Secondo il World Press Freedom Index 2024
L'Italia arretra nella classifica sulla libertà di stampa
Il World Press Freedom Index 2024, il rapporto che contiene la classifica della libertà di stampa stilata dall'associazione Reporter senza Frontiere che è stato pubblicato lo scorso 3 maggio, ha classificato l'Italia, che perde cinque posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno dove era al 41° posto, al 46esimo posto al mondo.
L'Italia nel 2022, quando fu pubblicato il primo rapporto sulla libertà di stampa, era al 40° posto.
"Alcuni gruppi politici
- si legge a proposito dell'Italia nel rapporto che accompagna la classifica di quest'anno - alimentano l’odio e la sfiducia nei confronti dei giornalisti insultandoli, screditandoli e minacciandoli
”. “Altri
– continua il rapporto - stanno orchestrando un’acquisizione dell’ecosistema mediatico, sia attraverso media di proprietà statale sotto il loro controllo, sia attraverso media di proprietà privata attraverso acquisizioni da parte di uomini d’affari alleati
”.
Il riferimento di Reporter senza Frontiere è diretto da una parte a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini e ad altri ministro del governo per ciò che riguarda il sistematico screditamento, da parte loro, della stampa critica nei confronti del governo, e dall'altra all'editore, nonché deputato leghista, Antonio Angelucci, che ha acquisito l'agenzia di stampa Agi e che sta creando un monopolio editoriale di destra non indifferente.
Il rapporto non manca di mettere in rilievo che la libertà di stampa è comunque messa gravemente in pericolo in tutto il mondo in quanto "un numero crescente di governi e autorità politiche
– si legge nel prosieguo del rapporto - non stanno assolvendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico ad avere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate
”.
In testa alla classifica ai primi tre posti sono risultate Norvegia, Danimarca e Svezia: ''in questi paesi
- si legge nel rapporto - non è stato registrato alcun caso di censura né di minaccia o intimidazione ai danni dei giornalisti
''.
Gli Stati Uniti sono al 55° posto - ben al di sotto rispetto a quasi tutti i Paesi della UE - mentre nel 2002, quando fu pubblicato il primo rapporto World Press Freedom Index, erano al 17°: anche in questo caso l'atmosfera tra la stampa e l'amministrazione di Bush si è nettamente deteriorata dopo che quest'ultima, facendo appello alla sicurezza nazionale, ha iniziato a ostracizzare tutti i giornalisti che mettono in discussione la sua guerra antiterrorismo, e certamente non ha fatto bene alla libertà di stampa americana l'amministrazione, che sfortunatamente potrebbe riproporsi, di una figura nettamente antidemocratica e populista come quella di Donald Trump, che ha fatto scuola nelle Americhe e non solo, generando mostri politici come Bolsonaro in Brasile e Milei in Argentina.
Grazie al governo neofascista Meloni e a editori fascioleghisti come Angelucci l'Italia si trova quindi ben al di sotto di Taiwan (27° posto), Mauritania (33°), Macedonia del Nord (36°) e Montenegro (40°).
12 giugno 2024