Grave decisione del sindaco voltagabbana
Demolito a Ischia lo storico “Capricho” di Casamicciola
Il PMLI chiede ufficialmente lo scioglimento del Consiglio comunale
Dal corrispondente della Cellula “Il Sol dell'Avvenir” di isola d'Ischia
L’ultimo capolavoro politico di Giosy Ferrandino, sindaco di Casamicciola Terme, già sindaco del comune di Ischia, ex europarlamentare PD, già esponente della Margherita e poi, alle ultime euroelezioni, trombato come candidato di Azione, ora alla ricerca di uno spazio politico in Forza Italia, lo vede protagonista di una iniziativa vergognosa: l’abbattimento di un locale storico, simbolo della memoria sociale, turistica e culturale non solo di Casamicciola ma dell’intera isola, il “Capricho di Calise”.
A vedere oggi l’area su cui si ergeva si ha l’impressione di trovarsi dinanzi ad un’area rasa al suolo da un razzo israeliano. Era una costruzione di circa 500 mc in stile “Moresco”, progettata dall’arch. Ugo Cacciapuoti nel 1959, in regime di concessione ad un privato dal Comune, in virtù dei diritti aragonesi sulle spiagge del XV secolo, poi trasformato con miglioramenti architettonici e paesaggistici 10 anni dopo (1969) in struttura commerciale (Bar, Ristorante, Tea Room, Pizzeria, Night Club) denominato “Complesso Calise” per la proprietà di Emiddio Calise e del suo gruppo familiare.
Negli anni '70 del '900 e per oltre un ventennio, il Complesso Calise divenne il principale attrattore turistico di Casamicciola per la sua posizione strategica. Di particolare pregio il pavimento interno in ceramica d’arte dell’ingresso, opera dell'artista Giovanni De Simone.
Il progressivo degrado del Complesso - per le vicende giuridiche, finanziarie, economiche - riflette la decadenza politica, sociale ed economica di Casamicciola negli ultimi 50 anni. Il “Capricho” ha ospitato, fino allo scorso anno, il Consiglio comunale e per di più il Dipartimento della Protezione Civile. Eppure, il Commissario alla ricostruzione e all’emergenza, on. avv. Giovanni Legnini, in un comunicato del 29/12/2023, rendeva noto che il comune di Casamicciola è stato autorizzato “ad avviare l’iter per la presentazione di un progetto per la demolizione dell’ex-Capricho de Calise salva la possibilità di ricostruzione dell’edificio anche in altra sede”. La decisione della demolizione dopo un impegno di spesa per “Lavori di adeguamento, ripristino e riqualificazione della casa comunale denominata ex-Capricho de Calise” per 3 milioni e 139 mila euro.
Un susseguirsi di decisioni assurde e capotiche, mentre manca un Progetto di Riqualificazione Urbana o un PUC, come impone la legge regionale inapplicata fin dal 2004 e mentre è mancato un dibattito in Consiglio comunale.
Questa “grande opera” dell’europarlamentare trombato cade a oltre sette anni dal terremoto del 21 agosto 2017 e a pochi giorni dal secondo anniversario della terribile alluvione del 26 novembre 2022, due catastrofi naturali in soli cinque anni, con il precedente dell’alluvione del 10 novembre 2009, che hanno portato a 15 il numero di vite umane perdute, generando un dolore permanente nell’animo dei sopravvissuti, e un tragico bilancio materiale: oltre 2.000 edifici colpiti, strade e piazze distrutte, sistema economico e sociale compromesso.
Casamicciola, circa 8.000 abitanti probabilmente ridotti a 5.000 a causa di emigrazioni forzate, a tutt’oggi, non dispone di un Piano Regolatore Generale (Prg). Ma Ferrandino ha pensato di colmare le gravi lacune con i “disegni d’autore” affidati allo studio dell’“archistar” Fuksas. Cinque disegni d’autore che sono solo un espediente per giustificare una “pianificazione indicativa” priva di forma e di forza legale, che neppure l’assessore all’Urbanistica della regione Campania, Bruno Discepolo, anch’egli architetto nella giunta De Luca, ha voluto prendere in considerazione.
Casamicciola aspetta intanto scuole, auditorium, centri sociali, culturali, attività economiche e industriali, abbandonata, senza futuro. Lo stesso che vede il rudere del Pio Monte della Misericordia lasciato marcire nell’incuria, quella grande costruzione che la memoria storica ricorda come centro di sanità e di termalismo sociale nel 1600: 30.000 m² e 50.000 m³ in area a mitigazione sismica.
C’è solo la voce di un movimento politico che riunisce varie forze, fra cui la Cellula “Il Sol dell’Avvenir” isola d’Ischia del PMLI, teso a promuovere la rigenerazione dell’Isola. Un documento, firmato dal compagno Nicola Lamonica, inviato a varie istituzioni, fra cui il prefetto al quale è stato chiesto un incontro, contesta con puntualità, le motivazioni che avrebbero condotto il commissario Legnini a promuovere l’abbattimento dei locali del Capricho, ritiene la procedura relativa alla demolizione degli storici locali, “impropria, lacunosa e contraddittoria oltre che irriguardosa della legge e alterativa dello stato dei luoghi in Piazza Marina sia dal punto di vista ambientale che sociale”.
Fino ad oggi si registra solo l’intervento dell’emerito vulcanologo prof. Giuseppe Luongo il quale scrive: “Sono sbalordito per il contenuto della tua nota che evidenzia un comportamento del Commissario alla ricostruzione inaccettabile e scelte tecniche che mostrano l'arroganza del potere”.
A sostegno dell’iniziativa promossa dal Movimento, il PMLI lancia un comunicato stampa col quale chiede lo scioglimento del Consiglio comunale di Casamicciola per le sue inadempienze. Eccolo di seguito in ampi estratti:
Si sa bene che se in un Comune ci sono infiltrazioni malavitose, se ci sono imbrogli o se ci sono inadempienze, il Consiglio comunale è destinato ad essere sciolto.
A fronte di tale demolizione, invece, la realizzazione di una cosiddetta “colmata” che sta nascendo, anch’essa a dispetto di ogni legittima autorizzazione e di un vero progetto di riqualificazione urbana o di un PUC come previsto dalla legge regionale. Un’opera estremamente discutibile, che in questi giorni, è stata oggetto di una denuncia esposta nei pressi della locale parrocchia e che chiede “imbroglioni sismici in galera”!
La decisione, non condivisa da molti isolani, non è stata discussa in Consiglio comunale né esiste un progetto per il futuro del locale che scomparirà né è stata firmata l’ordinanza di demolizione del sindaco.
La Cellula isolana del PMLI, a questo punto, ritiene che il Consiglio comunale di Casamicciola debba essere sciolto per inadempienze. Chiede che il prefetto intervenga con urgenza per garantire la democrazia sull’isola. Non è tollerabile questo modo capotico di amministrare.
20 novembre 2024