Comunicato congiunto ANPI Valle Elvo e Serra, Partito della Rifondazione Comunista, Coordinamento Biella Antifascista, Partito marxista-leninista italiano
Deposto un monumento mobile “Alla memoria delle vittime delle stragi nazifasciste in Jugoslavia” al fianco di quello dei “martiri delle foibe” voluto dalla giunta Corradino di Biella
Contrastiamo la celebrazione in chiave revisionista delle cosiddette “foibe” e dell'esodo degli italiani di Istria e Dalmazia
Nel pomeriggio di venerdì 9 febbraio le nostre Organizzazioni si sono recate ai giardini Zumaglini in Biella per posizionare un monumento mobile intitolato “Alla memoria delle vittime delle stragi nazifasciste in Jugoslavia” a fianco del monumento ai “martiri delle foibe” fortemente desiderato dall’amministrazione Corradino e in particolar modo dall’assessore ai Lavori pubblici, Davide Zappalà, di Fratelli d’Italia. È pure stata posizionata una contro targa intitolata “Ai cittadini italiani e slavi vittime del ventennio di occupazione fascista e nazista” sotto la targa ufficiale “Viale martiri delle foibe” presente nei pressi del monumento in questione. È stato anche appoggiato un manifesto illustrativo che indica come “Le foibe sono state la tragica conseguenza dell’occupazione nazifascista. La vicenda delle foibe non può essere motivo di strumentalizzazione ideologica ma è il prodotto del colonialismo e nazionalismo fascista”.
Tale iniziativa militante antifascista è stata decisa per contrastare una celebrazione in chiave revisionista delle cosiddette “foibe” e dell'esodo degli italiani di Istria e Dalmazia alla fine della 2ª guerra mondiale. A nostro avviso quella che viene definita “una solennità civile nazionale italiana” istituita dalla legge votata in modo bipartisan dalla destra e dalla “sinistra” di regime del 2004, è una colossale mistificazione che distorce e ribalta completamente la realtà dei fatti, sia nei numeri che nel merito. Per noi, e per le fonti storiche attendibili, il “Giorno del Ricordo” è un chiaro “cavallo di Troia” del revisionismo che di fatto riabilita il fascismo e riscrive la storia ad uso e consumo del regime neofascista imperante nel nostro Paese, a maggior ragione oggi con la salita al potere del governo Meloni che affonda le sue radici nella fiamma tricolore del MSI del fucilatore di partigiani e direttore della rivista “La razza”, il fascista e repubblichino Giorgio Almirante.
L'attuale escalation di fascistizzazione istituzionale e culturale del nostro Paese per mano dei neofascisti è sotto gli occhi di tutti. Basti vedere con quale insistenza la Rai, ormai sotto pieno controllo governativo, stia facendo una propaganda senza precedenti con notizie, filmati, ecc., dall'ovvio tono di rivalutazione del fascismo in generale, e in questo momento della “tragedia delle foibe” in particolare.
È già partita l'operazione del governo per screditare la Resistenza dietro la commemorazione delle foibe. Nelle scuole invece, si deve continuare a insegnare la Resistenza, i suoi protagonisti, le sue lezioni e i suoi insegnamenti, magari intensificando le collaborazioni con le ANPI e con le altre associazioni antifasciste.
Oggi, forse come non mai in passato, ce n'è un grande bisogno. Si vogliono far passare come “martiri” alcune centinaia di infoibati, ma si fa silenzio assoluto sullo sterminio di oltre 340.000 civili slavi fucilati e massacrati dall’aprile 1941 all’inizio di settembre 1943 nel corso dei cosiddetti “rastrellamenti” e operazioni di rappresaglia contro le forze partigiane insorte. Si tace sulle violenze e le stragi compiute dagli aguzzini in camicia nera contro i civili perpetrate in base a “una ben ponderata politica repressiva” come testimonia ad esempio la famigerata circolare del generale Roatta del marzo 1942 nella quale si legge: “il trattamento da fare ai ribelli non deve essere sintetizzato nella formula dente per dente, ma bensì da quella testa per dente”. Mentre il generale Robotti, durante i rastrellamenti a tappeto nel giugno e agosto 1942, rimproverava alle truppe dell’XI Corpo d’Armata che: “Si ammazza troppo poco!” e ordinava l'“esecuzione di tutte le persone responsabili di attività comunista o sospettate tali e di internare tutti gli sloveni per rimpiazzarli con gli italiani per far coincidere le frontiere razziali e politiche”.
No al revisionismo storico! Viva la Resistenza!
ANPI Valle Elvo e Serra sezione “Pietro Secchia”
Partito della Rifondazione Comunista (PRC) - Federazione biellese
Coordinamento Biella Antifascista
Partito marxista-leninista italiano (PMLI) - Organizzazione biellese
Biella, 10 febbraio 2024