Condannati fermamente il genocidio in corso a Gaza e i massacri dei nazisionisti in tutto il mondo arabo
Riuscita manifestazione per la Palestina a Milano
Estremo interesse per i volantini del PMLI

Redazione di Milano
Sabato 23 novembre si è svolto a Milano, da Porta Romana a Piazza San Babila, percorrendo via Larga e Corso Europa, un combattivo corteo “in appoggio alla Resistenza palestinese, in condanna al genocidio in corso da più di un anno a Gaza e contro i massacri sionisti perpetrati in tutto il mondo arabo, soprattutto in Libano".
La manifestazione si è svolta 413 giorni dopo l’inizio dell’offensiva “Diluvio Al-Aqsa” contro l’aggressore e invasore nazisionista israeliano che da allora ha incessantemente bombardato e affamato la Striscia di Gaza - uccidendo oltre 44mila civili - nel suo intento genocida di completare la soluzione finale della questione palestinese come preconizzato dal nuovo Hitler Netanyahu.
Cominciato all’imbocco di Corso di Porta Romana da Piazza Medaglie d’Oro, il corteo organizzato da un gruppo di associazioni di palestinesi in Italia, con alla testa l’Associazione dei Palestinesi in Italia (API), ha visto come protagoniste le comunità palestinese e delle altre nazionalità arabe con una selva di bandiere palestinesi e libanesi al grido di slogan inneggianti alla Resistenza palestinese, contro la criminale entità sionista d’Israele per la liberazione di Gaza e di tutta la Palestina “Dal Fiume (Giordano) al Mare (Mediterraneo)”, in appoggio del popolo e della Resistenza antisionista libanesi sotto attacco del terrorismo e dei bombardamenti del mostro invasore nazisionista. Alcuni manifestanti esponevano diversi ritratti e caricature del gran criminale Netanyahu con scritte che ricordano il mandato di arresto per lui, e per il suo complice in genocidio Gallant, emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI).
Presenti le organizzazioni studentesche Cambiare Rotta (CR) e OSA, le associazioni pro-migranti, il Centro Sociale Autogestito “Vittoria” (CSAV) mentre per i partiti politici c’erano il PMLI, PRC, PaP, RdC. Tanti i giovani, italiani, migranti e figli di migranti di nazionalità arabe, molti dei quali indossavano la kefiah.
Sugli striscioni si legge: “Cessate il fuoco!”, “Contro il regime di apartheid, libertà per il popolo palestinese” (API), “Palestina Libera-Ora e sempre Resistenza-Stop genocide” (CSAV), “No colonialismo”, “Contro l’imperialismo e il sionismo, con la Resistenza palestinese e al fianco dei popoli che lottano”, “NO Stato di polizia-NO DDL 1660”.
Militanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI tenevano alta la rossa bandiera del Partito e portavano bene in vista un cartello con il manifesto “Viva la Resistenza palestinese. Onore ai martiri di Gaza, di Cisgiordania, della battaglia ‘Diluvio al-Aqsa’. Fermiamo il genocidio. Governo neofascista Meloni rompi le relazioni diplomatiche e sospendi la vendita di armi a Israele nazisionista”. I nostri compagni hanno diffuso centinaia di volantini riportanti i titoli degli articoli de “Il Bolscevico” n. 42 dedicati alla Palestina e al Libano affiancati dal QR-Code (che li collega, tramite smartphone , ai relativi articoli sul Sito internet del PMLI), tra i quali l’articolo e il comunicato del PMLI.Lombardia di solidarietà antifascista e antisionista al Presidente dell’API Mohammad Hannoun, contro cui le autorità repressive del regime neofascista governato dalla ducessa Meloni hanno ingiunto il foglio di via dal capoluogo lombardo dove non potrà più mettere piede. Il volantino è stato accolto con estremo interesse, alcuni manifestanti hanno voluto subito dare un’occhiata all’articolo proposto visualizzandolo con il loro cellulare.
Ad aprire i comizi è stato proprio Hannoun, intervenuto per collegamento telefonico, che ha salutato come una vittoria (ottenuta grazie alle mobilitazioni in tutto il mondo) l’incriminazione e il mandato d’arresto della CPI per il nuovo Hitler di Tel Aviv e per il suo ministro della guerra e del genocidio, per crimini di guerra e contro l’umanità, auspicando che al più presto ne rispondano un processo pubblico internazionale. Hannoun ha stigmatizzato le dichiarazioni della Meloni che ha definito le motivazioni oggettive della CPI contro i boia israeliani come “politiche” (ossia soggettive), così come quelle di altri rappresentanti del governo che hanno definito la Corte dell’Aia “antisemita”. Per Hannoun andrebbero incriminati anche i complici attivi dei genocidi nazisionisti che hanno fornito loro sia armi che appoggio politico, economico, scientifico e copertura mediatica.
Il Presidente dell’API ha quindi annunciato che, dopo 4 lunghi anni, le Associazioni palestinesi in Italia hanno vinto la causa legale contro la RAI, per aver diffuso informazioni errate dichiarando “Gerusalemme come capitale di Israele” durante il programma tv “L’Eredità” nel quale venne definita errata la risposta “Tel Aviv” di una concorrente. ”La sentenza rappresenta un’importante riaffermazione dell’obbligo per i media di rispettare la verità e la correttezza delle informazioni date, specie su temi di grande rilevanza internazionale e identitaria”.
Hannoun ha infine condannato il provvedimento repressivo ingiuntogli: “chi dev’essere allontanato da Milano non sono io, né noi né voi” perché non ha colpa chi vuole la fine “della guerra e dell’occupazione nazisionista israeliana in Palestina” e che vuole rendere pacifica “la Terra Santa in cui Israele sta massacrando il popolo palestinese”; “chi dev’essere allontanato da Milano e dall’Italia sono coloro che sostengono il governo israeliano e tutta l’entità criminale sionista, che continuano ad inviare armi alimentando il genocidio di uomini, donne e bambini palestinesi, e alimentando i criminali bombardamenti sulle città libanesi”.
Un rappresentante dei promotori della manifestazione è intervenuto spiegando come nonostante il percorso del corteo del sabato successivo venga presentato da lunedì alla questura, quest’ultima rilascia la sua approvazione solo la sera del giovedì o il venerdì ossia il giorno prima della manifestazione compromettendone l’anticipo temporale dell’indizione.
“Netanyahu e Meloni, dei popoli assassini, siete i nuovi Hitler e Mussolini”, “Lo Stato sionista va cancellato, Palestina libera, due popoli, uno Stato!”, “Netanyahu criminale, per genocidio da condannare!” sono gli slogan lanciati dai marxisti-leninisti e ripetuti dai manifestanti che hanno anche ripetuto “I popoli in rivolta scrivono la Storia, Intifada fino alla vittoria!”, “Israele fascista, Stato terrorista”, “Israele criminale, Palestina immortale”, “Viva la Resistenza, viva la nostra esistenza”, e “Free, free Palestine”.
Il rappresentante del CSAV, dopo aver smascherato l’ipocrisia, le menzogne, l’infamia e la criminalità genocida del sionismo e del suo Stato sorretto dall’imperialismo occidentale, ha condannato la complicità coi nazisionisti del governo Meloni che reprime e ostacola le manifestazioni di solidarietà con l’eroico popolo palestinese, rilanciando infine unità e massima partecipazione alla manifestazione di Roma del 30 novembre.
La riuscita iniziativa si è conclusa in Piazza San Babila sulle note e al canto dell’inno patriottico palestinese “Mawtinì”.

27 novembre 2024