Appello della Cellula di Fucecchio (Firenze) del PMLI per le elezioni comunali dell'8 e 9 giugno 2024
Non votare i partiti borghesi, astieniti
Creare le istituzioni alternative rappresentative delle masse fautrici del socialismo
La campagna per l'elezione del nuovo sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale è iniziata ben prima della sua apertura ufficiale. Dopo due mandati consecutivi l'attuale sindaco PD dovrà lasciare il posto o all'attuale vicesindaca Emma Donnini, del suo stesso partito, o a Vittorio Picchianti rappresentante della destra, mentre sembra avere pochissime possibilità la candidata dei 5 Stelle Fabrizia Morelli.
Nella sua “Relazione di fine mandato”, un resoconto dei suoi 10 anni di governo, il sindaco uscente Alessio Spinelli ne fa una rappresentazione idilliaca, dove c'è spazio solo per i successi e i grandi risultati e, qualora ci siano stati dei problemi, la colpa è da addossare alla burocrazia. Il primo “sindaco social”, come lui stesso ama definirsi, è orgoglioso di aver rappresentato “tutti” i fucecchiesi perché, ci ricorda, ha ottenuto tanti voti disgiunti, cioè di elettori che hanno votato a destra alle europee ma il candidato del PD (cioè lui) alle comunali.
Questo è vero, ma concretamente sta a significare che le sue idee politiche hanno ben poco di sinistra, un po' come avvenne con Renzi (di cui Spinelli è stato fervido sostenitore) che, pur segretario PD, aveva molte simpatie tra gli elettori di destra.
Destra che candida Vittorio Picchianti, bancario in forza a Fratelli d'Italia. Egli afferma senza vergogna che “La credibilità e la competenza che sta dimostrando il Governo Meloni sono le stesse che si riscontrano nelle molte città, anche toscane, amministrate da Fratelli d’Italia e dal centrodestra. Questi sono gli stessi valori che siamo sicuri di poter esprimere anche nella futura amministrazione di Fucecchio”.
Ma quale credibilità può avere chi a Fucecchio mostra la faccia ambientalista, di difensore dei più deboli e allo stesso tempo dice di voler esprimere gli stessi “valori” del governo nazionale di stampo neofascista della Meloni, che è fortemente contrario a qualsiasi transizione ecologica, preferisce gettare soldi in grandi opere inutili come il Ponte sullo Stretto, nega l'emergenza climatica, taglia i fondi alla sanità pubblica, si accanisce contro i lavoratori, le masse popolari e i più deboli a tutto vantaggio dei padroni e degli evasori fiscali?
Riguardo ai 5 Stelle i fatti parlano da soli. Pur non avendo esperienze dirette di governo a Fucecchio, basti guardare quello che hanno fatto, e stanno facendo, a livello nazionale e nelle altre amministrazioni. Quelli che dovevano “ribaltare la casta” e il sistema si sono rivelati perfettamente integrati nelle logiche del sistema capitalistico.
La campagna elettorale locale ruota in gran parte attorno a sicurezza e decoro. Ma di quale sicurezza e decoro stiamo parlando? Di vietare di giocare a pallone in Piazza Montanelli ai bambini (forse perché in buona parte di origine straniera)?
Per noi la sicurezza è quella sul lavoro, e prima ancora avercelo un lavoro stabile e tutelato, avere una casa, fare affidamento su una sanità pubblica efficiente, vivere in un ambiente non inquinato, poter contare su salari e pensioni dignitose.
Invece le nostre amministrazioni guidate dal PD e dai suoi alleati, a Fucecchio con Spinelli e prima con Toni, ma anche nei comuni limitrofi, che cosa ci hanno lasciato in eredità? Un comprensorio diventato una “terra dei fuochi”, dove gli scandali ambientali, con tanto di collusioni mafiose e politiche (vedi sindaco di Santa Croce sull’Arno e vari esponenti della regione indagati) si susseguono sempre più frequenti, come lo smaltimento di rifiuti speciali in agricoltura (scandalo “blu mais”) e dell'interramento dei residui della depurazione dei fanghi conciari (scandalo keu), e dove i depuratori vengono chiusi (Ponte a Cappiano) o messi sotto inchiesta per irregolarità negli scarichi.
Una sanità pubblica in coma profondo, con liste di attesa interminabili, pronto soccorso chiusi mentre l'unico rimasto ad Empoli è al collasso, carenza di personale sanitario. Non a caso laboratori di analisi e cliniche private nella nostra zona stanno nascendo come funghi.
Un comune e un comprensorio sempre più deindustrializzato, dove il lavoro precario e il lavoro nero, un tempo marginale, adesso stanno dilagando a macchia d'olio in ogni settore, interessando soprattutto giovani e donne.
Un territorio privo di un piano di salvaguardia ambientale che freni la cementificazione e sappia far fronte agli eventi e ai cambiamenti climatici, come ha dimostrato la disastrosa alluvione del 2 novembre scorso che ha devastato la nostra cittadina.
Pensare di cambiare le cose attraverso le istituzioni vigenti e la difesa della Costituzione borghese del '48 è una chimera. La stessa Fucecchio dalla nascita della Repubblica è amministrata ininterrottamente dalla “sinistra”, senza che questo ne abbia cambiato le sorti.
Lenin già oltre 100 anni fa aveva smascherato la democrazia borghese, denunciando come nel capitalismo il potere economico, sociale e politico rimane nelle mani della borghesia mentre il proletariato rimane subalterno, indipendentemente dal colore dei governi. Ma se poteva avere un senso utilizzare tatticamente le istituzioni rappresentative borghesi dopo il ventennio fascista, adesso è solo controproducente.
Le istituzioni sono fascistizzate e personalizzate, gli scandali, come l'ultimo che ha travolto Toti e la regione Liguria, dimostrano come la politica, anche quella locale, sia al servizio del capitale e dei suoi squali. Chi si dichiara comunista, anticapitalista, anziché cercare di recuperare il distacco dalle istituzioni borghesi sempre più putride, dovrebbe lavorare per ampliarlo, tanto più adesso che la metà dell'elettorato nega la sua fiducia ai partiti che, in un modo o nell'altro, sono al servizio del capitalismo.
Il Partito marxista-leninista italiano non cerca voti istituzionali, o meglio, chiede di votare contro le istituzioni rappresentative borghesi e il capitalismo con l'astensionismo, per delegittimare il regime neofascista in cui siamo piombati, che sarà completamente realizzato con l'elezione diretta del capo del governo tanto voluta dalla ducessa Meloni (e dalla P2). Noi chiediamo un voto contro il capitalismo e i suoi partiti, e per il socialismo e il suo partito, il PMLI.
Questo è il solo “voto utile”, un primo passo. Occorre creare delle istituzioni alternative che rappresentino le masse fautrici del socialismo, l'unico sistema economico e sociale che può cambiare radicalmente le cose. Assemblee popolari e Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e con rappresentanti revocabili in qualsiasi momento. Il loro scopo deve essere quello di organizzare e guidare le masse nella lotta politica per strappare al potere servizi pubblici autogestiti dalla popolazione sottraendoli dalle grinfie dei privati, ottenere case e affitti a prezzi calmierati, lotta al lavoro povero e precario, misure in grado di migliorare le proprie condizioni di vita.
Come ci dimostra l'esperienza e la storia, solo la lotta di classe, sociale e di massa può ottenere dei risultati, molto più di una mozione in Consiglio comunale o in parlamento. Il PMLI chiede alle elettrici ed elettori, a partire da quelli di sinistra, di disertare le urne, negare il sostegno ai candidati a sindaco di Fucecchio e a tutti i partiti e liste civiche che li sostengono, a lottare sui temi che affliggono la popolazione svincolati dalle logiche istituzionali ed elettorali che portano solo acqua al mulino della borghesia locale.
Partito marxista-leninista italiano
Cellula "Vincenzo Falzarano"
Fucecchio, 18 maggio 2024