Germania
Una spia cinese portaborse del capolista del partito fascista Afd
Il numero due del partito prende soldi anche da Mosca
Maximilian Krah, capolista per le prossime europee del partito fascista Alternative für Deutschland, noto per le posizioni nazizariste pro Putin, ha detto di non sapere che l’uomo che lo portava in Cina a spese di aziende cinesi, o a incontrare gli emissari del Dipartimento internazionale del partito comunista, Jian Guo, è in realtà un agente in servizio attivo della superpotenza imperialista dell’Est. Nonostante l’arresto del suo portaborse il 22 aprile a Dresda, Krah non si è dimesso ne gli è passato per la testa di farlo e resta in corsa da
leader per l’AFD. Che gli ha rinnovato la fiducia. A completare il quadro c’è anche il numero 2 del partito fascista, Petr Bystron, da tempo accusato di ricevere finanziamenti dal Cremlino. Il 24 aprile il settimanale “Spiegel” ha pubblicato i dettagli di altri pagamenti per 20 mila euro ricevuti da Mosca.
La Germania si ritrova al centro di spionaggi politici e industriali che da decenni sembravano dimenticati. Che la Cina, con la sua potenza manifatturiera, sia interessata a copiare l’industria tedesca non può sorprendere. E in questo gioco rientra anche il Parlamento europeo, con l’infinita mole di lavoro preparatorio, di dossier e dettagli a cui i parlamentari e i loro assistenti hanno accesso. L’AFD, come ogni forza politica nuova e poco strutturata, può essere un cavallo di Troia più facile da infiltrare dei partiti classici.
Jian Guo “è un impiegato di un servizio segreto cinese”, ha spiegato il comunicato della Procura che ha formulato le accuse. “Nel gennaio 2024 l’indagato ha ripetutamente trasmesso al suo cliente dei servizi segreti informazioni sui negoziati e sulle decisioni del Parlamento europeo. Ha anche spiato esponenti dell’opposizione cinese in Germania per conto dei servizi segreti”. Il suo appartamento è stato perquisito. La procura ha evocato per lui il comma 2 dell’articolo 99 del Codice penale che parla di “gravi casi di spionaggio”, puniti con la reclusione da uno a dieci anni.
La Cina ha duramente protestato. “L’intenzione di questo tipo di attività (l’arresto, ndr
) è molto ovvia e chiara ed è quella di diffamare e reprimere la Cina e di distruggere l’atmosfera di cooperazione tra Cina ed Europa”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin.
29 maggio 2024