In circa 50mila alla manifestazione nazionale della CGIL a Napoli
Il PMLI contrappone la via maestra rivoluzionaria a quella riformista di Landini
Diffuse centinaia di copie dell’editoriale di Scuderi “La via maestra per cambiare l’Italia”. I compagni partenopei accolti con affetto dai manifestanti. Scuderi: “Questa vostra missione storica rimarrà per sempre iscritta negli annali del PMLI”
Redazione di Napoli
Sabato 25 maggio a Napoli si è svolta a Napoli la più volte annunciata manifestazione nazionale della CGIL di Maurizio Landini dal titolo significativo “La via maestra insieme per la Costituzione” con due sottotitoli che accompagnavano il manifesto che annunciava alla stampa l’evento, ossia “Per un’Italia capace di futuro” e “per un’Europa giusta e solidale”. Il corteo, partito a piazza Garibaldi con estrema puntualità alle 13:30, ha percorso le vie del centro partenopeo, dal Rettifilo fino a piazza Bovio, da via Sanfelice fino a via Monteoliveto, da piazzetta Santo Spirito fino a concludersi in un mare di bandiere rosse a piazza Dante.
Circa 50mila tra operaie, operai, lavoratori e lavoratrici, sindacalisti e sindacaliste CGIL, assieme a circa 160 associazioni costituenti il Coordinamento nazionale de “La via Maestra”, tra cui WWF e Legambiente, hanno partecipato con forza chiedendo in particolar modo il ritiro dell’autonomia differenziata e criticando fortemente il progetto di legge sul premierato.
La passerella elettoralistica del “centro-sinistra”
Opportunismo a 24 carati la presenza dei vari leader di “centro-sinistra” per la passerella pre-elettorale, come Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Sinistra e Verdi, Enzo De Caro, sindaco di Bari, che hanno fatto a gara per farsi vedere e stare assieme al Segretario Landini che apriva il corteo con lo striscione “La via maestra insieme per la Costituzione”. Le stesse interviste rilanciavano la proposta di legge sul salario minimo, ma scivolavano sul terreno della sanità dove la leader dei neoliberali PD parla “di impossibilità di curarsi e quindi le persone non sono pienamente libere”, dimenticandosi che in tandem con il governo neofascista Meloni il governatore regionale con l’orbace De Luca (PD) è incapace di far fronte allo sfascio sanitario in Campania, tra annunci di chiusura ospedali, mancanza di medici e infermieri e calo dei posti letto. Landini si spreca contro l’autonomia differenziata e il premierato citando la Cei, facendosi fotografare più volte con la Schlein, facendo venire al corteo anche il figlio di De Luca, invitando l’editorialista di “Repubblica” Massimo Giannini sul palco finale di piazza Dante, evidenziando la presenza di Sandro Ruotolo prossimo candidato alle elezioni europee per il PD. E tuttavia non chiama alla lotta per rovesciare il goveno neofascista Meloni, anzi gli ha riconosciuto il diritto costituzionale di governare. Hanno chiuso l'iniziativa Antonio Bassolino, la deputata Valeria Valente, Alex Zanotelli, il candidato a sindaco di Castellammare di Stabia per il “centro-sinistra”, l’ex direttore di “Repubblica” e “L’Espresso”, Luigi Vicinanza, e l’abbraccio in piazza tra la Schlein e il sindaco Gaetano Manfredi (PD-M5S).
De Palma (Fiom): “Servono industrie non turismo mordi e fuggi”
È scomparsa dalle frequenze radio-televisive e dall’inchiostro della stampa la presenza della Fiom-CGIL il cui segretario generale, Michele De Palma, aveva rilasciato una intervista al giornalista Alessio Gemma di “Repubblica-Napoli” il giorno prima 24 maggio, abbastanza netta e dura, a margine di una assemblea dei metalmeccanici tenutasi presso i Quartieri Spagnoli nel cuore di Napoli. Una volta criticata l’autonomia differenziata, De Palma ha affermato: “Il Mezzogiorno non è una questione centrale del Paese da moltissimi anni. La mancanza di interventi per il meridione sta determinando una crisi complessiva del Paese. L’errore è stato pensare che l’industria non fosse un veicolo di cambiamento e di miglioramento del Mezzogiorno”. Per De Palma occorre immediatamente investire nell’industria perché il turismo produce “lavoro povero”, ossia lavoro in nero, lavoro non tracciato, lavoro parziale: “Napoli ha bisogno di creare valore e invece si assiste ad un turismo mordi e fuggi che on dà diritti alle persone. Il governo Meloni deve prendersi la responsabilità di costruire politiche per il Sud”.
Il malumore degli iscritti CGIL
La maggioranza dei partecipanti al corteo erano tiepidi verso la linea riformista e istituzionale rilanciata da Landini. Emergeva un forte malcontento e malumore generale che nascondevano in realtà una rabbia per le condizioni di vita e di lavoro cui sono sottoposti la maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici presenti. Una manifestazione, pertanto, a tratti silenziosa anche se partecipata attivamente con la presenza importante numericamente da ogni angolo del paese, con forte presenza del Piemonte Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania. Molti i riferimenti all’antifascismo, dalle magliette stampate appositamente su un rosso vivo, fino agli striscioni come “Bologna città partigiana”, alle canzoni antifasciste dei 99 posse lanciate fin dal presidio di raccolta dei partecipanti dinanzi la statua di piazza Garibaldi, e più volte veniva intonata significativamente “Bella Ciao”. La Fillea-CGIL ha voluto ricordare il sangue versato ai partigiani durante la Resistenza con un drappo rosso e una banda nera per ricordare il lutto dei morti per la libertà contro il mostro nazifascista.
I marxisti-leninisti accolti con simpatia dai manifestanti
Qualificata e organizzata la presenza della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI accolta con simpatia dai manifestanti CGIL con cui si sono verificate più di un confronto anche sui temi sollevati da Partito e dal documento distribuito in centinaia di copie firmato dal Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, “La via maestra per cambiare l’Italia”. In piazza i compagni - guidati da Andrea e Luigi - portavano il cartello “La via maestra è il socialismo e il potere politico. Abbandonare le illusioni costituzionali, riformiste, elettorali, parlamentari, governative, pacifiste e legalitarie. Affossare la controriforma piduista e neofascista del premierato e l’autonomia regionale differenziata. Abbattere il governo neofascista Meloni”, riprodotto poi nelle rosse pettorine, affiancata dalla bandiera del Partito. Militanti e simpatizzanti – alcuni per la prima volta in piazza con il Partito – venivano accolti bene prima dalla CGIL del Piemonte al punto che un sindacalista di Biella fotografava il manifesto per farglielo vedere al compagno Gabriele Urban conosciuto nel sindacato; poi è stata la volta di alcuni iscritti CGIL di Bergamo con i quali si è fraternizzato e uniti durante il corteo; il bell'apprezzamento complimento di un sindacalista della CGIL di Verona che si è complimentato per la nostra partecipazione: “siete molto organizzati: cartello, bandiera, volantini: bravi! Dobbiamo fare lo stesso la prossima volta”; gli applausi di alcuni sindacalisti di base al nostro passaggio che ci hanno riconosciuto e abbracciati affettuosamente. Durante il corteo abbiamo offerto il caffè ad alcuni operai di Torino, forse del servizio d’ordine, che si sono stretti a noi per un tratto ed erano felici per la nostra presenza, mentre alcuni compagni già universitari salutavano i lavoratori CGIL della Campania all’altezza dell’Università ricordando con gioia le vecchie vertenze appoggiate anni addietro dal Partito a Napoli.
Questo rapporto tra marxisti-leninisti e iscritti CGIL si riproduceva in piazza fraternizzando e condividendo alcune birre, anche in presenza di alcuni esponenti del centro sociale “Officina 99” e del Comitato pro-reddito di cittadinanza che mettevano sul balcone dell’Associazione “Punk Tank” uno striscione a favore del reddito, mentre una ragazza esponeva una bandiera palestinese; il tutto concluso con l’esposizione della bandiera del PMLI e superfotografato e ripreso dai partecipanti e da alcuni free lance
sul posto.
Verso le 17 si concludeva il corteo con gli interventi finali degli organizzatori. Alle 18:15 giungeva un incoraggiante messaggio del Segretario generale al Segretario della Cellula napoletana con cui Giovanni Scuderi, rivolgendosi a militanti e simpatizzanti della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli affermava: “con il cuore colmo di riconoscenza vi ringrazio infinitamente per l’importante missione che avete compiuto oggi alla manifestazione nazionale della CGIL (…). Diffondendo con grande coraggio alle lavoratrici e ai lavoratori il messaggio del PMLI che la via maestra è quella della Rivoluzione d’Ottobre e non quella riformista e costituzionalista di Landini e dei democratici borghesi, voi avete reso un grande ed indimenticabile servizio a tutto il nostro amato Partito. Questa vostra missione storica rimarrà per sempre iscritta negli annali del PMLI. (…)”.
Nel messaggio di ringraziamenti al compagno Scuderi, il Segretario della Cellula ha tra l'altro scritto: “Innanzi tutto buon compleanno, 89 anni portati splendidamente sulle ali della tua salute fisica e soprattutto mentale che ci dona scritti importanti come quelli su la Via maestra che aggiornano la linea del Partito e ci aiutano a crescere”.
29 maggio 2024