Nella giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia
L'Italia non firma la dichiarazione europea sui diritti Lgbtqia+
Proprio il 17 maggio, giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, - una data fondamentale per le persone Lgbtiqa+ poiché è la data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la World Health Organization
, nel 1990, ha cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, riconoscendola come una variante naturale del comportamento sessuale del genere umano - il governo neofascista Meloni non ha sottoscritto la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiqa+ presentata dalla presidenza di turno belga del Consiglio Ue.
Su 27 paesi 18 l'hanno firmata e 9 no: Italia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.
La dichiarazione, i cui Paesi firmatari riaffermano "il loro impegno a promuovere l'uguaglianza e a prevenire e combattere le discriminazioni, in particolare sulla base dell'identità di genere, dell'espressione di genere, delle caratteristiche sessuali e dell'orientamento sessuale"
era stata preparata in occasione della giornata contro l'omolesbobitransfobia anche alla luce di un recente sondaggio dell'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione europea, in cui emerge l'aumento delle violenze e delle discriminazioni nei confronti della comunità Lgbtiqa+ in tutta Europa.
L'Italia, stando a quanto dichiarato da fonti del ministero della Famiglia all'agenzia Ansa, non ha aderito "insieme a un terzo degli Stati membri"
perché "era in realtà sbilanciata sull'identità di genere, quindi fondamentalmente il contenuto della legge Zan”,
cioè il ddl – ricordiamo - proposto dal deputato PD Zan dell'allora governo Draghi nel 2021 sui diritti civili Lgbtiqa+, affossato dai voti della Lega di Salvini, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Italia Viva di Renzi e parte di franchi tiratori della “sinistra”.
Con le crociate contro le famiglie “arcobaleno”, cioè famiglie formate da genitori dello stesso sesso e contro le persone transgender portate avanti dal governo neofascista Meloni, il nostro Paese è stato superato addirittura dall'Ungheria di Orban in quanto a diritti Lgbtiqa+ ed è tutto dire. A certificarlo è lo studio Rainbow Europe
sui diritti Lgbtiqa+ confermando che “L'unica cosa che cresce liberamente in Italia è l'omotransfobia
”, e posizionando il nostro Paese agli ultimi posti in classifica: al 33° posto su 49.
Dati che sbugiardano in pieno le dichiarazioni del nuovo Mussolini in vesti femminili Meloni: “Discriminazioni e violenze inaccettabili
(nei confronti delle comunità lgbtiqa+, ndr), che ledono la dignità delle persone e sulle quali i riflettori non devono mai spegnersi. Anche su questo fronte, il governo è, e sarà, sempre in prima linea”
mirate a rispondere ipocritamente alle parole di Mattarella, dette appunto dopo il voto contrario dell'Italia alla dichiarazione d'intenti contro l’omolesbobitransfobia della presidenza del Consiglio Ue, il quale affermava che il Paese “non è immune da episodi di omotransfobia”
e che sono evidenti “lacerazioni alla convivenza democratica... Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità”
invitando le istituzioni a impegnarsi “per una società inclusiva e rispettosa delle identità”
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Le parole della Meloni sono state peraltro smentite dalla stessa sua ministra della Famiglia e delle Pari opportunità Roccella famigerata per le sue posizioni retrograde, omofobe e antifemminili, e anche in questo caso non si è smentita dichiarando: “Non abbiamo invece firmato e non firmeremo nulla che riguardi la negazione dell’identità maschile e femminile”
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Il no dell'Italia a tale dichiarazione è una conferma della crociata neofascista, antifemminile, oscurantista e antiscientifica portata avanti dal governo neofascista Meloni nei confronti dei diritti delle donne, delle persone Lgbtiq+ e delle famiglie “arcobaleno”. Il governo Meloni è accanito contro ciò che reputa contrario all’esaltazione della famiglia “naturale”, quella cioè composta da un uomo e una donna, possibilmente sposata e prolifica come pretendono la morale, l’etica e la cultura borghese, reazionaria, antifemminile e cattolica.
In questo quadro si colloca la circolare del ministro dell’interno Matteo Piantedosi inviata a gennaio 2023, nella quale il governo ha sollecitato procure e tribunali a cancellare la registrazione delle famiglie composte da coppie dello stesso sesso portando alla loro discriminazione e soprattutto dei loro figli. Sullo stesso piano persecutorio rientra l’inchiesta voluta dal governo Meloni sul reparto, gli operatori e finanche gli adolescenti con varianza di genere dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Un attacco che ha portato le famiglie di questi adolescenti a incatenarsi pochi giorni fa davanti alla sede di Roma dell’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) contro il tavolo tecnico, imposto dal Ministero della Salute, sulla prescrizione della Triptorelina, farmaco che viene utilizzato per aiutare gli adolescenti con disforia di genere e che li aiuta a gestire con più calma i cambiamenti di un corpo in cui non si riconoscono.
In questo quadro si inquadra il ddl Varchi, che attualmente è in corso di esame in seconda commissione che punta a rendere universale il reato di “maternità surrogata”, già vietata in Italia, anche se commessa all'estero.
E a dare manforte al governo neofascista, antifemminile e omotransfobico Meloni giungono le parole offensive e per niente “francescane” di Papa Bergoglio, nell’incontro a porte chiuse di lunedì scorso dell'assemblea generale della Cei contro gli omosessuali: “Guardate: c’è già un’aria di frociaggine in giro che non fa bene. C’è una cultura odierna dell’omosessualità rispetto alla quale chi ha un orientamento omosessuale è meglio che non sia accolto”
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Questo governo è un nemico acerrimo delle masse popolari, delle donne e delle persone Lgbtiqa+! Diventa sempre più urgente che la piazza fermi il nuovo Mussolini con le vesti femminili della Meloni! Se ne è accorto anche Gabriele Piazzoni, segretario generale dell'Arci gay “Poi il 17 maggio, proprio nelle giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, mentre la premier postava sui social ammiccanti card arcobaleno per acchiappare voti alle elezioni, il suo governo in Europa negava la firma alla dichiarazione contro l’omolesbobitransfobia. Allora lo diciamo con chiarezza: non cadete nelle trappole delle card arcobaleno, questa destra è omofoba, sono odiatori convinti. È evidente: questa stagione dei Pride non è come tutte le altre. Porta dentro la rabbia e la protesta contro la persecuzione in atto verso di noi: nelle anagrafi, in Parlamento, negli ospedali, nei consultori. In tutti i luoghi in cui lo Stato dovrebbe accoglierci a sostenerci”.
Solo che Piazzoni alla fine del suo discorso fa il gioco dell'opposizione di cartone della “sinistra”, rivolgendosi a quel 6% in più di astensionismo nelle comunità Lgbtiqa+ invitandolo alla “pratica politica del voto”
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E invece se vogliamo dare un duro colpo al governo neofascista, antifemminile e omotransfobico Meloni dobbiamo cogliere questa importante occasione delle prossime elezioni europee, regionali e amministrative disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco!
Ne prendano coscienza anche le persone Lgbtiqa+ non cascando nelle illusioni elettorali e costituzionali, ma liberandosene, adottando l'astensionismo marxista-leninista.
Ma non basta. Occorre che dedichino le loro forze intellettuali e materiali allo sviluppo rivoluzionario della lotta di classe e all'organizzazione della rivoluzione socialista, che studino la teoria della rivoluzione socialista e del socialismo, cioè il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e si uniscano nel e attorno al PMLI. Perché solo col socialismo si può realmente e totalmente cambiare l'Italia sui piani economico, politico, istituzionale, sociale, culturale e morale.
29 maggio 2024