Raimo sospeso 3 mesi da scuola per “aver offeso Valditara”, ministro dell'Istruzione
Protestano gli studenti, i colleghi e gli antifascisti
A poco più di un mese dalla prima sanzione di censura per “Comportamenti non conformi” inflittagli ad agosto dall'ufficio scolastico regionale del Lazio, Christian Raimo, docente di storia e filosofia in un liceo romano, ex assessore alla Cultura nel municipio III e candidato alle scorse elezioni europee con Avs, il 1° ottobre è stato colpito da un nuovo provvedimento disciplinare per aver osato criticare dal palco della festa di Avs e sui social la politica scolastica capitalista, neofascista, classista, meritocratica, aziendalista, autonomista e punitiva del ministro fascioleghista dell'Istruzione e del “Merito” Giuseppe Valditara.
L’accusa è di aver violato alcuni articoli del nuovo codice di comportamento dei docenti e leso l’immagine del ministero. Il nuovo procedimento ha comportato l'immediata sospensione dall’insegnamento per tre mesi e il dimezzamento dello stipendio. All'annuncio del provvedimento fascista gli studenti del liceo Archimede dove insegna Raimo hanno indetto un’assemblea straordinaria: “Tre mesi per un’opinione”. La Rete degli studenti medi spiega che la manifestazione nazionale di giovedì 15 è anche in difesa del professor Raimo. Si è attivata, quindi, una raccolta fondi online.
Successivamente hanno organizzato un sit-in di solidarietà: "Tre mesi di sospensione per un'opinione", si leggeca sull’enorme striscione srotolato in piazza Sempione, dove centinaia di di studenti, professori e antifascisti sono scesi in strada per dare la propria solidarietà a Christian Raimo. "Contro il prof Raimo c'è una forma di criminalizzazione del dissenso. È un precedente pesante di repressione", dice un giovane dell'Archimede dal megafono. "Dobbiamo opporci e difendere Raimo da questa sospensione ingiusta e sproporzionata". Alla conclusione del sit-in, gli studenti hanno dato vita a un corteo spontaneo. Scortati dalle “forze dell'ordine” hanno raggiunto Conca d'Oro tra cori e striscioni contro il ministro Valditara.
“Sono stato raggiunto da un altro provvedimento disciplinare da parte dell'ufficio scolastico regionale, dal ministero dell'istruzione e del merito insomma – aveva denunciato Raimo su Facebook - il secondo dopo un primo a cui sto facendo ricorso perché finito con una sanzione della censura. Dovrò presentarmi a un'altra udienza nelle prossime settimane. È un provvedimento per le critiche che ho fatto alle idee, alle parole, alle scelte politiche, alle decisioni politiche, alle norme introdotte del ministro Valditara. In questo modo avrei violato alcuni articoli del nuovo codice di comportamento dei docenti, perché avrei leso l'immagine del ministero. Sono sconcertato, preoccupato, allibito... Mi sembra un ovvio principio di qualunque democrazia distinguere ministero e persona. Mi sembra un altro ovvio principio di qualunque democrazia che poter criticare il potere sia un diritto fondamentale. Non ho molto altro da dire. Per fortuna c'è un appello che hanno scritto altre/i per me, visto che questo non è un caso personale, ma mette a rischio alcuni diritti fondamentali di tutte/i”.
Il riferimento è all’appello lanciato nei giorni scorsi da un gruppo di intellettuali, scrittori e artisti, in difesa di Raimo. Tra i firmatari figurano fra gli altri il premio Nobel Giorgio Parisi, i cantanti Colapesce e Dimartino, Cosmo e Vasco Brondi, gli scrittori Roberto Saviano, Zerocalcare, Paolo Giordano, Nicola Lagioia, Valeria Parrella, Teresa Ciabatti, Giancarlo De Cataldo, i registi Matteo Garrone e Sandro Veronesi e poi Fabrizio Gifuni, Gad Lerner, Luigi Manconi.
“In Italia un insegnante rischia il licenziamento per aver criticato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. È una notizia grave e allarmante, che dice molto sulla democrazia sostanziale che viviamo oggi in Italia e sulla torsione autoritaria in atto – si legge nell’appello - La situazione ha dell’incredibile, visto e considerato che il docente ha semplicemente paragonato, con una citazione pop immediatamente comprensibile, le politiche del ministro Valditara alla ‘Morte Nera’ che nel film-cult Star Wars l’alleanza ribelle colpisce mentre se ne sta ultimando la costruzione. Un modo popolare per dire che il punto debole del governo è proprio l’idea di scuola della destra. Adesso quelle dichiarazioni vengono utilizzate per tentare di silenziare Raimo, minacciando di estrometterlo dalla scuola, adducendo come ragione il fatto che avrebbe leso l’immagine dell’istituzione scolastica in pubblico, per di più facendolo sui social”.
Nell'esprimere piena solidarietà e sostegno al professor Raimo, auspichiamo che il proletariato, le masse popolari, gli intellettuali, scrittori, artisti, insegnanti e tutto il movimento studentesco antifascista prendano al più presto coscienza che è ritornato al potere il fascismo di Mussolini nelle vesti femminili, “democratiche” e costituzionali di Giorgia Meloni.
Altro che “torsione autoritaria” della democrazia o “democratura”. Siamo di fronte a un regime neofascista in contrasto persino con la democrazia borghese e, come ai tempi di Mussolini e della fascistissima riforma Gentile, oggi Meloni e Valditara impugnano il manganello disciplinare per ridurre all'ordine gli insegnanti che osano criticare la fascistizzazione della scuola e della società e le misure di controllo politico e di epurazione del corpo insegnante.
20 novembre 2024