Solidarietà a Chef Rubio e Stefano Massini
Rubio aggredito e picchiato da sionisti per le sue posizioni pro Palestina. Lo scrittore strattonato da un provocatore fascista che gli ha gridato contro “Hitler aveva ragione, voi comunisti camuffate la storia”
Il noto scrittore e drammaturgo Stefano Massini è stato aggredito al Salone del libro di Torino. Il fatto è avvenuto durante la presentazione del suo libro sul Mein Kampf e sull'ascesa al potere di Hitler e del nazionalsocialismo. Mentre parlava dal piccolo palco, seduto in prima fila un provocatore sui 70 anni prima bofonchiava in continuazione, poi ha iniziato a gridare frasi come “sei un comunista”, “sei un buffone”, “cosa mi tocca sentire” e via dicendo. Un comportamento che ha iniziato a infastidire la platea, ma che non ha fermato l'uomo. Massini da parte sua si è interrotto poche volte, se non per invitarlo a smetterla e a rispettare i tanti giovani che erano venuti li ad ascoltarlo.
Quando Massini ha terminato la presentazione pubblica del suo libro è sceso dal palco per andare a firmare alcune copie su richiesta dei presenti. A questo punto l'uomo si è avvicinato urlando: “fai schifo”, “Hitler aveva ragione. Voi comunisti senza contraddittorio camuffate la storia e la state riscrivendo. Ma ora finalmente possiamo dire la verità”. Non solo parole, lo scrittore è stato anche afferrato e strattonato violentemente per la giacca. Il personale della sicurezza, che era già stato allertato, ha allontanato l'uomo mentre Massini, che prima si è voluto soffermare ad uno stand, è stato scortato alla sua auto.
Come al solito gli organi di stampa e di comunicazione servi del governo Meloni hanno tentato di liquidare la questione come opera di “un pazzo”, “una persona fuori di testa”.
Una cosa è innegabile: per il governo neofascista della Meloni proclamarsi fascisti, nazisti, razzisti è una cosa tollerata e normale anzi, sono alcuni dei suoi stessi esponenti a fare dichiarazioni di questo genere. Non a caso colui che si è scagliato contro Massini sostenendo il revisionismo storico che riabilita Hitler e il nazismo ha detto “ora finalmente possiamo dire la verità”.
Ha avuto conseguenze ben peggiori l'aggressione subita da Gabriele Rubini, più noto come Chef Rubio, conduttore di svariate trasmissioni televisive sul tema del cibo e della ristorazione. Sui social lo stesso Rubio ha postato delle immagini impressionanti: un occhio tumefatto e gonfio, viso insanguinato, vetri dell'auto in frantumi. Sei o sette persone lo avrebbero aggredito appena uscito dalla sua casa di Frascati, in provincia di Roma.
"Mi hanno massacrato di botte - racconta - hanno bloccato il cancello elettrico" “Sono stato aggredito con sessanta pugni mirati all'occhio, poi hanno preso a mattonate la mia auto”. Medicato in pronto soccorso Rubio è stato dimesso dall'ospedale con una frattura dell'orbita facciale conseguenza dei colpi ricevuti. Per Rubio non ci sono dubbi, “è stata una squadraccia di ebrei sionisti”. In questo caso però la cassa di risonanza mediatica del governo non ne ha parlato, e quando le ha dedicato poche righe lo ha fatto per dire che “se l'è cercata” o addirittura mettendo in dubbio i reali motivi dell'aggressione.
Rubio è noto per le sue posizioni pro Palestina e la sua ferma opposizione allo stato sionista di Israele. Sui mandanti sionisti dell'aggressione ci sono pochi dubbi, non ci sono solo le minacce sui social. C'è il discorso pubblico di Riccardo Pacifici, ex presidente della Comunità ebraica di Roma dal 2008 al 2015, quando in un'iniziativa a Roma a ottobre dello scorso anno, organizzata dal Foglio del rinnegato Ferrara, attaccò con livore “i professori che solidarizzano con i palestinesi” e, riferendosi appunto a Rubio, i "cuochi che fanno post antisemiti", definendoli "delinquenti" e minacciandoli: "Vi veniamo a prendere".
Rubio ha ricevuto molti attestati di solidarietà. Gli studenti in tenda nelle università di Roma, Bari, Pisa, Genova, Torino gli hanno dedicato uno striscione: "Solidarietà a Chef Rubio. Il terrorismo sionista va fermato". In un comunicato degli studenti che protestano all'università di Roma in favore dei palestinesi si legge: "I giornali, la Crui, il governo hanno dato a noi studenti e a chi protesta per la Palestina dei violenti, degli aggressori e degli intolleranti: una falsa narrazione che prova a ribaltare una realtà più che evidente. Infatti, questi sono gli stessi soggetti che hanno manifestato sotto la bandiera dello stato terrorista e assassino israeliano lo scorso 25 aprile e che impunemente hanno lanciato petardi e barattoli, insulti e minacce di stupro contro chi, nel giorno della Liberazione manifestava per la liberazione della Palestina e contro il genocidio".
Quest'ultimo non è un fatto isolato. Premesso che molti studenti ed esponenti di origine ebraica si ritrovano in piazza dalla parte dei palestinesi, i sostenitori del sionismo e le comunità ebraiche più legate a Israele sembrano aver cambiato tattica. Non più cavalcare il vittimismo e scambiare volutamente antisionismo con antisemitismo, ma passare anche alle minacce e alle aggressioni. In Italia si segnalano i fatti del 25 Aprile denunciati dagli studenti Romani e l'aggressione a Chef Rubio.
Negli Usa molti studenti accampati nelle tende sono stati aggrediti, oltre che dalla polizia, dai sionisti. Nelle varie università di New York si segnalano molti casi, ma il più eclatante si è verificato alla UCLA, l'università della California. Nella notte del primo maggio manifestanti filo israeliani hanno assaltato l'accampamento degli studenti pro palestina al grido di “Second Nakba”, una seconda cacciata dei palestinesi. Le squadracce sioniste hanno lanciato petardi e oggetti contundenti, causando violentissimi scontri.
Il Partito marxista-leninista italiano esprime piena solidarietà e vicinanza a Stefano Massini e a Chef Rubio, aggrediti per le loro idee e il loro concreto sostegno alla causa dell'antifascismo e della lotta del popolo palestinese contro l'occupazione e l'aggressione dello stato sionista d'Israele.
22 maggio 2024