Conferenza di pace in Svizzera del 15-16 giugno
84 Paesi riaffermano l'integrità territoriale dell'Ucraina e chiedono una pace giusta
Il nuovo zar del Cremlino pretende la resa incondizionata dell’Ucraina. Zelensky: “Di Putin non ci si può fidare. È come quando Hitler diceva ‘datemi una parte di Cecoslovacchia e finisce qui’ ”. La Cina invita Russia e Ucraina “a incontrarsi a metà strada”
Si è svolta con successo il 15 e 16 giugno in Svizzera, nel blindatissimo complesso del Bürgenstock, sul lago di Lucerna, la Conferenza sulla pace in Ucraina, con un centinaio di delegazioni internazionali, in gran parte occidentali, e 57 capi di Stato e di governo. Un esito per niente scontato, vista la campagna di disinformazione e denigrazione orchestrata da settimane dall’imperialismo dell’Est, con la vistosa assenza dei Brics (in particolare Brasile e India, oltre a Russia e Cina), fino alle dichiarazioni della vigilia del nuovo zar del Cremlino Putin, piombate sul vertice come una bordata di proiettili d’artiglieria.
Il comunicato finale (pubblicato a parte) approvato da 84 paesi e organizzazioni di tutti i continenti “riafferma l'integrità territoriale” dell'Ucraina, sottolinea che "il dialogo tra tutte le parti è necessario per porre fine" al conflitto e sollecita il completo scambio di prigionieri di guerra e il ritorno dei bambini deportati dalla Russia. Nel testo si denuncia anche "la militarizzazione della sicurezza alimentare". “Abbiamo avuto – si legge nel testo finale congiunto - uno scambio fruttuoso, esaustivo e costruttivo di diversi punti di vista sui percorsi verso un quadro per una pace globale, giusta e duratura, basata sul diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite. In particolare, riaffermiamo il nostro impegno ad astenerci dalla minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato, i principi di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli Stati, compresa l’Ucraina, all’interno dei loro confini riconosciuti a livello internazionale, comprese le acque territoriali, e la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici come principi del diritto internazionale”.
Inoltre, continua il testo approvato “abbiamo una visione comune sui seguenti aspetti cruciali: In primo luogo, qualsiasi utilizzo dell'energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto, tutelato e rispettoso dell'ambiente”, in secondo luogo, “La sicurezza alimentare non deve essere in alcun modo usata come arma. I prodotti agricoli ucraini dovrebbero essere forniti in modo sicuro e gratuito ai paesi terzi interessati”, in terzo luogo, “tutti i prigionieri di guerra devono essere liberati mediante scambio completo. Tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente, e tutti gli altri civili ucraini detenuti illegalmente, devono essere rimpatriati in Ucraina”.
"Alcuni Paesi hanno deciso di non firmare, dobbiamo rispettare le opinioni di tutti: arriveranno", ha affermato un soddisfatto quanto realista Volodymyr Zelensky alla fine del vertice di pace. "In 84 hanno firmato subito, per me è un grande successo. Certi Paesi hanno la loro visione sulla guerra e c'è anche l'eredità storica dell'Urss nelle relazioni con alcuni Paesi e questo va tenuto conto… Stiamo rispondendo all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia non solo con una difesa su vasta scala della vita umana, ma anche con una diplomazia su vasta scala... In questi giorni si sono riuniti centouno paesi e organizzazioni internazionali – un grande successo per l’Ucraina e per tutti i partner – e il nostro giusto obiettivo è che tutti i paesi del mondo si uniscano a questa nobile causa. Le generazioni politiche precedenti ci hanno lasciato la Carta delle Nazioni Unite come base per la cooperazione dei popoli. Trasmetteremo alle prossime generazioni un meccanismo efficace per attuare la Carta delle Nazioni Unite”. “È importante – ha aggiunto Zelensky - che tutti i partecipanti al vertice sostengano l’integrità territoriale dell’Ucraina perché non ci sarà pace duratura senza integrità territoriale. L’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità sono state riconosciute da assolutamente tutti i partecipanti al Vertice. La maggioranza del mondo. Ciò fornisce un forte sostegno all’Ucraina… Ci sono due modi per costringere la Russia alla pace. Il primo è diplomatico, il secondo è una forte difesa e un potente esercito”.
"La Cina ha influenza politica sulla Russia, può aiutarci", ha aggiunto il presidente ucraino, spiegando che "rispettiamo la Cina e la sua integrità territoriale, chiediamo che Pechino rispetti la nostra. Non abbiamo mai detto che la Cina è nostra nemica, abbiamo un solo nemico: Putin" e "vorrei che la Cina fosse nostra amica", ha aggiunto.
Intanto da Pechino è arrivato un appello a Russia e Ucraina “a incontrarsi a metà strada” e “ad avviare tempestivamente i colloqui di pace per raggiungere un cessate il fuoco e la fine della guerra”. Parola del vice rappresentante permanente della Cina presso l'ONU, Geng Shuang, alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite convocata su richiesta della Russia alla vigilia del vertice. “La posizione della Cina sulla questione ucraina è coerente e chiara” ha proseguito il diplomatico di Pechino, che ha ribadito come il suo Paese sia intenzionato “a mantenere una stretta comunicazione con tutte le parti”.
"Due settimane fa si scriveva che l'Arabia Saudita aveva declinato l'invito al summit e noi sapevamo che non era vero. Il fatto che sia qui dimostra che è impegnata nel processo di pace: Riad è nella partita". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di alcuni Paesi del Sud Globale. Riad aveva parlato della necessità di "compromessi difficili". "Noi rispettiamo le posizioni degli altri Paesi. La nostra posizione è chiara: i principi fondamentali del diritto internazionale e della carta dell'Onu devono essere al centro del processo di pace, sul resto possiamo parlare". "I Paesi che non sono venuti al vertice vedono quello che sta accadendo: l'Ucraina sta costruendo consenso intorno alla formula di pace e questo ci permette di compiere enormi passi avanti verso una pace giusta, non a tutti i costi", ha aggiunto Kuleba, sottolineando che "il prossimo summit dovrebbe portare alla fine della guerra e abbiamo bisogno che l'altra parte sia al tavolo: il nostro compito è portare l'Ucraina a quel tavolo il più forte possibile". Per il il capo di stato maggiore ucraino Yermak, “Anche se Russia e Cina non erano presenti”, il vertice è stato “una vittoria”, grazie all’”ampia partecipazione da tutti i continenti del mondo, compresi alcuni paesi africani e del sud del mondo filo-russi”.
Tuttavia Zelensky ha chiosato al termine del summit che "siamo in guerra, non abbiamo tempo, il lavoro per il prossimo vertice deve prendere mesi, non anni", precisando di aver già proposto la creazione di "gruppi di lavoro". "Quando saremo pronti, ci sarà un nuovo vertice e alcuni Paesi si sono già offerti di ospitarlo". Questi gruppi di lavoro, secondo Zelensky, potrebbero essere ospitati da diversi Paesi disponibili ad accogliere le delegazioni, che saranno a vari livelli, sia di "consiglieri" - come nelle prime fasi del processo che ha portato al vertice di Lucerna - sia di "ministri". Si lavorerà su "temi specifici". "È importante che tutti i partecipanti hanno sostenuto l'integrità territoriale dell'Ucraina, altrimenti non ci sarà pace".
Il 14 giugno erano arrivate la raffica di dichiarazioni del leader del Cremlino ad un incontro con gli alti funzionari del Ministero degli Esteri russo, in cui illustrava la proposta nazizarista per concludere “l’operazione speciale”. “L’essenza della nostra proposta – ha affermato il criminale di guerra Putin - non è una tregua temporanea o un cessate il fuoco, come l’Occidente potrebbe preferire, per consentire al regime di Kiev di riprendersi, riarmarsi e prepararsi per una nuova offensiva. Ribadisco: non si tratta di congelare il conflitto, ma della sua soluzione definitiva. E lo ribadisco: una volta che Kiev accetterà la linea di condotta proposta oggi, compreso il ritiro completo delle sue truppe dalle regioni DPR, LPR, Zaporozhye e Kherson, e inizierà seriamente questo processo, saremo pronti ad avviare i negoziati tempestivamente senza indugi. Ribadisco la nostra ferma posizione: l’Ucraina dovrebbe adottare uno status neutrale, non allineato, essere libera dal nucleare e sottoporsi a smilitarizzazione e denazificazione. Questi parametri sono stati ampiamente concordati durante i negoziati di Istanbul nel 2022, compresi dettagli specifici sulla smilitarizzazione come il numero concordato di carri armati e altre attrezzature militari. Abbiamo raggiunto un consenso su tutti i punti. Certamente i diritti, le libertà e gli interessi dei cittadini di lingua russa in Ucraina devono essere pienamente tutelati. Dovrebbero essere riconosciute le nuove realtà territoriali, compreso lo status delle repubbliche popolari di Crimea, Sebastopoli, Donetsk e Lugansk, delle regioni di Kherson e Zaporozhye come parti della Federazione Russa. In futuro questi principi fondamentali dovranno essere formalizzati attraverso accordi internazionali fondamentali. Naturalmente ciò implica anche la rimozione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia. Credo che la Russia stia proponendo un’opzione che consentirà di porre fine davvero alla guerra in Ucraina, ovvero chiedere di voltare la tragica pagina della storia e, anche se con difficoltà, gradualmente, passo dopo passo, ripristinare le relazioni di fiducia e di vicinato tra Russia e Ucraina e in tutta l’Europa”.
Il presidente ucraino dalla Svizzera rispondeva: "la Russia e il suo leader non sono pronti alla pace. Putin ha però compiuto un grande errore, utile per noi: perché le sue parole, il suo cosiddetto piano di pace, hanno mostrato che non è interessato alla pace e questo lo hanno riconosciuto qui anche Paesi che hanno visioni diverse". Di Putin “non ci si può fidare” ha aggiunto. “È come quando Hitler diceva ‘datemi una parte di Cecoslovacchia e finisce qui”. Non meno perentorio il segretario alla Difesa statunitense Blinken: “Putin ha occupato illegalmente il territorio ucraino sovrano e non è in alcuna posizione di dettare all’Ucraina cosa deve fare per portare la pace”. Quella di Putin, gli faceva eco il segretario generale della NATO Stoltenberg, “non è una proposta di pace”, ma di “maggiore aggressione e maggiore occupazione” dimostrando che “l'obiettivo della Russia è controllare l’Ucraina”.
"Nessun Paese accetterebbe mai i termini vergognosi di Putin. Il percorso per la pace reale richiede determinazione, alla fine toccherà all'Ucraina decidere i termini di una pace giusta. Chiedo alla Russia di ascoltare la voce della comunità internazionale", ha dichiarato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice di pace.
19 giugno 2024