Comunicato del Comitato provinciale di Firenze del nostro Partito
La censura preventiva del manifesto del PMLI sulla Liberazione di Firenze copre il governo neofascista Meloni
L'amministrazione comunale dopo oltre mesi risponde all'interrogazione del consigliere Palagi
Con un clamoroso ritardo di oltre 3 mesi, nella seduta consiliare del 28 ottobre, la giunta Funaro (PD) per voce dell'assessore Bettarini, ha finalmente risposto all'interrogazione 466 presentata dal consigliere comunale Dmitrij Palagi, dal titolo “Antifascismo, manifesti e PMLI, mancano le risposte politiche”. Nella sua risposta Bettarini ha ribadito che le motivazioni del diniego all'affissione dei manifesti che celebravano l'anniversario della Liberazione di Firenze dal nazifascismo sono legate non a questioni politiche, ma alle leggi penali esistenti che potrebbero in qualche modo configurare gli estremi del reato di diffamazione e di offesa arrecata ad un corpo politico, nel caso il governo Meloni.
A supporto di questa tesi, che odora di opportunismo e che rappresenta nei fatti una vergognosa arrampicata sugli specchi, Bettarini tira in ballo un orientamento della Cassazione circa la illegittimità della “critica politica” qualora “le espressioni denigratorie siano generiche e non collegabili a specifici episodi” e in qualche modo “ostili” e “lesivi della dignità dell'avversario”.
Quindi, secondo la giunta Funaro, le politiche neofasciste del governo Meloni in ambito fiscale ed economico, quelle estere e sull'immigrazione, i manganelli che si abbattono continuamente sugli operai in lotta per il loro posto di lavoro, sugli studenti e le studentesse che si battono per la libertà della Palestina, la repressione che sta colpendo gli attivisti per il clima, il nuovo decreto sicurezza, il continuo susseguirsi di dichiarazioni di chiara apologia del fascismo da parte di esponenti del governo dalla spiccata e storica militanza neofascista, e un simbolo che mantiene ancora la fiamma tricolore del Movimento Sociale al suo interno, non sono “specifici episodi” che giustificherebbero un governo rappresentato dal suo presidente del Consiglio, raffigurato in divisa mussoliniana ed orbace.
Un’assonanza che non disdegna neppure Meloni, dal momento in cui non prende le distanze neppure formali dal fascismo e da Mussolini, e che non meno di una settimana fa ai microfoni della trasmissione Report
, ha rilanciato con nero orgoglio il motto “Dio, Patria e Famiglia”.
Insomma, le sedi dell'estrema destra in città rimangono aperte, ma per Funaro il PMLI non può esprimersi mostrando Meloni e il suo esecutivo per quel che è, come peraltro fatto in precedenza, in un quadro normativo analogo, contro i governi passati come quelli di Berlusconi, che hanno portato avanti coperti da simboli e coalizioni diverse, controriforme e leggi dal chiaro sapore neofascista.
Oggi, al termine di questa vicenda che ha tutta l'aria di non essere l'ultima, appare ancor più chiaro che Funaro abbia voluto tutelare e coprire il governo Meloni più di quanto fatto in passato da coloro che l'hanno preceduta rispetto ai governi al tempo in carica, anch’essi portatori di riforme di chiaro stampo neofascista, e così rappresentati dal nostro Partito. Va inoltre considerato che, con la censura preventiva del manifesto del PMLI sulla Liberazione di Firenze dal nazifascismo, la giunta di Firenze ha soppresso la libertà di espressione tutelata dalla Costituzione.
“Abbiamo la certezza -
ha affermato nella sua nota ufficiale Palagi - che il giudizio del PMLI sarà coerente anche con qualsiasi governo verrà, a meno che non si avvii il processo rivoluzionario che tale formazione auspica. Vorremmo che la democrazia garantisse la possibilità di esprimere il loro giudizio, per noi legittimo".
Assolutamente vero. Noi ringraziamo ancora una volta Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune - per la corretta, esemplare e premurosa collaborazione alla ricerca di questa verità antifascista che in ogni caso farà storia nella città del Giglio.
Partito marxista-leninista italiano
Comitato provinciale di Firenze
Firenze, 7 Novembre 2024