Procedimento disciplinare contro l'insegnante che aveva criticato Valditara

A poco più di un mese dalla prima sanzione di censura per “Comportamenti non conformi” inflittagli ad agosto dall'ufficio scolastico regionale del Lazio, Christian Raimo, docente di storia e filosofia in un liceo romano, ex assessore alla Cultura nel municipio III e candidato alle scorse elezioni europee con Avs, il 1° ottobre è stato colpito da un nuovo provvedimento disciplinare per aver osato criticare dal palco della festa di Avs e sui social la politica scolastica capitalista, neofascista, classista, meritocratica, aziendalista, autonomista e punitiva del ministro fascioleghista dell'Istruzione e del “Merito” Giuseppe Valditara.
L’accusa è di aver violato alcuni articoli del nuovo codice di comportamento dei docenti e leso l’immagine del ministero. Il nuovo procedimento può comportare l'immediata sospensione dall’insegnamento senza stipendio e addirittura il licenziamento del professor Raimo.
“Sono stato raggiunto da un altro provvedimento disciplinare da parte dell'ufficio scolastico regionale, dal ministero dell'istruzione e del merito insomma – ha denunciato Raimo su Facebook - il secondo dopo un primo a cui sto facendo ricorso perché finito con una sanzione della censura. Dovrò presentarmi a un'altra udienza nelle prossime settimane. È un provvedimento per le critiche che ho fatto alle idee, alle parole, alle scelte politiche, alle decisioni politiche, alle norme introdotte del ministro Valditara. In questo modo avrei violato alcuni articoli del nuovo codice di comportamento dei docenti, perché avrei leso l'immagine del ministero. Sono sconcertato, preoccupato, allibito... Mi sembra un ovvio principio di qualunque democrazia distinguere ministero e persona. Mi sembra un altro ovvio principio di qualunque democrazia che poter criticare il potere sia un diritto fondamentale. Non ho molto altro da dire. Per fortuna c'è un appello che hanno scritto altre/i per me, visto che questo non è un caso personale, ma mette a rischio alcuni diritti fondamentali di tutte/i”.
Il riferimento è all’appello lanciato nei giorni scorsi da un gruppo di intellettuali, scrittori e artisti, in difesa di Raimo. Tra i firmatari figurano fra gli altri il premio Nobel Giorgio Parisi, i cantanti Colapesce e Dimartino, Cosmo e Vasco Brondi, gli scrittori Roberto Saviano, Zerocalcare, Paolo Giordano, Nicola Lagioia, Valeria Parrella, Teresa Ciabatti, Giancarlo De Cataldo, i registi Matteo Garrone e Sandro Veronesi e poi Fabrizio Gifuni, Gad Lerner, Luigi Manconi.
“In Italia un insegnante rischia il licenziamento per aver criticato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. È una notizia grave e allarmante, che dice molto sulla democrazia sostanziale che viviamo oggi in Italia e sulla torsione autoritaria in atto – si legge nell’appello - La situazione ha dell’incredibile, visto e considerato che il docente ha semplicemente paragonato, con una citazione pop immediatamente comprensibile, le politiche del ministro Valditara alla ‘Morte Nera’ che nel film-cult Star Wars l’alleanza ribelle colpisce mentre se ne sta ultimando la costruzione. Un modo popolare per dire che il punto debole del governo è proprio l’idea di scuola della destra. Adesso quelle dichiarazioni vengono utilizzate per tentare di silenziare Raimo, minacciando di estrometterlo dalla scuola, adducendo come ragione il fatto che avrebbe leso l’immagine dell’istituzione scolastica in pubblico, per di più facendolo sui social”.
Nell'esprimere piena solidarietà e sostegno al professor Raimo, auspichiamo che il proletariato, le masse popolari, gli intellettuali, scrittori, artisti, insegnanti e tutto il movimento studentesco antifascista prendano al più presto coscienza che è ritornato al potere il fascismo di Mussolini nelle vesti femminili, “democratiche” e costituzionali di Giorgia Meloni.
Altro che “torsione autoritaria” della democrazia o “democratura”. Siamo di fronte a una dittatura neofascista: come ai tempi di Mussolini e della fascistissima riforma Gentile, oggi Meloni e Valditara impugnano il manganello disciplinare per ridurre all'ordine gli insegnanti che osano criticare la fascistizzazione della scuola e della società e le misure di controllo politico e di epurazione del corpo insegnante.

16 ottobre 2024