Elezioni amministrative a Forlì e a Cesena
Non votare i partiti borghesi al servizio del capitalismo
Perché le regioni e i comuni siano governati dal popolo e al servizio del popolo ci vuole il socialismo. Delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi
DIFFUSA LA LINEA ASTENSIONISTA DEL PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì
L’8 e 9 giugno oltre che alle elezioni per l'orpello parlamentare di Strasburgo, che non solo continua a contare niente nell'orientare politica e natura dell'Unione europea, non solo continua ad avere meno poteri dei parlamenti nazionali, ma addirittura mostra un volto ancor più antidemocratico, anticomunista e imperialista rispetto al recente passato, in Romagna si terranno le votazioni per il rinnovo di 59 amministrazioni, con 523.010 elettori “chiamati” dal capitalismo a “legittimare” le proprie amministrazioni borghesi.
A Cesena si contenderanno la poltrona il sindaco uscente Enzo Lattuca , sostenuto da 6 liste: PD Lattuca sindaco, Patto per Cesena: Pri ed Azione insieme, Movimento 5 stelle 2050, Popolari per Cesena con la lista “Civica Popolare per Enzo Lattuca sindaco”, Cesena 2024 Lattuca sindaco, Fondamenta Alleanza Verdi e Sinistra Europea verde Sinistra Italiana Psi; Marco Casali per la destra: Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (il suo partito), Lega Cesena, Forza Italia, “Insieme Casali sindaco”; Marco Giangrandi candidato della coalizione Cittadini al Centro: Cesena siamo noi, Italia Viva Cesena al centro, civica “Cambiamo”; e Paolo Sensini No vax e fondatore del “No Paura Day” (manifestazioni contro i vaccini svoltesi durante la pandemia) per “Cesena viva e unita per la pace e il bene comune”.
Al di là dello slogan di Lattuca “Cesena. Le cose belle si fanno insieme”, al quale verrebbe da rispondere “Le cose belle per chi? E insieme a chi? Alla borghesia e agli sfruttatori?”, il focus della campagna elettorale è stato spostato più volte sul tema della “sicurezza” tanto caro ai neofascisti, con la Lega che ha spinto per “l’aumento dei controlli della Polizia locale per garantire più sicurezza, soprattutto in zona stazione” e Lattuca che ha risposto ricordando che “lo status di capoluogo ha consentito al prefetto di chiedere più personale delle forze dell’ordine” e grazie ad un finanziamento regionale saranno messe in campo diverse soluzioni per “aumentare la presenza fisica degli agenti sul territorio”, dotandoli anche di ulteriori strumenti tecnologici.
Giangrandi ha ricevuto anche l’aperto sostegno di “Costituente Comunista” nata da una scissione del Pc del neofascista Marco Rizzo, che spostandosi sempre più a destra è finito poi con l’allearsi persino col fascista Alemanno , in quanto a loro dire “E’ l’unica formazione che parla di edilizia popolare, fasce deboli ed inclusività”,“Solo una lista civica creata da cittadini liberi che vivono del proprio lavoro può amministrare in maniera seria ed equilibrata questo comune”. Giangrandi è lo stesso che in un incontro tra i candidati organizzato dalla Cna, della quale tutti hanno sottoscritto le proposte, ha dichiarato tra l’altro che il “Ruolo del Comune dovrebbe essere quello di facilitare il lavoro delle imprese. Forse fino ad ora non è stata una priorità delle amministrazioni”. Tanto che anche la capogruppo leghista in Consiglio comunale, Antonella Celletti, nel caso si arrivasse al ballottaggio, punta ad una alleanza con Giangrandi: “Penso che ci siano più cose che ci uniscono al terzo polo rispetto a quelle che ci dividono. Se ci sarà un secondo turno, vedo quindi buone possibilità di dialogo per colmare le distanze con la coalizione che sostiene Giangrandi”.
A ben vedere quindi il sostegno di “Costituente Comunista” è dettato, oltre dal loro essere parte e partecipi del sistema capitalista, come appunto lo è Rizzo, anche dal fatto che la lista Cesena siamo noi ha accettato di presentare tra le sue file anche Genny Cavallo, già candidata nell’uninominale alla Camera dei deputati del 2022 per Italia Sovrana e popolare, di cui proprio Rizzo era il fondatore.
A Forlì, dove nel 2019 Gianluca Zattini col 53,1% dei voti validi, sul 57% degli aventi diritto, sconfisse al ballottaggio Giorgio Calderoni per il “centro-sinistra”, si sfideranno lo stesso Zattini, sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Popolo della famiglia, “La Civica-Forlì Cambia” (Azione e Italia Viva); Graziano Rinaldini ex direttore di “Formula Servizi”, per il “centro-sinistra”, sostenuto da: Pd, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra Italiana, civica “RinnoviAmo Forlì” (ex di Azione e Italia Viva); Vito Botticella per il Partito Comunista Italiano (partito che non perde il “vizio” borghese del parlamentarismo) e Maria Ileana Acqua (No Vax) della lista “ContiamoCi”.
Zattini, per il quale “Forlì è una città dove si vive bene” (forse per lui e i suoi amici politicanti e borghesi), pone ovviamente tra i suoi punti principali “Pnrr, familgia, natalità, sicurezza del territorio”, e chiede il voto alle masse perché “Se noi abbiamo fatto male in 5 anni loro in 50 anni hanno fatto peggio”, afferma di aver “onorato tutti i principi su cui si basa la Costituzione, basata sull’antifascismo” essendo sostenuto in primis dai fascisti di Fratelli d’Italia, ha pure “Reso omaggio a passati sindaci del Pd, Franco Rusticali, Nadia Masini, Roberto Balzani, Davide Drei… I disastri a cui penso quando mi volto a guardare gli ultimi cinquant’anni di storia di questa città sono il frutto dell’egoismo di una sinistra che ha bruciato talenti, maltrattato, espulso e abbandonato i suoi amministratori migliori. Non mi riferisco, dunque, ai sindaci del passato, alle persone che nel loro ruolo di amministratori hanno fatto bene, se non benissimo per la nostra città, ma all’ingerenza a tratti dispotica di Pci, Ds e Pd che, ancora oggi, non riescono a farsi una sana autocritica”. A conferma delle (non) “differenze” tra candidati borghesi di diversi schieramenti!
Da parte sua Rinaldini ha cercato di attaccare Zattini principalmente sui temi dell’alluvione, ma anche le precedenti amministrazioni di Forlì e le attuali delle città limitrofe appartenenti al “centro-sinistra” hanno le stesse responsabilità nell’incuria e nella manutenzione del territorio, e su quello della cementificazione e del rilascio di autorizzazioni commerciali, di cui però lo stesso Zattini ha addossato le responsabilità alle amministrazioni precedenti di “centro-sinistra”.
In un incontro tra i candidati organizzato dalla Cna, della quale tutti hanno sottoscritto le proposte, compreso Botticella del Pci, lo stesso Botticella ha affermato che “la pressione fiscale è un problema in questo paese, gli artigiani sono penalizzati, è ovvio. I problemi si riflettono sui salari che non sono adeguati e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro perché hanno un costo ma non possiamo dare la colpa solo agli imprenditori. Per avere una società più equa, dobbiamo intervenire su questi aspetti… Stiamo andando a perdere la spina dorsale, gli artigiani sono sempre meno”.
Com’è scritto nel Programma amministrativo del PMLI per Forlì al servizio del popolo e governata dal popolo, pubblicato sul nostro sito e sul n° 20 de “Il Bolscevico”: “Da una parte la giunta comunale in questi 5 anni non ha portato nessun reale cambiamento alle politiche che erano state adottate nel corso delle amministrazioni che l’avevano preceduta, anzi ha incolpato proprie queste di essere responsabili anche delle politiche attuali, alle quali sarebbe in qualche modo vincolata, come ad esempio per la cementificazione che sta stravolgendo la nostra città, dall’altra parte ‘l’opposizione’ di ‘centro-sinistra’ è stata alquanto blanda e tale solo a parole, solo con l’avvicinarsi delle elezioni ha tentato di distinguersi in qualche modo dall’amministrazione Zattini, basti dire che anche recentemente in occasione della votazione sul ‘Polo H’ si è espresso contrario in consiglio comunale ma poi ha votato a favore nel consiglio provinciale.
Questo dimostra che la politica che perseguono tanto la destra quanto il ‘centro-sinistra’ è sostanzialmente la stessa, si differenziano più che altro nei modi, ma entrambi gli schieramenti rappresentano gli interessi della borghesia, pur cercando di carpire il voto del popolo… Questo è solo un sintetico resoconto dell’operato della giunta Zattini, dal quale ne deriva un bilancio molto negativo, perché di fatto non ha risolto nessuno dei problemi reali che affliggono le masse popolari e lavoratrici della nostra città, come invece ci vogliono far credere, anzi in questi anni le condizioni di vita, di lavoro e di studio sono peggiorate e ognuno lo può verificare in base alla propria situazione. La giunta Zattini ha governato per conto e negli interessi economici della borghesia, e non può che essere così trovandoci nel capitalismo, ma allora non può avere i voti del popolo!
Anche il ‘centro-sinistra’, che è pienamente amalgamato nel capitalismo, non potrà fare nulla di sostanziale per le masse, perché pur presentandosi con una facciata più ‘democratica’ rispetto alla copia locale del governo neofascista Meloni, dovrà comunque rispondere agli stessi interessi economici, cioè quelli della borghesia, e lo dimostra ciò che ha fatto amministrando la città prima della giunta Zattini e ciò che ha fatto in questi 5 anni, non distinguendosi in nulla di sostanziale da chi ha governato la città. Per questo neanche il ‘centro-sinistra’ può avere i voti del popolo!
E a ben vedere non li può avere nessuno dei candidati, anche chi si presenta al di fuori di questi schieramenti perché finisce comunque per legittimare le istituzioni borghesi che sono inservibili per soddisfare i bisogni e le aspirazioni della masse popolari e lavoratrici, ciò può avvenire solo abbattendo il capitalismo e conquistando il socialismo, e il socialismo non si conquista con le elezioni!
Per questo invitiamo le elettrici e gli elettori a votare il PMLI astenendosi alle prossime elezioni comunali dell’8 e 9 giugno (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco)”.
Estratti del nostro Programma amministrativo per Forlì sono stati diffusi giovedì 30 maggio presso il quartiere Cava a Forlì, uno dei più colpiti dall'alluvione del maggio dell'anno scorso.
Astieniti alle elezioni comunali dell’8-9 giugno!
Per Forlì e Cesena governate dal popolo e al servizio del popolo!
Per l’Italia unita, rossa e socialista!

5 giugno 2024