A Genova prosegue la lotta degli studenti contro la riforma neofascista Valditara per la scuola-azienda
Dal corrispondente dell'Organizzazione della provincia di Genova del PMLI
Con la recente occupazione del liceo classico Colombo del 9 aprile, sono già tre i mesi, a partire dal 31 gennaio con l'occupazione del liceo Enrico Fermi, che a Genova si sono susseguiti diversi atti di protesta più accesi e coordinati da parte degli studenti e studentesse nei confronti, in particolare, della riforma neofascista Valditara definita giustamente dagli studenti come il via libera alla creazione di “docenti aziendali”, infatti viene criticato anche il modello scuola-azienda, il pcto, crisi infrastrutturali e il genocidio in atto in Palestina; questo ci è possibile capirlo dai comunicati dei collettivi studenteschi che vengono rilasciati subito dopo l'assemblea straordinaria fuori scuola e la conseguente decisione di occupare la scuola.
In particolare in quest'ultima occupazione si è cercato di dare un'importanza particolare al tema della Palestina, coordinandosi con gli studenti universitari organizzati da “Cambiare Rotta” per boicottare gli accordi MAECI Italia-Israele in concomitanza della mobilitazione nei vari atenei, con lo sciopero del comparto università chiamato dall'USB. Hanno affermato gli universitari: “rilanciamo sulla giornata del 9 chiamando un'assemblea pubblica aperta non solo agli studenti ma anche a professori e personale amministrativo che sentano la nostra stessa urgenza nell'ambito del ritiro del bando MAECI”.
L'assemblea si è svolta apparentemente con successo e anche l’occupazione del liceo, la quale era stata preceduta da altre occupazioni, non sempre organizzate dall’OSA ma anche da realtà autonome e/o anarchiche.
È sicuramente un ottimo lavoro quello portato avanti dagli studenti e il PMLI appoggia in maniera militante le rivendicazioni studentesche e le loro lotte, è però importante ricordare che non basta criticare il sistema borghese, ma è anche importante risalire alla causa e trovare un rimedio ad esso. Per le masse popolari che vivono oppresse da questo sistema, che venendone a capo è il capitalismo, altro può che non essere il socialismo l'obiettivo di lotta da perseguire per raggiungere l'emancipazione nella scuola e nel lavoro.
17 aprile 2024