A Roma, Torino, Milano e Firenze studenti ed attivisti in piazza per lo stop al genocidio del popolo palestinese
In migliaia denunciano i crimini sionisti, chiedono il ritiro delle truppe israeliane e rivendicano il diritto di manifestare il prossimo 5 ottobre. Lanciata la parola d'ordine “Uno Stato due popoli”
Sabato 21 settembre, nella prima settimana di riapertura delle scuole, gli studenti e le studentesse, assieme ad attivisti antisionisti di ogni genere ed età, sono tornati in piazza a Roma, Torino, Milano e Firenze a sostegno del popolo palestinese e per denunciare l'aggressione nazisionista del boia Netanyahu mandante del genocidio in atto a Gaza.
A Roma
un migliaio di ragazze e di ragazzi hanno sfilato nel corteo partito da piazza Vittorio ed organizzato dall'Associazione dei palestinesi in Italia, dal Coordinamento di solidarietà con il movimento palestinese e da altre sigle studentesche come Cambiare Rotta e Osa (Opposizione studentesca d'alternativa).
Ad aprirlo l'immagine di un bambino con la scritta “Mi hanno detto che tutti i bambini sono uguali, era una bugia”, circondata da tantissime bandiere palestinesi al vento e da altrettanti cartelli e striscioni che riportavano vari slogan che nel corso della manifestazione sono stati lanciati dagli studenti. “Palestina libera, ora intifada”, “Netanyahu fascista, Israele stato terrorista” e “Stop genocidio, stop sionismo” i più ricorrenti. Significativa la scritta: “Ieri partigiani, oggi antisionisti e antifascisti”.
Importanti e determinate anche le dichiarazioni dei ragazzi e delle ragazze nei comizi volanti durante il percorso, nei quali hanno denunciato che Israele “non si sta difendendo, sta massacrando un popolo. Hanno infranto qualsiasi linea rossa e sta cercando di provocare i suoi vicini”, con chiaro riferimenti alle esplosioni in Libano dei giorni scorsi.
Il rumoroso e colorato corteo capitolino ha sostato in piazzale Aldo Moro, di fronte all'università La Sapienza, che la polizia del ministro Piantedosi aveva blindato con sei camionette della polizia di Stato e decine di agenti in assetto anti-sommossa. In quel presidio sono state intonate le canzoni intonate “Bella Ciao” e “Casa mia” di Ghali, già oggetto di critica e censura durante il recente festival di San Remo quando in diretta TV aveva solidarizzato con il popolo palestinese e la sua resistenza.
La manifestazione si è poi chiusa intorno alle 18:30 a piazzale Tiburtino. Con alcuni interventi finali nei quali è stata rilanciata la parola d'ordine “Uno Stato due popoli”. “Noi non crediamo alla soluzione due popoli e due Stati – hanno affermato gli studenti assieme alle associazioni palestinesi - perché Israele e la comunità internazionale se ne sono serviti per continuare ad espandersi”.
A Torino
oltre cinquecento attivisti pro Palestina hanno sfilato in un corteo partito dalla zona di Ponte Mosca che si è concluso in piazza Vittorio Veneto. "Dal Libano alla Palestina Israele genocida! Sempre al fianco della Resistenza", si leggeva nello striscione che ha aperto la manifestazione. Tra le tante bandiere palestinesi anche quelle libanesi, oltre a cartelli contenenti slogan contro Israele sionista. In piazza Castello era presente uno stand dell'esercito ed i manifestanti hanno imbrattato un caccia F35 con la scritta “Nato killer go home”.
A Milano
sabato 21 settembre si è tenuto il cinquantesimo corteo in solidarietà con il popolo palestinese. Alcune centinaia di manifestanti sono partite da via Predabissi alle 15.30 per giungere in piazza Leonardo da Vinci. Le associazioni e le varie realtà palestinesi che l'hanno organizzato hanno dichiarato che continueranno a scendere in piazza finché non ci sarà un cessate il fuoco permanente e non si fermerà il genocidio in atto.
A Firenze
decine di bandiere palestinesi e slogan contro Israele sionista sono state sventolate alla manifestazione contro la possibile installazione del comando Nato alla ex-caserma Predieri che il Comitato Provinciale di Firenze del PMLI ha appoggiato attraverso un comunicato stampa pubblicato a parte. Oltre cinquecento persone in prevalenza giovani, studenti, studentesse ed attivisti della sinistra cosiddetta "antagonista" hanno percorso in corteo un lungo tragitto che da largo Cesare Battisti è giunto fino al centro sociale CPA Firenze Sud di via Villamagna, terminato con alcuni interventi contro la Nato, contro Israele e contro "la guerra".
I cortei – ai quali hanno partecipato manifestanti di ogni genere ed età - che hanno segnato la ripresa della mobilitazione studentesca nella capitale in solidarietà col popolo palestinese in lotta e contro i sionisti israeliani, sono stati contraddistinti anche da un messaggio chiaro lanciato al governo neofascista Meloni che attraverso il suo ministro degli interni Piantedosi, al momento vorrebbe vietare la manifestazione nazionale indetta a Roma il 5 ottobre dai promotori.
Dopo aver ascoltato i pareri del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica ed il Prefetto di Roma, le forze dell’ordine e l’Antiterrorismo, il Viminale ha infatti reso pubblica “la decisione sofferta di non autorizzare la manifestazione”, poiché i Giovani Palestinesi nel promuovere la manifestazione, hanno esaltato la resistenza palestinese nel suo complesso, inclusa l’operazione militare dello scorso 7 ottobre.
In realtà, non appena è stata annunciata la manifestazione, sono saliti in cattedra i maggiori esponenti neofascisti del governo, ai quali hanno fatto eco renziani e piddini, e i più destrorsi esponenti della comunità ebraica che hanno chiesto di vietarla, commettendo così un vergognoso attacco alle più basilari libertà costituzionali democratico-borghesi del nostro Paese.
“Noi non rinunceremo a quella data – hanno sottolineato i manifestanti in entrambe le piazze – Il governo Meloni non si sogni di vietare questa manifestazione. Noi a Roma il 5 ottobre ci saremo”.
Anche il PMLI ci sarà per esprimere e manifestare il suo pieno sostegno alla resistenza palestinese senza nessun distinguo fra le sue componenti, e contro il regime sionista che perpetra il genocidio a Gaza e lo estende anche in Cisgiordania ed in Libano, ma anche per denunciare il governo neofascista Meloni che sostiene Netanyahu col quale porta avanti numerose collaborazioni universitarie e commerciali, ma anche militari, su tutte quelle con Leonardo Spa.
Una denuncia che punta il dito anche nei confronti delle complicità internazionali che consentono a Israele sostegno diplomatico e tutele in ogni sede, dall’ONU alla FIFA, passando per i tribunali internazionali, fino alla propaganda mediatica di casa nostra. È grazie a questo combinato disposto che Netanyahu può continuare impunemente il massacro sistematico di stampo nazista del popolo palestinese.
25 settembre 2024