svolgere una rivoluzione ed il pragmatismo che dobbiamo avere durante quest’ultima.
La Commemorazione deve ed è un momento in cui vari partiti di ispirazione comunista, si riuniscono e vivono questo momento senza pensare alle differenze che sempre di più ci dividono e allontanano la lotta contro i padroni ed il capitale.
Il leader della fazione bolscevica disse che l’unità d’azione è fondamentale per guidare le masse verso il rovesciamento della società attuale per conseguire ad una di stampo socialista, la discussione è lecita, l’autocritica costituisce una delle colonne portanti del marxismo, pertanto dobbiamo tornare ad essere coesi, i pregi che ci uniscono sono superiori alle questioni che ci dividono.
Lenin continua tutt’ora ad affascinare tantissimi giovani italiani e nel mondo, dobbiamo saper sfruttare questo momento, come la Commemorazione in Piazza Lenin, per istruire e accrescere la coscienza dei ragazzi verso gli insegnamenti del rivoluzionario russo, e, sopratutto avvicinarli alla lotta comunista.
Dobbiamo tanto a Lenin, siamo e saremo debitori verso di lui, la stessa creazione del PCd’I, fondato dal compagno Antonio Gramsci, ha avuto origine grazie anche a Lenin, infatti quest’ultimo ebbe sempre un grande interesse verso i comunisti italiani, molto di più di quello di altri compagni del nostro paese.
La Commemorazione per la scomparsa del leader bolscevico, guida della rivoluzione socialista in Russia e Segretario del PCUS, è imperativa ed obbligatoria, dev'essere un punto cardinale per la lotta comune dei comunisti contro il capitalismo, è fondamentale che ogni compagno si impegni per diffondere le lezioni di Lenin, come è fondamentale partecipare alle sue commemorazioni per accrescere il prestigio della figura del rivoluzionario e di quella dei partiti e movimenti comunisti in Italia.
Lenin disse che: “Ogni compagno deve fare la propria parte, prima, durante e dopo la rivoluzione”, quest’ultima non cade dal cielo, la dobbiamo costruire noi, è fondamentale che tutti contribuiscano a questa “costruzione” per far tornare splendente il “Sol dell’Avvenir”.
Viva il comunismo!
Gabriel, 14enne di Cavriago (Reggio Emilia)
31 gennaio 2024