L'Intifada studentesca protagonista anche nella città del Giglio
Decine di tende e centinaia di ragazze e ragazzi occupano piazza San Marco a Firenze
Il Senato Accademico prende posizione a difesa del popolo palestinese. Lottare fino in fondo per il cessate il fuoco in Palestina e per la costituzione di uno Stato due popoli
Redazione di Firenze
Il “movimento studentesco delle tende”, iniziato e represso brutalmente nelle università degli Stati Uniti, si è esteso anche nel nostro Paese e nella città del Giglio. Il contesto è inserito in una grande onda di protesta mondiale che si è riversata in innumerevoli piazze per denunciare il genocidio in atto a Gaza per mano del boia sionista Netanyahu e del suo esercito.
A Firenze decine di tende degli studenti e delle studentesse dell'Ateneo fiorentino, della Normale di Pisa e dell'Istituto Europeo di Fiesole presidiano piazza San Marco, di fronte al rettorato, da oltre una settimana.
La manifestazione che ha dato il via a questa importantissima mobilitazione permanente è stata aperta da centinaia di studenti e di studentesse che, bandiere della Palestina alla mano, hanno chiesto “lo stop al genocidio del popolo palestinese” e la fine della collaborazione tra le università italiane “e le istituzioni israeliane che portano morte e distruzione”. Alla manifestazione sono stati diffusi volantini che chiedevano una presa di posizione pubblica “delle nostre università contro il perpetuarsi dell'invasione israeliana e per fermare l'avanzata su Rafah” e che venga reciso ogni accordo con le aziende che armano il genocidio e con le università israeliane. Rimandata lapidariamente al mittente l'accusa di “antisemitismo”, tentativo utile solo “a delegittimare il supporto alla Palestina”, come hanno giustamente affermato gli studenti.
In mezzo alla piazza, un grande striscione riportava la scritta “Piazza Shereen Abu Akleh”, ridenominando simbolicamente il luogo col nome di una giornalista uccisa due anni fa da Israele per aver raccontato la verità sui crimini dei sionisti.
Dopo una settimana di presidio permanente gli studenti fiorentini hanno ottenuto una prima, seppur parziale, vittoria a seguito dell’approvazione da parte del Senato accademico di una mozione che chiede il cessate il fuoco e l’immediata interruzione delle operazioni militari nei territori palestinesi. La richiesta di stop agli accordi e alle collaborazioni con le Università israeliane e con le aziende produttrici di armi (come Leonardo per fare un esempio) o che fanno ricerca e sviluppano tecnologie a fini bellici, si è tradotta in una raccomandazione vincolante che farà sorgere una Commissione etica per valutare caso per caso gli accordi e deciderne l’eventuale sospensione o cancellazione. Ma questo organismo potrà funzionare davvero solo se al suo interno la componente studentesca sarà parte quantomeno paritaria.
Il documento firmato dal Senato accademico fiorentino richiama l'art.11 della Costituzione del 1948, l'art.1 del proprio Statuto e alcune mozioni: “Si unisce a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco nei territori palestinesi, l’interruzione di ogni operazione militare in atto e il contemporaneo rilascio degli ostaggi” e condanna con forza i bombardamenti, i massacri, e la distruzione di edifici universitari, sanitari e civili in atto a Gaza.
Adesso che la mobilitazione ha dato i suoi primi frutti anche nel capoluogo toscano, studentesse e studenti in lotta non devono assolutamente accontentarsi perché tantissimo resta ancora da fare per raggiungere l'applicazione della loro piattaforma: dall'effettivo cessate il fuoco che appare ancora un miraggio, al ritiro delle truppe nazisioniste di Netanyahu, fino all'ottenimento del riconoscimento dello Stato palestinese nel quale convivano realmente in pace i due popoli.
Che prosegua dunque a Firenze come in tutta Italia e nel mondo l'Intifada studentesca contro il genocidio del popolo palestinese e per il suo legittimo riconoscimento!
29 maggio 2024