Ferocia antifemminile di un branco di ragazzi egiziani
Stuprata una tredicenne a Catania
Respingere la strumentalizzazione della destra contro gli immigrati “clandestini”
Un altro stupro di gruppo consumato con ferocia antifemminile che ricorda quello avvenuto il 7 luglio del 2023 a Palermo, allora la vittima era una diciannovenne, in questo caso la vittima è una ragazza di 13 anni. Il fatto è accaduto il 30 gennaio scorso, in pieno giorno, nei bagni del parco di Villa Bellini a Catania.
La ragazza che passeggiava insieme al suo fidanzato è stata prima accerchiata dal branco, sette ragazzi tra i 15 e i 19 anni tutti di origine egiziana. Uno di loro ha spinto la ragazza dentro uno dei bagni dove è avvenuta una prima violenza sessuale. Poi un altro ha abusato di lei. Nel frattempo il fidanzato della tredicenne veniva bloccato all’esterno dei bagni, picchiato e minacciato.
A soccorrere la giovane e il fidanzato, dopo lo stupro, sarebbero stati alcuni passanti che si sono accorti di loro. Lei si era accasciata a terra per la violenza subita, in lacrime per il dolore e lo choc, accanto aveva il ragazzo anche lui in lacrime.
I sette sono stati fermati quasi subito grazie alla testimonianza della vittima e del suo fidanzato, tre di loro maggiorenni sono adesso in carcere e uno agli arresti domiciliari e i tre minorenni in un centro di precautelare di Prima accoglienza. I sette indagati, si legge in una nota della procura, erano "entrati in Italia da minorenni e, in forza della legislazione vigente, accolti in strutture; in ragione della minore età vige, infatti, il divieto di espulsione con la possibilità del rilascio da parte della Questura competente del permesso di soggiorno fino al compimento della maggiore età".
Lo stupro di Catania è un episodio di ferocia inaudita, e chi lo ha commesso dovrà pagare per questo, ma non perché immigrato. È da respingere quindi la strumentalizzazione da parte della destra che dopo lo stupro di Catania è pronta a scatenare una vera e propria crociata contro gli immigrati. Come paladino si è eretto subito il fascioleghista, nonché vicepremier Matteo Salvini: "Non venitemi a parlare di 'tolleranza' o 'errore'. Davanti ad orrori del genere non può esistere clemenza ma soltanto una cura: castrazione chimica. Conto che la proposta presentata dalla Lega venga votata al più presto". E gli ha fatto seguito la sua compare di partito l'europarlamentare leghista Annalisa Tardino: "Per gli stranieri rimpatri subito! In Egitto non si sarebbero mai permessi un comportamento simile. La sicurezza dei nostri figli deve essere una priorità, in tutta Italia".
La nazionalità dei 7 stupratori non c'entra niente, lo ha dichiarato anche la procuratrice capo del Tribunale dei minori di Palermo, Claudia Caramanna intervistata dopo lo stupro di Catania dal Giornale di Sicilia
"La nazionalità non c'entra… tanti ragazzi sono stati lasciati soli dalle Istituzioni in quartieri dormitorio dove non c'è nulla: le risorse sono poche ma bisogna agire al più presto aumentando il personale dei servizi sociali mettendo a disposizione strutture per ricreare quel senso di comunità che, in questi posti, è andato perduto".
La Meloni all'indomani della violenza di Catania ha dichiarato: "Esprimo la mia solidarietà a lei, lo Stato c'è e garantirà che sia fatta giustizia". Ma in che modo? Se da sempre il governo neofascista Meloni promette interventi concreti per contrastare la violenza sessuale e di genere e tagliato invece i fondi per i centri antiviolenza del 70%, che da quando c'è lei al governo sono passati da oltre 17 milioni di euro fino al 2022 ai 5 milioni del 2023. Oltre ad aver imbarbarito, rafforzato e incarognito ulteriormente il sistema capitalista neofascista con razzismo, col trattamento disumano nei confronti dei migranti e la loro emarginazione sociale ed economica.
Lo stupro di Catania come tutte le violenze sulle donne, le violenze contro le persone omosessuali e transessuali, fino ad arrivare alla forma più acuta dei femminicidi (che dall'inizio dell'anno, e siamo solo a febbraio, sono stati commessi uno ogni tre giorni) non è altro che il frutto della cultura, della morale e dell’etica borghese patriarcale e maschilista dominante che permea ogni aspetto della vita economica, sociale, lavorativa e familiare. In più si sommano disgregazione, disoccupazione, e emarginazione sociale in cui sono costretti a vivere i giovani e gli immigrati.
È questa sovrastruttura culturale e morale del sistema capitalistico, fondata sulla disuguaglianza fra i sessi, sulla rigida divisione dei compiti e dei ruoli fra uomini e donne nella famiglia e nella società, sul controllo, l’oppressione e la subordinazione del sesso femminile da parte di quello maschile in ogni ambito che va abbattuta. Ed oggi il primo passo per abbatterla è lottare contro il governo neofascista, antifemminile, razzista e antimmigrati della Meloni che è il primo responsabile della divulgazione al livello di massa della cultura dominante borghese. Tenendo ben presente però che per sradicare la cultura della violenza sessuale e di genere, il patriarcato e il maschilismo, occorre trasformare radicalmente questa marcia società capitalista e borghese e conquistare il socialismo e il potere politico da parte del proletariato femminile e maschile.
14 febbraio 2024