Venezia
Manganelli meloniani contro i manifestanti anti G7
Caricato a freddo il corteo che voleva protestare sotto la sede del vertice. Identificata una donna perché aveva attaccato uno striscione alle finestre

Ancora manganelli della neofascista Meloni contro chi osa protestare.
Questa volta a esserne vittime sono stati alcune centinaia di manifestanti tra cui i giovani dei centri sociali, che il 9 maggio sono giunti a Venezia, anche da altre parti del Veneto e delle regioni vicine per protestare “Contro il G7 dell'(IN)giustizia, contro la guerra, contro il genocidio in Palestina, per la libertà e i diritti di tutti” che si tiene alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Tra i temi della contestazione al ministro Carlo Nordio anche il caso di Ilaria Salis.
I manifestanti si sono ritrovati alla stazione di Venezia Santa Lucia e mostrando striscioni e intonando cori e slogan contro la guerra a Gaza, l’emergenza climatica, la riunione del G7 e il ministro della Giustizia italiano Carlo Nordio sono partiti in corteo. Ma appena arrivati in Calle nova de San Simon poco distante dalla stazione hanno trovato ad attenderli uno schieramento di polizia in tenuta antisommossa. Il corteo ha continuato lentamente ad avanzare, fino a che la polizia, in una calle molto stretta, a freddo e senza neppure avere avuto alcun contatto o tentativo di sfondamento, non ha avuto l’ordine di caricare con scudi e manganelli per bloccare i manifestanti.
La repressione meloniana non risparmia nessuno. Sempre a Venezia una famiglia veneziana ha appeso uno striscione di protesta alle finestre vicino al luogo del vertice con scritto “Non può esserci giustizia senza condivisione sociale, economica, ambientale. A quando l'abolizione dei paradisi fiscali?” Immediato l'intervento della polizia con 3 funzionari in borghese e 2 poliziotti, poi diventati una decina, che gli hanno intimato subito lo striscione. La donna ha con coraggio e fermezza difeso la sua scelta di esprimere il suo pensiero poi è stata costretta a scendere per farsi identificare non prima di ribattere “però basta che ve ne andiate e mi lasciate fare”.
Fatti che si commentano da soli. Si può solo aggiungere che tutto ciò dimostra che che il fascismo è ritornato.

15 maggio 2024