Discorso del nuovo leader, lo sceicco Naim Qassem
Hezbollah è determinata a battere il disegno di Netanyahu di occupare il Libano e distruggerla
In occasione della commemorazione dell'assassinio di Nasrallah

Lo scorso 6 novembre lo sceicco Naim Qassem, nuovo segretario generale di Hezbollah, ha tenuto un discorso di commemorazione in occasione del 40esimo giorno del martirio di Seyyed Hassan Nasrallah, il precedente responsabile dell'organizzazione della resistenza libanese assassinato a Beirut dai nazisionisti.
Qassem ha reso omaggio al defunto leader del movimento definendolo un modello da seguire per i nobili leader che seguono la via di Dio e non esitano a fare grandi sacrifici per questo scopo. “Sayyed Hassan Nasrallah è un leader esemplare, un educatore ispiratore, coraggioso e audace, uno studioso della scuola di Velayat e un portabandiera della liberazione palestinese. La luce nelle sue parole ci guida; le sue posizioni ci mettono sulla strada verso una vita dignitosa”, ha sostenuto.
Quanto alla situazione sulla guerra di aggressione dei sionisti Qassem ha sostenuto che i missili e i droni della reistenza faranno fallire “l'obiettivo di Benjamin Netanyahu di occupare il Libano e distruggere Hezbollah”. La “guerra offensiva israeliana contro il Libano”, che dura da più di un mese va ben oltre i semplici conflitti di confine, il suo scopo è “trasformare il volto del Medio Oriente” come più volte dichiarato dai nazisionisti. Un progetto, denunciava Qassem, concepito dai sionisti a Tel Aviv e sostenuto dallo sponsor, gli Stati Uniti, concepito come un piano in tre fasi: eliminare Hezbollah, occupare il Libano e imporre una sorta di dominio aereo e militare simile a quello esercitato sulla Cisgiordania occupata. Una modifica della mappa geopolitica del Medio Oriente, dove la potenza regionale dell’entità sionista mira a stabilire una propria egemonia militare che non è limitata solo a Gaza, alla Palestina o al Libano.
Per quanto riguarda il processo dei colloqui per il cessate il fuoco, Qassem dichiarava che quando il nemico cesserà la sua aggressione, ci sarà un percorso di negoziati attraverso il governo libanese e il presidente del parlamento Nabih Berri, che ne hanno la rappresentanza politica. “La base di ogni negoziato poggia su due elementi: primo, porre fine all’aggressione; in secondo luogo, garantire la piena protezione della sovranità libanese senza compromessi”, indicava comunque Qassem che concludeva il suo intervento riaffermando la determinazione della Resistenza a continuare la lotta grazie al coraggio dei suoi combattenti.

20 novembre 2024